venerdì 29 settembre 2017

LA SPIAGGIA INFUOCATA DI WILBUR SMITH - LONGANESI



La spiaggia infuocata


by Wilbur Smith 
collana Best TEA
dettagli 522 pagine, libro - brossura
traduttore Brera C.
su licenza di Longanesi
ISBN 9788850243990
Il ciclo dei Courteney d'Africa
La spiaggia infuocata.
Il potere della spada.
I fuochi dell'ira.
L'ultima preda.
La volpe dorata.

 SINOSSI

 Centaine de Thiry non può dimenticare Michael Courteney. 

L'ha conosciuto in Francia, durante la guerra, quando il giovane pilota sudafricano imperversava contro l'aviazione tedesca; l'ha ammirato e lo ha amato, senza limiti. E quando l'ha perduto ha capito di dover raggiungere la sua terra. Ma l'Africa che, dopo una navigazione avventurosa, accoglie la giovane donna non è solo il continente abbagliante e fascinoso dei racconti di Michael, è anche una terra assetata, ostile, che respinge con la stessa forza con cui attira. Animata da un disperato coraggio, Centaine affronta a testa alta la drammatica avventura che la sorte le ha preparato, disposta a tutto pur di salvare la propria vita e quella che sta portando dentro di sé.

Biografia Il fascino travolgente dell'avventura

Wilbur Addison Smith, maestro del romanzo d'avventura, nasce a Broken Hill, Zambia (la ex Rhodesia del Nord) il 9 gennaio 1933, da Herbert James Smith e da Elfreda Lawrence.
Studia alla Natal and Rhodes University, conseguendo la laurea in scienze commerciali nel 1954.
Dopo la laurea si associa alla Goodyear Tyre and Rubber Co. di Port Elisabeth, dove lavora dal 1954 al 1958. Successivamente si associa alla H. J. Smith and Son Ltd di Salisbury, ex Rhodesia rimanendovi dal 1958 al 1963. 



Dati sintetici

Scrittore zambiano

Data di nascita Lunedì  

Luogo di nascita Broken Hill, Zambia

Segno zodiacale Capricorno

Età 84 anni

la stampa

  • «Il maestro mondiale del romanzo d'avventura.», la repubblica


 
RECENSIONE

Erano i principi dell'aria, gli aviatori Michael e Andrew, le più perfette macchine volanti costruite dagli uomini, quelle stesse che avevano fatto precipitare giù dal cielo aerei tedeschi. All'orizzonte Michael riuscì a distinguere, il vasto scenario che si aprì davanti ai suoi occhi. La Terra era un mosaico di sfumature di verde, intercalati dal bruno dei campi dei campi arati. Il pilota non cessava mai neppure, per un istante di scrutare il cielo da ogni parte.

Il fronte, da quell'altezza, non si distingueva nemmeno. Anzi si: la terra devastata da bombe è cannonate ... ma, il fango e la morte e la disperazione dei soldati in trincea si poteva solo intuire. Ad un tratto il cielo tutt'intorno a lui pullulò di aereoplani e le mitragliatrici presero a sgranare il noto rosario di morte. Benchè sbalordito, Michael reagì d'istinto, punto sull'apparecchio nemico e il tedesco, piuttosto di rischiare la collisione, piegò via. 

Quel giorno i due piloti erano diventati compagni d'arme per la vita e per la morte, uniti e stretti dalla comune necessità di difendersi vicendevolmente volando ala contro ala o formando il cerchio continuo per tenere a bada i multicolori quanto mortali, apparecchi nemici. Così divennero amici oltre che compagni d'arme e ben presto divennero inseparabili. Michael sporgendosi dal vano di pilotaggio notò sulla cima della collina una ragazza a cavallo. Il pilota ebbe il batticuore. Si toccò il casco in segno di saluto, tornò a guardare davanti a sè. 

"La terra era popolata dalle legioni dei vivi e dei morti che marciavano assieme al fango. La puzza di morte portata dal vento raggiungeva anche i piloti che volavano basso, ed essi penarono a vincere i conati di vomito. Rombando verso il fronte, Michael sentì crescere in sè il risentimento e la paura, ben presto sostituiti dall'odio, l'odio di uomini appesi in cielo, che indirizzavano la morte a terra con freddezza."

Michael volava in un torrente di fuoco che riempiva l'aria intorno a lui, sicchè gli dolevano i timpani  per i continui sbalzi di pressione. Nello scontro del combattimento il cervello di Michael era lucidissimo e il suo pensiero corse rapido al volo, ma il crepitio delle fiamme lo fece atterrare sul terreno fangoso. Non appena tiuscì a soffocare il fuoco, si rese conto che la ragazza era vicina a lui per aiutarlo. Le emozioni dei due giovani si stavano sviluppando nella stessa direzione. Nel castello di famiglia gli vennero prestate le prime cure dal Conte Louis de Thirty. Loo stupore si dipinse sul volto di Andrew, quando Michael lo informò che si era innamorato di Centaine. 

