Le liriche sono tratte da S. Quasimodo - Tutte le poesie - Mondadori, Milano 1969
SALVATORE QUASIMODO
TUTTE LE POESIE
MONDADORI
ANNO 1969
QUASIMODO
Salvatore Quasimodo nacque a Modica in provincia di Ragusa nel 1901. Percorrendo la stessa esperienza di tanti uomini della sua terra, abbandonò giovinetto la Sicilia, tentò le prime esperienze di poesia ed esercitò vari mestieri a Roma ed a Reggio Calabria, finchè nel 1929 venne a contatto a Firenze con il gruppo della rivista Solaria e con l'esperienza poetica degli ermetici; e tipicamente ermetiche furono le sue prime raccolte, Acque e terre (1930), Oboe sommerso (1932), Nuove poesie (1942).
L'esperienza della guerra fu per lui crucialr per maturare il distacco dai temi e dalle forme chiuse ed oscure dell'ermetismo e l'orientamento verso una poesia più aperta all'attualità politica (la guerra, la Resistenza), ed al dialogo con tutti gli uomini; ne sono frutto soprattutto le nuove raccolte Giorno dopo giorno (1946) e La vita non è un sogno (1948).
Proprio per la presenza nella sua produzione dei due atteggiamenti che si contrapponevano nella poesia europea del secolo, gli fu conferito nel 1959 il premio Nobel: morì improvvisamente ad Amalfi nel 1968.
Nella prima fase della sua produzione fino al 1942 Quasimodo si può considerare, specie sul piano stilistico, il più tipico poeta della scuola ermetica, perchè in lui trovarono applicazione, talora in forma ricercata e manieristica, tutte le strutture espressive che erano variamente apparse nei poeti precedenti: versi brevi come echi di improvvise fulgurazioni, isolamento della parola scelta nel suo valore fonico, analogie improvvise e talora oscure, frequenti abolizioni dell'articolo per isolare il sostantivo, il rifiuto delle costruzioni subordinate sostituite da costrutti allineati.
Il tema centrale di questa fase della sua poesia fu il mito della Sicilia e dell'infanzia come paradisi perduti e rimpianti, che diventano simbolo della condizione di sconfitta e di isolamento dell'uomo d'oggi costretto a rinunciare alla dimensione mitica per le esigenze della realtà pratica; anche per lui quindi l'ermetismo è poetica della solitudine interiore.
Nella fase successivaal 1942, in nuove forme esprtessive caratterizzate dal ritorno all'endecasillabo ed a strutture sintattiche più comuni, la crisi ed il dramma dell'uomo contemporaneo sono messi in rapporto con precise cause storiche e sociali, la violenza e l'oppressione; nasce dopo la fase ermetica la fase <<civile>> in cui il poeta scopre di essere chiamato ad esprimere non solo le sue voci segrete, ma anche la realtà della vita del suo popolo.
In questo senso Quasimodo rappresenta in misura esemplare il processo di revisione e di superamento dell'ermetismo che, in forme meno esplicite, fu proprio di tutta la poesia successiva alla seconda guerra mondiale.
da Acque e terre
Vicolo
La lirica nasce dall'affiorare improvviso nel cuore di un richiamo della Sicilia lontana, di un ambiente umile e semplice, sentito con toni elegiaci che hanno ancora una risonanza crepuscolare; così come il linguaggio appare ancora costruito secondo una misura di racconto ed in tenere forme musicali.
METRO: versi liberi.
Mi richiama talvolta la tua voce
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch'erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.
Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s'udiva la notte un pianto
di cuccioli e di bambini.
Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch'è paura
di restare sole nel buio.
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