mercoledì 30 giugno 2021

RECENSIONE - ITALO CALVINO - LA SPERIMENTAZIONE IN CALVINO - LE CITTA' INVISIBILI - EINAUDI - 1972

 


ITALO CALVINO

LE CITTA' INVISIBILI

EINAUDI - 1972

Euro 30,00







 

RECENSIONE

Nei vari momenti della nostra storia letteraria, dal dopoguerra ad oggi. Italo Calvinon (1923-1985), è presente con un suo particolare modulo inventivo che ne testimonia la artecipazione e l'impegno a cercare nuove forme adeguate al mutare della realtà.

Infatti, dal romanzo neorealista, scaturito dall'esperienza resistenziale, egli passa alla formula narrativa esemplata sul saggismo, testimonianza del disagio dell'artistanella nuova, disumana realtà tecnologica; quindi alla dimensione favolosa dilatata fino all'origine del cosmo, per approdare, in Le città invisibili, alla proposta di una nuova concezione della letteratura come progetto semiologico e processo combinatorio di significati.

In ogni sua proposta si avverte la ricerca di un nuovo possibile rapporto con la realtà: <<Un libro scritto - affermò Calvino nel 1964 - non mi consolerà mai di ciò che ho distrutto scrivendolo>> ed è questo il problema che sta alla base anche de Le città invisibili, in cui i rapporti si svolgono secondo le diverse possibilità.

La realtà in essi è ridotta a scrittura e ad attività manipolatoria di segni. <<La città, luogo tradizionale di storia e di cultura non può raccontare se stessa, se non diventando essa stessa scrittura: la storia è scritta quindi sugli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, nello smarrimento delle scale>>. (A. Gianni).

La situazione-cornice del romanzo, in cui è evidente il rifiuto di forme letterarie narrative, è data dalla serie di relazioni che Marco Polo fa all'imperatore dei Tartari Kublai Kan, sulle sue città conquistate e mai conosciute.

Le città descritte da Marco Polo sono favolose, create dalla fantasia, fuori dallo spazio geografico e dal tempo storico, ma in questa lontananza la figurazione favolosa parla di noi e del nostro tempo. I segni di queste città sognante, che portano i nomi di donna, evocano gli sfondi fiabeschi e le suggestioni di un Oriente silenzioso e magico, nel quale però si insinuano gli emblemi delle città contemporanee, che si estendono ad assottigliare il sogno fino a dissolverlo.

 

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