lunedì 13 maggio 2019

RECENSIONE #42/19 L'ILIADE -STRUTTURA E STILE by OMERO - BUR Bilioteca Univ. RIZZOLI





L'iliade

SINOSSI

Dall'ira di Achille ai funerali di Ettore: in cinquantun giorni si snoda la vicenda raccontata nell'"Iliade", il primo e il più famoso poema epico dell'umanità. L'"Iliade" è la celebrazione, proiettata in un passato di smisurata e perduta grandezza, di eroi, battaglie, imprese valorose. Ma è anche il poema dell'eterna problematicità e contraddittorietà dell'uomo, il poema in cui gli stessi eroi che compiono gesta che saranno cantate nei secoli sanno di essere destinati a una sorte dolorosa cui non possono sfuggire, in cui gloria e morte sono uniti in un nodo inestricabile. E dopo aver raccontato il traviamento dell'ira e della passione, l'"Iliade" si chiude con la dolorosa consapevolezza della fragilità umana. La traduzione di Giovanni Cerri è esemplare per l'aderenza al dettato omerico; il commento di Antonietta Gostoli, il primo completo pubblicato in Italia, si rivolge tanto allo specialista quanto al lettore colto. Accompagna questa edizione un ampio saggio del grande filologo Wolfgang Schadewaldt.


RECENSIONE

 L'Iliade è congegnata in modo che l'ira di Achille con le sue funeste conseguenze sia un tema rappresentativo dell'intera guerra di Troia: l'episodio ne mette in luce le cause, ne fa presentire la fine,illustra quasi tutti i contendenti, gli eserciti con iloro capi, gli dei con le loro predilezioni, gli eroi con le loro passioni spontanee e gagliarde.

L'Iliade quindi è il poema della guerra: vi sono descritti aspri scontri di eserciti, fragorose battaglie, stragi sanguinose, memorabili duelli. Da questa situazione drammatica derivano il comportamento e il carattere dei protagonisti: esistono anche la viltà e la paura, ma come un'eccezione e quasi mai rappresentate inpersonaggi di primo piano. 

Tuttii protagonisti invece, sono bellicosi ed eroici, e reagiscono con la loro indole primitiva mostrando passioni selvagge, ire terribili, crucci, odi e rancori di feroce intensità, ogni volta che si attenti al loro prestigio sociale, al loro amore di gloria. Greci e Troiani combattono con indomito coraggio animati soprattutto da un prorompente bisogno di lotta. Membri di una società in cui l'esercizio delle armi occupa il posto d'onore, anelano alle battaglie perchè esse possano dare loro la gloria e la memoria perenne tra i posteri.

Simbolo di questa condizione eroica è Achille, che preferisce un'esistenza breve e gloriosa ad una lunga ma oscura e senza gloria. Come il Pelide, che è il vero protagonista del poema anche quando è assente dalla scena,ambiscono alla fama anche gli altri eroi senza distinzione di parte, vincitori e vinti: un greco come Patroclo, amico di Achille, o un troiano come Ettore, il più valoroso dei difensori di Ilio.

L'amore di gloria appartiene all'essenza del guerriero omerico, ne è la qualità distintiva e fondamentale, ma non ne è certo l'unica.  Gli eroi di Omero mostrano una gamma vastissima di sentimenti, l'affetto paterno o filiale,l'amore coniugale, il fascino della bellezza femminile, la pietà per i caduti, la malinconica coscienza dell'uguaglianza di tutti davanti alla sventura e alla morte. Achille che si infuria contro Agamennone o inferocisce il suo odio contro Ettore che hli ha ucciso l'amico, è lo stesso eroe che piange inconsolabile tra le braccia della madre, che urla di dolore straziante davanti alla salma di Patroclo, che si commuove di fronte al vecchio re nemico umiliatosi davanti a lui per chiedergli la salma del figlio.

E così Ettore,  fortissimo e valoroso, diventa patetico e dolce incontrando la moglie Andromaca prima della battaglia, sorride con tenerezza al figlio lacrimoso tra le braccia della nutrice, accetta con rassegnata e mesta tristezza i presagi della imminente catastrofe.

Di questa ricchezza di scorci psicologici e di sfumature sentimentali, per cui l'Iliade diventa anche il poema del dolore umano, Omero è poeta inimitabile, "Tutto in lui diventa poesia: le battaglie sanguinose sulla riva dello Scamandro e il tenero distacco di Ettore dallamoglie e dal figlio; l'urlo di guerra dell'eroe che spinge tra le schiere nemiche il carro, e il lamento delle donne che piangono iloro morti; le aspre contese dei guerrieri avidi di preda e di strage, e le opere silenziose e benefiche della pace. Terra,mare, cielo, tutto l'universo, appartiene al poeta; dappertutto penetra il suo sguardo infallibile, a cui non sfuggono nè la vita degli animali sulla terra, nè la vita dei beati nel cielo sereno." (Perrotta)

Riprova esemplare di questa meravigliosa concretezza  di rappresentazione è il gusto omerico delle similitudini. Siano ampie, larghe e minuziose, o rapidissime e ristrette ad una battuta, esse costituiscono unpiccolo mondo, ricco di un profondo sentimento della natura, sia quando indugiamo sugli spettacoli della natura, sia quando indugiamo sugli spettacoli del creato ora tempestosi o foschi, ora pacati e sereni, sia quando diventano scenette a se stanti, per lo più allusive al mondo della caccia e della pesca o relative al quotidiano lavoro dei contadini e dei pastori.

Questa impronta di vita vissuta è però trasfigurata e idealizzata con vigorosa spontaneità e riflessa nell'architettura di un linguaggio ionico impreziosito di venature eoliche, da frequenti forme arcaiche, da epiteti singolari, e nella scioltezza di una versificazione in cui ritmo musicale, discorso logico e suggestione poetica hanno la stessa cadenza maestosa e possente.

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