sfilano verso di me sciatti slavati
come le nuvole.
Eppure ogni assoluzione viene da te da sotto
le tue palpebre stanche e dalla severità
dei tuoi baci custodi della nostra pallida solitudine
ti fermi sempre rivolto verso di me
anche nei giorni caduti
nel pozzo buio del mutismo
e nei minuti depredati della luce
qui dove i fiumi erodono le rive silenti
e domani saranno invecchiate le case.
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