Il giardiniere appassionato
Traduzione di Manfredo Roncioni
Biblioteca Adelphi, 261
1992,
2ª ediz.,
pp. 346, Con nove tempere
Temi: Letterature di lingua tedesca, Giardinaggio, Storia del gusto
Risvolto
Innumerevoli sono i libri sui giardini
intorno a noi. E ancora più innumerevoli le persone che amano e curano
giardini e piante. Ma, se dovessimo dire qual è il libro sul giardino,
il vero livre de chevet per ogni «giardiniere appassionato»,
quello che accoglie l’idea di giardino in tutta la sua immensità (in
fondo, scrive Borchardt, «dei sei giorni della creazione uno intero era
stato dedicato a creare un giardino») e in tutta la sua leggerezza,
sprofondando al tempo stesso nei minimi dettagli, tale libro sarebbe
senz’altro Il giardiniere appassionato. Non vi è nulla di
altrettanto minuzioso e severo (quale delizia sarà, per tutti, leggere
in coda a queste pagine il prezioso «Catalogo delle piante
misconosciute, nuove, perdute, rare, singolari»!), nulla di così ampio
respiro, fra i libri sui giardini, come quest’opera goethiana per
eccellenza, fondata sull’affinità elettiva tra la pianta e l’anima
umana. Borchardt la scrisse alla fine della sua vita, negli ultimi anni
Trenta, e non poté vederla stampata. La sua esperienza di giardiniere
era maturata in decenni di vita italiana, soprattutto in ville della
Lucchesia. Così questo libro non considera solo l’essenza universale del
giardino, ma quella sua manifestazione specifica, incantevole e felice,
che è il giardino in terra italiana.
Il giardiniere appassionato fu scritto in Italia nell’estate del 1938 e pubblicato, postumo, nel 1951 a Zurigo in una edizione incompleta. Solo nel 1968 l’editore Ernst Klett di Stoccarda lo ha proposto integralmente.
Il giardiniere appassionato fu scritto in Italia nell’estate del 1938 e pubblicato, postumo, nel 1951 a Zurigo in una edizione incompleta. Solo nel 1968 l’editore Ernst Klett di Stoccarda lo ha proposto integralmente.
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