"La pelle della ragazzina era di un colore liscio e burroso, dove il sole non l'aveva ancora toccata, mentre là dove invece, era arrivato essa tendeva ad assumere una colorazione bronzea e scura."

Da buona ragazza di campagna, i misteri della procreazione le erano sconosciuti. Tutto era perfetto per Centaine e Michael, tranne l'ombra della morte che incombeva. La morte li circondava tutti, era sulle alture lì in fondo, dove le cannonate sembravano un brontolio temporalesco, la morte era in cielo sopra di loro.  Centaine chiese a Michael di parlargli dell'Africa, così il pilota le raccontò degli animali e dei tantissimi guerrieri zulu e soprattutto di Mbejane. Egli era cresciuto insieme a suo zio Sean, il suo racconto era così ricco di notizie che Centaine lo guardava con gli occhi spalancati e brillanti. Espresse il suo desiderio di visitare l'Africa un giorno. Era come se entrambi, si fossero scambiati una promessa.  

Grandi ondate di sensazioni stavano interessando i due giovani. Erano così belli alla luce della lanterna. Tutto diventò un delirio di gioia e desiderio.

"Fecero l'amore con frenesia, con una sorta di follia del sangue, come se intendessero consumarsi a vicenda e la loro furia li lasciò esausti, sicchè si addormentarono abbracciati."

Il loro desiderio di sposarsi prima che arrivi una nuova offensiva, venne archiviato presto. Era stato diramato un dispaccio a tutti gli stormi di aerei da combattimento. Il tempo sembrò rallentare dilatando fino all'eternità i microsecondi del combattimento. Sotto i colpì dell'ondata tedesca, colui che li guidava era un leggenda vivente. Lo chiamavano il Barone Rosso.

In quello scontro, il serbatoio della benzina del velivolo di Andrew scoppiò. Le fiamme avvolsero tutto, come una fiamma ardente schiantarsi al suolo. La perdita del suo amico, gettarono Michael nello sconforto. Cercava di scacciare le immagini della sciarpa verde del suo amico e del vampiro nemico appiccicato alla coda del velivolo, fino ad abbatterlo.

"L'Africa, la terra dell'oro, dell'avorio e degli schiavi, ricca di altri tesori ancora, in attesa di un uomo abbastanza audace da cercarli a costo, forse, di perire nell'impresa".

"L'Africa una terra affascinate, coacervo di influenze di moltitudine di popoli. Terra ammaliante in cui tutto è possibile e tutto è concesso e dove si può vendere e comprare qualunque cosa, anche la vita."

Tutto era accaduto nello spazio di un respiro. Di quell'attimo, Michael ricordava il boato, la vibrazione infine, il calore e le fiamme. Il dolore per la perdita dell'amico era ancora fresco. Anzi, incandescente. Di quell'attimo ricordava tutto. Dal cielo cadevano pezzi di velivolo come oggetti leggeri e fiammeggianti, come fuochi pirotecnici ormai finiti. E l'intensità di quella tragedia andava crescendo insieme alle grida della squadra, come un coro di suppliche rivolto al cielo. 

Michael sentì la rabbia trasformarsi in ferma volontà di sopravvivere. Non tanto per continuare a intrecciare i giorni con le notti, perchè, in fin dei conti, di cose nella vita ne aveva viste ma, per portare a termine il compito che si era dato. L'aveva giurato, sarebbe andato sino in fondo. Per le persone che lo amano, per Centaine che presto sposerà.

Ora si trattava di capire come uscire da lì, da quella pupilla di cielo cinta dal fuoco, che s'andava rimpicciolendo attorno a lui. Vi fu un nuovo attacco e il suo velivolo si aprì verso il cielo in miglia di partì di cui era fatto. 

La notizia della morte di Michael , risuonò traboccante di dolore. Di quei dolori che gonfiano il petto e spezzano le costole nella loro enormità. Centaine nei giorni seguenti, scoprì di aspettare un bambino che avrebbe cresciuto da sola. Per un attimo Centaine, ha immaginato tutta la sua vita, un percorso perfetto che l'aveva portata a lui. Ogni momento, era esistito per quel momento. Quella notte Michael, gli raccontò della terra dell'Africa che i suoi occhi avevano esplorato. E Centaine quella terra l'ha intravista, dietro i suoi ochhi e l'ha trovata bellissima, più bella di quel che è, perchè era passata anche dentro di lei.

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