"Allora capii che il colonnello Garcia e altri come lui hanno i giorni contati, perchè non hanno potuto distruggere lo spirito di quelle donne".
La casa degli spiriti
di Isabel Allende
FELTRINELLIPagine: 368
€ 10,00
Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito della narrativa sudamericana, soltanto "Cent'anni di solitudine" di García Márquez.
ISABELLE ALLENDE
ISABELLE ALLENDE, nata a Lima nel 1942 è vissuta in Cile fino al 1973, lavorando come giornalista; ha abbandonato il suo paese in seguito al colpo di stato del generale Pinochet. Le sue opere D'amore e d'ombra (1980) e La casa degli spiriti (1982), tradotte in molte lingue, hanno avuto un notevole successo di critica e di pubblico.
RECENSIONE
Alba è la nipote di Esteban Trueba, ricco proprietario di terre, senatore; di idee socialiste, sospettata di essere una collaboratrice dei guerriglieri che si oppongono alla dittatura (benchè nel romanzo questo non venga esplicitato, i riferimenti sono evidentemente al colpo di stato fascista del 1973 in Cile), viene arrestata dalla polizia segreta perchè riveli il nascondiglio dei suoi compagni e in particolare di Miguel, il giovane di cui è innamorata.
Il momento dell'arresto di Alba contiene il racconto che la ragazza fa al nonno, dopo essere stata liberata, delle violenze subite in carcere e nel campo di concentramento.
E' proprio qui, nel campo di concentramento, che la sua vocazione di scrittrice prende corpo e Alba decide di rendere pubblica, attraverso la scrittura, la repressione che in Cile colpisce gli avversari del regime, i dissidenti, i poveri, nella violazione dei più elementari diritti umani.
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