domenica 14 luglio 2019

RECENSIONE #72/19 L'ILIADE - ETTORE E ANDROMACA: IL COLLOQUIO by OMERO - BUR Bioblioteca Univ. RIZZOLI



L'iliade

  • Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli; 1 edizione (24 marzo 1999)
  • Collana: Classici greci e latini
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8817172731
  • ISBN-13: 978-8817172738


SINOSSI 

Dall'ira di Achille ai funerali di Ettore: in cinquantun giorni si snoda la vicenda raccontata nell'"Iliade", il primo e il più famoso poema epico dell'umanità. L'"Iliade" è la celebrazione, proiettata in un passato di smisurata e perduta grandezza, di eroi, battaglie, imprese valorose. Ma è anche il poema dell'eterna problematicità e contraddittorietà dell'uomo, il poema in cui gli stessi eroi che compiono gesta che saranno cantate nei secoli sanno di essere destinati a una sorte dolorosa cui non possono sfuggire, in cui gloria e morte sono uniti in un nodo inestricabile. E dopo aver raccontato il traviamento dell'ira e della passione, l'"Iliade" si chiude con la dolorosa consapevolezza della fragilità umana. La traduzione di Giovanni Cerri è esemplare per l'aderenza al dettato omerico; il commento di Antonietta Gostoli, il primo completo pubblicato in Italia, si rivolge tanto allo specialista quanto al lettore colto. Accompagna questa edizione un ampio saggio del grande filologo Wolfgang Schadewaldt.
RECENSIONE 

Andromaca si stringe al marito con accorata mestizia. Prorompendo con un fiotto di parole angosciose e strazianti, ella cerca anzitutto di provocarlo: presenta la sua disperazione di donna infelice, gli mette innanzi la visione di sè e del figlio desolatamente soli dopo la morte dell'eroe, che con spaventosa profetica lucidità Andromaca prevede imminente, e con trepido affanno rievoca la strage della sua famiglia compiuta da Achille, con l'uccisione del padre e il massacro dei fratelli, per cui gli affetti di lei, persino quelli filiali e fraterni, ora si concentrano tutti e solo sul marito. 

Nel suo sfogo spontaneo e dolente, appassionato e casto, Andromaca finisce anche per suggerire una diversa tattica di battaglia che permetterebbe al marito di combattere da posizione più sicura senza che la decisione debba, mortificarne l'orgoglio e la generosa fierezza. Al pianto di Andromaca, dove in un ingorgo quasi febbrile si affollano amore, commozione, paura, speranza, segue, nobile e austera, la risposta di Ettore.

Egli, pur compiangendo la sposa infelice di cui prevede la futura schiavitù, non può cedere alle sue implorazioni, proprio percgè anche l'amore per Andromaca e per Astianatte ha un fondamento eroico. Con aperta schiettezza di guerriero, le affida invece il bene più grande e puro che un uomo di virtù possa lasciare alla donna amata: la memoria del proprio nome onorato. E in questo presagio di gloria immortale, la poesia di Omero offre ad Ettore l'occasione più luminosa perchè egli possa accomiatarsi dalla vita con una struggente e malinconica solennità, in cui i dolci affetti familiari sembrano ammorbidirsi e urgere con minore tensione.

Nessun commento:

Posta un commento