Possiamo allora concludere che lo scrittore, mediante una novella fantastica, tutta giocata sull'assurdo, ci ha indotto a meditare sul senso della vita, non diversamente da Cechov e da Pirandello con i loro racconti più realistici.
Ma il tipo di racconto scelto da Kafka esprime il suo messaggio in modo meno diretto, più ambiguo. Qui non abbiamo nessun personaggio che esprima la sua filosofia, facendosi o meno portavoce dell'autore; abbiamo solo una storia assurda e inquietante, che si offre a molte interpretazioni. Sta a noi decifrarne il significato, scioglierne l'ambiguità, e non è impresa facile, come avrai notato svolgendo l'ultimo questionario.
Nè dobbiamo credere che esista una sola interpretazione corretta; anzi, il fatto che il testo ci induca a più di una ipotesi di lettura è un segno della sua ricchezza. Ciò avviene non perchè il pensiero dell'autore sia confuso e incerto, ma perchè il suo modo di comunicare è profondamente allusivo e capace di suggestioni diverse.
Questo racconto rappresenta in modo evidente una particolare caratteristica del discorso letterario: la sua POLISEMIA, cioè la capacità di trasmettere più di un significato con lo stesso segno (el nostro caso, più di un messaggio con lo stesso racconto).
Un medico di campagna
Franz Kafka
pubblicato da
Mondadori
Generi
Romanzi e Letterature
»
Classici stranieri
»
Racconti e antologie letterarie
Collana
I Meridiani
Pubblicato
28/11/2023
- - Pagine
192
Curatore
L. Crescenzi
Il libro
Questa edizione di "Un
medico di campagna", folgorante e visionaria raccolta di racconti
apparsa per la prima volta nel 1919, offre un'anticipazione di quella
che, a partire dalla ricorrenza del centenario della morte dell'autore,
sarà la nuova edizione integrale in cinque volumi, diretta da Luca
Crescenzi, delle opere, dei diari e delle lettere di Franz Kafka
(1883-1924) nei «Meridiani». Un'impresa alla quale parteciperanno alcuni
fra i maggiori studiosi e traduttori dell'opera di Kafka, e che intende
idealmente ricollegarsi a quella, in gran parte dovuta alla perizia
traduttiva di Ervino Pocar - con collaboratori d'eccezione come Remo
Cantoni e Ferruccio Masini -, realizzata nella medesima collana fra il
1969 e il 1988. La ricerca su Kafka ha assunto dimensioni colossali e ha
dato spazio a una Babele di approcci critici dagli esiti assai diversi,
di cui tuttavia le attuali edizioni critiche e commentate, compresa
quella assai nota pubblicata dall'editore Fischer a partire dai primi
anni Ottanta, non rendono conto che in minima parte. Un commento
innovativo ha il compito di sintetizzare ed enucleare i contributi più
significativi per un inquadramento ragionato dei testi e della loro
ricezione nel corso del tempo, pur nella consapevolezza che la selezione
di tali contributi deriva necessariamente dalla prospettiva che si
intende adottare, al fine di proporre una lettura consapevole e
demistificata che restituisca in toto quella visione radicalmente
critica delle cose che è la cifra più grande e più saldamente attuale di
un autore come Kafka. L'obiettivo fondamentale della nuova edizione che
da qui prende avvio è quello di agevolare l'orientamento del lettore
all'interno di un'opera composita, costituita da scritti editi e
inediti, testi compiuti e frammenti, aforismi, abbozzi e, come mostrano i
diari, infiniti spunti e tentativi poetici e poetologici geniali, che
istituiscono tra di loro una fitta rete di rimandi assai difficili da
ricostruire. L'intento è di rendere perspicue le variazioni, le
affinità, le contrapposizioni concettuali e le linee di continuità
genetica fra le immagini, i motivi, le strutture formali e persino le
soluzioni grammaticali e sintattiche di cui si sostanzia la scrittura
kafkiana. Di assoluto rilievo anche le nuove traduzioni, che verranno
condotte - fin dove possibile e con poche eccezioni - sui manoscritti
conservati presso la Bodleian Library di Oxford, il Deutsches
Literaturarchiv di Marbach am Neckar e la Biblioteca Nazionale
Israeliana di Gerusalemme, e presso un numero relativamente ristretto di
collezionisti privati.
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