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RECENSIONE - IL MIO ANNO DI RIPOSO E OBLIO by OTTESSA MONSHFEGH - FELTRINELLI
Il mio anno di riposo e oblio
FELTRINELLI
Euro 17
Il libro
La protagonista è una persona sola, tremendamente sola, seduta sul bordo
del mondo. Orfana da anni, bella, ricca, colta, lascia il lavoro in una
galleria d’arte e decide di imbottirsi di farmaci per dormire il più
possibile e non provare nessun sentimento. Tra flashback di film anni
ottanta, Whoopy Goldberg e Mickey Rourke in 9 settimane e mezzo,
dialoghi surreali spesso spassosi, descrizioni di una New York patetica e
scintillante, il libro ci spinge a chiederci se davvero possiamo mai
sfuggire al dolore.
Una strana favola nera, irriverente, in cui i personaggi non sono
gradevoli, anzi spesso risultano insopportabili, ma Moshfegh riesce
ugualmente a farci affezionare persino a Reva, l’amica fragile e buffa, o
allo psichiatra pazzo che prescrive farmaci senza battere ciglio,
mettendoci di fronte al lato più oscuro e incomprensibile dell’umanità.
“Tenebrosamente comico e profondo.”
New York Book Review (articolo di copertina)
“Come mangiare una squisita caramella colorata, caramella che vi
potrebbe anche avvelenare.”
The New Yorker
“Una fusione perversa fra Sex and the City e Requiem for a Dream.”
New York Review of Books
“Come una Flaubert dei nostri giorni, diverte in vanità e mediocrità.”
Harper’s Magazine
RECENSIONE
Ottessa Moshfegh è una delle voci più interessanti che arrivano da oltreoceano e questo suo secondo romanzo è stato considerato dai critici di tutti i maggiori giornali come uno dei libri migliori dell'anno.
La sua eroina, di cui non sapremo mai il nome, ci spiega, in modo lucidissimo, come e perchè abbia deciso di scegliere di isolarsi e di assumere psicofarmaci con l'aiuto di un'inattendibile psichiatra: immersa in una crisi mentale che l'ha spinta sull'orlo dell'abisso, ingaggia una lotta personalissima "contro l'infelicità", attuando un rigoroso programma in cui deve dormire almeno 20 ore al giorno, riempiendo il tempo che resta con la visione di vecchi film degli Anni 80, da Frantic a Il fuggitivo, ad Affittasi ladra con le sue star preferite, Harrison Ford e Whoopi Golderg.
L'obiettivo è riuscire a non provare dolore, anche se in realtà, come le rinfaccia la sua unica amica, apparentemente non avrebbe nessun motivo per sentirsi depressa: è giovane, carina, ha un'eredità che le assicura una vita agiata e un appartamento a Manhattan, una laurea alla Columbia e un lavoro in una galleria d'arte.
Eppure quel vuoto cresce a Moshfegh lo racconta in modo spassoso e insieme intensissimo, immergendolo in una New York che sembra aver perso ormai tutte le sue luci.
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