Rumore. Un difetto del ragionamento umano
Daniel Kahneman
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Olivier Sibony
-
Cass R. Sunstein
pubblicato da
Utet
Pubblicato
07/09/2021
Pagine
524 - Euro 24,00
Traduttore
E. Gallitelli
Il nuovo libro del premio Nobel Daniel Kahneman,
autore del bestseller mondiale Pensieri lenti e veloci.
«Rumore è il libro del decennio. Un capolavoro.»
Angela Duckworth
Autrice di Grinta. Il potere della perseveranza
Il libro
Due medici che danno due diagnosi diverse allo stesso paziente sulla
base degli stessi esami. O due giudici che assegnano pene diverse a
colpevoli dello stesso reato. O, addirittura, lo stesso manager che
prende una decisione diversa a seconda del momento della giornata. Non
dovrebbe accadere, invece l’esperienza insegna che sono decine gli
ambiti in cui le decisioni dovrebbero essere dettate da criteri
oggettivi, ma in cui alla fine la realtà è ben diversa dalla teoria. E
la colpa è del rumore.
Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia e autore del bestseller mondiale Pensieri lenti e veloci,
ha studiato per anni con Olivier Sibony e Cass R. Sunstein questo
difetto del funzionamento mentale e in questo libro dimostra come
ovunque si eserciti il giudizio umano – nella sanità pubblica come nelle
aule di giustizia, nei processi aziendali come nelle decisioni
quotidiane di tutti noi – lì si trovi il rumore, a sviare il
ragionamento e causare errori.
Una ricerca accurata, un libro ricchissimo di idee che svela un fenomeno
onnipresente ma finora largamente ignorato e consente ai suoi lettori
di riconoscere e controllare l’influenza che il rumore esercita su tutte
le loro decisioni, previsioni e valutazioni.
Daniel Kahneman è uno psicologo israeliano, docente a Princeton, tra i
fondatori della finanza comportamentale. Per i suoi studi in questo
campo ha vinto il premio Nobel per l’economia. “The Economist” lo annovera tra i dieci economisti più influenti al mondo. Pensieri lenti e veloci, oltre sessantamila copie solo in Italia, è un bestseller mondiale.
Olivier Sibony è uno studioso di pensiero strategico e analisi dei
processi decisionali. Autore di numerosi studi e pubblicazioni
accademiche, tiene conferenze e insegna all’École des hautes études
commerciales di Parigi ed è associato dell’università di Oxford.
Cass R. Sunstein è un giurista e uno dei più autorevoli studiosi di
razionalità e irrazionalità dei nostri comportamenti economici. Insegna
alla Harvard Law School e ha fatto parte dello staff della Casa Bianca
durante l’amministrazione Obama. Insieme a Richard H. Thaler è autore
del bestseller Nudge. La spinta gentile.
RECENSIONE
Rumore fa riferimento a diversi esempi nel libro. Ma nel libro viene fatto un passo ulteriore: l'invito a pensare collettivamente anche quando si deve prendere una decisione singola.
A tale proposito Oliver Sibony, specifica che: <<una decisione singola è una decisione ricorrente che viene presa una sola volta.>> Ed ecco spiegato il pensiero statico. Può sembrare difficile, ma in Rumore compaiono diverse raccomandazioni che d'istinto appaiono odiose. A quanto pare, la strada per <<l'igiene decisionale>>, passa dalla rimozione di certe nostre convinzioni e abitudini confortevoli.
<<L'igiene decisionale è una pratica.>> che utilizziamo in tutte le procedure in cui l'errore del rumore viene ridotto, anche se non sai cos'è. Esempio adeguato: <<Come dev'essere condotto un colloquio, qual'è la procedura migliore per selezionare il personale. E' molto chiaro che l'intuizione, a cui molte aziende fanno ricorso, non è la tecnica migliore. In un colloquio standard viene creata un'impressione sul candidato entro i primi due minuti o tre minuti. Tutto quello che avviene dopo, gli studi lo evidenziano, serve quasi unicamente a confermare quell'impressione. Bisogna invece, pensare al lavoro che il candidato dovrà svolgere, alle singole caratteristiche necessarie per svolgerlo bene - puntualità, originalità, leadership, socialità eccetera, e svolgere colloqui separati e mirati per ognuna.
Quello che fa antipatia nel pensiero rumoroso è <<l'iter glaciale>>, cioè l'antipatia nei confronti del giudizio degli algoritmi. Rumore produce una valutazione negativa nei confronti delle intelligenze artificiali. E' facile da dimostrare, perchè gli algoritmi o intelligenza artificiale, non subisce scossoni sentimentali o di memoria ,anche se, il problema resta nel tempo.
Agli algoritmi o intelligenze artificiali si affidano i professionisti come: medici, giudici, pischiatri.Ormai è chiaro che i computer non hanno bisogno dell'umano. Io mi domando:<<Quanto i professionisti siano consapevoli di tutto questo?>> la domanda più pertinente, allora, diventa un'altra:<<Il processo produttivo che ha portato a questa specifica decisione è stato davvero il migliore possibile?>>
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