Le liriche sono tratte da S. Quasimodo - Tutte le poesie - Mondadori, Milano 1969
SALVATORE QUASIMODO
TUTTE LE POESIE
MONDADORI
ANNO 1969
Cavalli di luna e di vulcani
Ancora un'eco nostalgica della sua terra lontana: pur costretto dalle esigenze della dura realtà (dovrò gettarmi ai piedi dei potenti) nel suo cuore il poeta rivive il paesaggio e l'anima della sua terra come mito fuori del tempo, come eco di un mondo che risente ancora di una dimensione favolosa in cui, in una natura grandiosa e perfetta, gli uomini si sentivano simili a dei.
Proprio il carattere mitico e sublimato dell'evocazione giustifica le ardite analogie che caratterizzano il linguaggio tipicamente ermetico di questa lirica, tesa non ad una descrizione diretta ma a suggerire la violenza delle emozioni dei ricordi lontani.
METRO: versi liberi.
Isole che ho abitato
verdi su mari immobili.
D'alghe arse, di fossili marini
le spiagge ove corrono in amore
cavalli di luna e di vulcani.
Nel tempo delle frane
le foglie, le gru assalgono l'aria:
in lume d'alluvione splendono cieli densi aperti agli stellati;
le colombe volano
dalle spalle nude dei fanciulli.
Qui finita è la terra:
con fatica e con sangue
mi faccio una prigione.
Per te dovrò gettarmi
ai piedi dei potenti,
addolcire il mio cuore di predone.
Ma cacciato dagli uomini,
nel fiume di luce ancora giaccio
infante a mani e fiumi:
ivi la latomia greco
feconda per gli imenei dei numi.
Nessun commento:
Posta un commento