martedì 24 agosto 2021

SALVATORE QUASIMODO - LA VITA . LE LIRICHE: da Acque e terre "VICOLO" -TUTTE LE POESIE - MONDADORI 1969

 Le liriche sono tratte da S. Quasimodo - Tutte le poesie - Mondadori, Milano 1969


SALVATORE QUASIMODO

TUTTE LE POESIE

MONDADORI

ANNO 1969

 

 

 

 

 

 

QUASIMODO

Salvatore Quasimodo nacque a Modica in provincia di Ragusa nel 1901. Percorrendo la stessa esperienza di tanti uomini della sua terra, abbandonò giovinetto la Sicilia, tentò le prime esperienze di poesia ed esercitò vari mestieri a Roma ed a Reggio Calabria, finchè nel 1929 venne a contatto a Firenze con il gruppo della rivista Solaria e con l'esperienza poetica degli ermetici; e tipicamente ermetiche furono le sue prime raccolte, Acque e terre (1930), Oboe sommerso (1932), Nuove poesie (1942). 

L'esperienza della guerra fu per lui crucialr per maturare il distacco dai temi e dalle forme chiuse ed oscure dell'ermetismo e l'orientamento verso una poesia più aperta all'attualità politica (la guerra, la Resistenza), ed al dialogo con tutti gli uomini; ne sono frutto soprattutto le nuove raccolte Giorno dopo giorno (1946) e La vita non è un sogno (1948).

Proprio per la presenza nella sua produzione dei due atteggiamenti che si contrapponevano nella poesia europea del secolo, gli fu conferito nel 1959 il premio Nobel: morì improvvisamente ad Amalfi nel 1968.

Nella prima fase della sua produzione fino al 1942 Quasimodo si può considerare, specie sul piano stilistico, il più tipico poeta della scuola ermetica, perchè in lui trovarono applicazione, talora in forma ricercata e manieristica, tutte le strutture espressive che erano variamente apparse nei poeti precedenti: versi brevi come echi di improvvise fulgurazioni, isolamento della parola scelta nel suo valore fonico, analogie improvvise e talora oscure, frequenti abolizioni dell'articolo per isolare il sostantivo, il rifiuto delle costruzioni subordinate sostituite da costrutti allineati. 

Il tema centrale di questa fase della sua poesia fu il mito della Sicilia e dell'infanzia come paradisi perduti e rimpianti, che diventano simbolo della condizione di sconfitta e di isolamento dell'uomo d'oggi costretto a rinunciare alla dimensione mitica per le esigenze della realtà pratica; anche per lui quindi l'ermetismo è poetica della solitudine interiore.

Nella fase successivaal 1942, in nuove forme esprtessive caratterizzate dal ritorno all'endecasillabo ed a strutture sintattiche più comuni, la crisi ed il dramma dell'uomo contemporaneo sono messi in rapporto con precise cause storiche e sociali, la violenza e l'oppressione; nasce dopo la fase ermetica la fase <<civile>> in cui il poeta scopre di essere chiamato ad esprimere non solo le sue voci segrete, ma anche la realtà della vita del suo popolo. 

In questo senso Quasimodo rappresenta in misura esemplare il processo di revisione e di superamento dell'ermetismo che, in forme meno esplicite, fu proprio di tutta la poesia successiva alla seconda guerra mondiale.

da Acque e terre

Vicolo

La lirica nasce dall'affiorare improvviso nel cuore di un richiamo della Sicilia lontana, di un ambiente umile e semplice, sentito con toni elegiaci che hanno ancora una risonanza crepuscolare; così come il linguaggio appare ancora costruito secondo una misura di racconto ed in tenere forme musicali.

     METRO: versi liberi. 

Mi richiama talvolta la tua voce

e non so che cieli ed acque 

mi si svegliano dentro:

una rete di sole che si smaglia

sui tuoi muri ch'erano a sera

un dondolio di lampade

dalle botteghe tarde

piene di vento e di tristezza.

Altro tempo: un telaio batteva nel cortile

e s'udiva la notte un pianto

di cuccioli e di bambini.

Vicolo: una croce di case

che si chiamano piano, 

e non sanno ch'è paura

di restare sole nel buio.

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 


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