venerdì 16 giugno 2023

RECENSIONE N.2: "FERROVIE DEL MESSICO" DI GIAN MARCO GRIFFI - LAURANA EDITORE

 

Gian Marco Griffi

Ferrovie del Messico 

 Laurana Editore

pp. 818 - Euro 22,00

 

Il libro

Se cercate dell’avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso. I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto); Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto. Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima. Se i numi tutelari di Griffi sono senz’altro Jorge Luis Borges e Carlo Emilio Gadda (e fanno capolino qua e là Roberto Bolaño, Thomas Pynchon e – com’è logico – i Monty Python), il risultato è del tutto originale.

Biografia dell'autore

Gian Marco Griffi

Gian Marco Griffi vive a Asti. Ha pubblicato: Più segreti degli angeli sono i suicidi, Bookabook 2017; Inciampi, arkadia 2019.

RECENSIONE

"Lei è a conoscenza che il sottoscritto non sa niente della rete ferroviaria del Messico, vero?" si lascia sfuggire Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, quando il suo superiore gli dà l'ordine, che viene da molto in alto, dal comando tedesco e pare si risalga su, fino a Hitler e imperscrutabili segreti di guerra, di compilare in una settimana una mappa della rete ferroviaria appunto del Messico, al di là dell'Atlantico. Non a caso Cesco, essendo stato arrestato l'unico dentista di cui si fidi, si porterà appresso un continuo, esemplare mal di denti, forse simbolicamente responsabile di certe sue tracimazioni dal reale.

Da questo assurdo incarico, in un mondo tutto reso assurdo dalla guerra e dall'occupazione nazista, prende inizio un romanzo, anzi un'affabulazione visto lo stile del racconto, che è l'avventura comica e disperata di Cesco all'inseguimento dell'unico libro che potrebbe aiutarlo nella sua disperata impresa, 'Historia poética y pitoresca de los ferrocarriles en Mèxico' di Gustavo Adolfo Baz e in lingua spagnola, in cui si mescolano realtà e la mitologica città di Santa Brígida de la Ciénaga, luogo misterioso a cui si arriva unicamente in treno, alla fine di una linea secondaria messicana e dove probabilmente si trova ciò che ha dato inzio a tutto e dovrebbe servire a risolvere le sorti del conflitto. Il volume, purtroppo, è stato dato in prestito come scopre con la bibliotecaria Tilde Giordano, grande lettrice dagli occhi bellissimi, di cui lui finirà per innamorarsi perdutamente.

Sarà una specie di caccia al tesoro in un continuo gioco di rimandi, di punti di arrivo che sono altri punti di partenza. Ma il racconto, col suo linguaggio sorprendente, punta sugli incontri di Cesco, sul presentarci un'umanità varia, tra realtà e invenzione letteraria, che lo e ci sorprende ogni volta per la libertà e gusto dell'invenzione, da Steno, partigiano e fidanzato di Tilde, all'impiegato amministrativo del Dipartimento suicidi statali assistiti Bardolf Graf, dall'importante ruolo per la storia di Cesco, avendo ricevuto in dono dalla nobildonna Marie Agnete Thurn und Taxis un volume intitolato 'Poetische und malerische Geschichte der Eisenbahnen in Mexico' in cui si parla di Santa Brigida de la Ciénaga; da Don Tiberio, prete confinato nel paesino di Roccabianca per un suo insano passato, a Ettore e Nicolao, clienti di un locale notturno ritrovo di partigiani e la loro compagna di orfanotrofio Giuseppina Decorcipo, dal terribile destino; da Hugo Kraas, terribile come si conviene a un SS, ma amante dell'arte italiana e buon giocatore di golf, sino a Angelo, Angelito detto Lito, addetto alla distruzione di cadaveri e suonatore di cornetta, e Mec, autore di poesie che parla con i tedeschi morti, suo compagno da quando costruivano ferrovie nell'America latina, più il frenatore Edmondo Bo che si crede o forse è un poeta, pur nei fumi dell'alcol.

Griffi gioca con lo stile, echeggia ora Bolano ora Gadda o Borges e cambia io narrante, in un caleidoscopio di voci e punti di vista, avventura dopo avventura sul filo del reale e del fiabesco, ma segnato da un clima tutt'altro che tranquillo, quello appunto teso e tragico degli anni di Salò e dell'occupazione tedesca, con Cesco che scopre l'imprevedibilità del mondo e il nonsenso dell'esistenza, che pure vive fino in fondo, senza avarizia di sentimenti. Insomma, un romanzo (tra l'altro in corsa per lo Strega) di avventure reali e inventate, sorta di summa esistenziale e letteraria, in cui il lettore si perde e si ritrova, scopre voci note e incontra parole inusitate, il tutto legato ad arte ritrovando sempre il filo del racconto, il binario delle ferrovie messicane cercate in provincia di Asti

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