venerdì 26 aprile 2024

ARTICOLO PER GIORNALE O RIVISTA - LA DRAMMATICA RICERCA DEL SENSO DELL'ESISTENZA.

 


INFANZIA PERDUTA SULLA NAVE  IN TRATTI OMERICI, POI LA MORTE IMPROVVISA CHE SVELA IL REALE.

                                  IN MEZZO AI FLUTTI E GIU' NEL PROFONDO

 

 

LA DRAMMATICA RICERCA DEL SENSO DELL'ESISTENZA

LA MISURA EROICA. IL MITO DEGLI ARGONAUTI E IL CORAGGIO CHE SPINGE GLI UOMINI AD AMARE.

Si tratta di ascoltare con cura quel mare di umanità dal quale tutti siamo attraversati,  richiede empatia e desiderio ma che la nostra maschera e il nostro ego tendono a zittire. E' una fonte di umanità universale, alla quale attingere per scrivere. E' infinitamente più grande di Jess Kidd, che abbia voce. Ma durante il processo di scrittura si è resa conto di avere portato in sè stessa il gene dell'innocenza, per tutta la vita. Come la maggior parte delle altre persone. Identificandosi in lui, Gill, è diventata il bambino capace di stupire. Liberatosi dalle zavorre,

Si tratta di ascoltare con cura quel mare di umanità dal quale tutti siamo attraversati,  richiede empatia e desiderio ma che la nostra maschera e il nostro ego tendono a zittire. E' una fonte di umanità universale, alla quale attingere per scrivere. E' infinitamente più grande di Jess Kidd, che abbia voce. Ma durante il processo di scrittura si è resa conto di avere portato in sè stessa il gene dell'innocenza, per tutta la vita. Come la maggior parte delle altre persone. Identificandosi in lui, Gill, è diventata il bambino capace di stupire. Liberatosi dalle zavorre, e perciò le limitazioni, che tutti gli adulti si trascinano dietro. Dalle nostre idee preconcette su come le cose dovrebbero essere, perchè seguiamo le leggi civili e religiose, oppure decidiamo di dare la priorità al denaro, al potere, alla famiglia o a qualcos'altro.  

Infanzia perduta e natura incontaminata

In quegli anni per noi esisteva solo il presente che costruiva la nostra Storia – ora per ora ci lanciavamo nel mare della vita pieni di entusiasmo. Guardavamo solo davanti a noi.

La memoria è La nave della notte di Jess Kidd, Bompiani editore ed è il mare che «si gonfiava scuro come un sospiro, come un palpito del cuore».   La scrittrice irlandese Jess Kidd, si tuffa nella memoria quando nel 1628 scrive il suo romanzo Batavia, con la solita, ineguagliata sensibilità per la letteratura omerica. Basato su una storia vera, un romanzo storico che parla di fatalità e coraggio. E in queste sue pagine ci sono uomini, donne e bamnini e avventurieri, una natura incontaminata e potente, tratteggiata con passo omerico, il sogno, i primi amori,  cospiratori e la morte.

 Una sagoma scura solca le acque placide, o forse le sorvola. E' notte, una <<notte bluastra e profonda>>. Si tratta di una nave, <<silenziosa come una donna in amore, densa e pesante come sentenza pronunciata>>. Allucinazione collettiva, presagio infausto o ammonimento, la visione s'insinua nella vita di Mayken, una bambina alle prese con i cambiamenti dell’adolescenza e alla ricerca del padre. Accompagnata da Imke.  È la loro quotidianità che questa creatura racconta, perché conosce tutti loro: i segreti del passato, le verità non dette del presente e l’inevitabilità del futuro. Mentre Mayken affronta quella che potrebbe essere la fine, i ricordi della sua infanzia e una storia d’amore nascosta portano alla luce paure profonde. Sotto attacco da dentro, Mayken cerca di trovare un equilibrio e di tracciare i confini di un’instabile felicità. Ma il tempo e i corpi sono porosi e imprevedibili.

Questo è il primo anello di una catena di avvenimenti che porteranno i due protagonisti: Mayken (1628) e Gill (1989), ma soprattutto da ragazzi che, spensierati e cullati dai loro sogni, saranno travolti dalle tragedie. Verso destini diversi, avventure sbagliate invece, costelleranno tristemente la notte più buia. I protagonisti sono travolti nella morsa degli avvenimenti più grandi di loro, che inizialmente riescono a governare per poi soccombere sotto il loro peso gravoso. La morsa del mare sbatte contro la Batavia e

 dalle stelle pendevano raggi tremanti di luce che ogni tanto scivolavano come gocce spargendosi nell’immensità.

Ballano nell’ingenuità della prima età felice, anche grazie a una profonda musicalità che Jess Kidd riesce a plasmare tra le righe: 

desideravamo la bellezza non come fondamento per la felicità, bensì per raggiungere una pienezza più assoluta, fino all’immensità azzurra e lattiginosa in cui sono sospese le stelle.


 

Infanzia perduta e natura incontaminata

 E' un romanzo sull’infanzia perduta, sugli ultimi bagliori dell’innocenza: 

In quegli anni per noi esisteva solo il presente che costruiva la nostra Storia – ora per ora ci lanciavamo nel mare della vita pieni di entusiasmo. Guardavamo solo davanti a noi.

 

Per questi palpiti, La nave della notte,, che si divertono in una nave, in un giardino che pare l’Eden, dove il vento fa sbattere le vele e

 

dalle stelle pendevano raggi tremanti di luce che ogni tanto scivolavano come gocce spargendosi nell’immensità.

Maykene Gill,  ballano nell’ingenuità della prima età felice, anche grazie a una profonda musicalità che Jess Kidd riesce a plasmare tra le righe:

desideravamo la bellezza non come fondamento per la felicità, bensì per raggiungere una pienezza più assoluta, fino all’immensità azzurra e lattiginosa in cui sono sospese le stelle.

L'immagine tradizionale del mare fonte di vita, liquido amniotico che sprigiona energie positive, tende qui a rovesciarsi in quella di una forza arcaica che trascina verso il fondo, di un «groviglio torbido e liquido in cui passato e futuro sono indistinguibili» di un universo pieno di insidie, come quella della creatura, nascosto nei fondali, avvelena con il suo aculeo chi ne disturbi l'atavico torpore. E proprio i temi dell'incerto, dell'imprevedbile che fa deragliare l'esistenza dal suo solco sono gli elementi costitutivi della poeticadi Jess Kidd, il racconto di una serie di eventi orribili. tumultuosi, confusi e terrificanti.

Jess Kidd si muove tra diversi stili di scrittura e stati d’animo, in una vera e propria catabasi attraverso la nave/ventre del corpo umano che si fa racconto di luoghi spettacolari e al contempo spaventosi; la discesa in un abisso profondo che si trasforma in una celebrazione assoluta della vita.

La nave della notte s'immerge negli abissi più profondi e indicibili dell'animo umano scandagliado la complessità degli umani: ecosistemi instabili dove si trovano a coesistere la spontaneità dell'amore, il richiamo del sangue e la vischiosità dell'obbligo.

La nave della notte è la storia di un essere/nave/ventre inafferrabile che, lento e inesorabile, si aggira in un paesaggio affascinante: il corpo umano. Si ferma al suo interno, ne esplora gli organi, si moltiplica tra le cellule. Una creatura che racconta la topografia di un corpo/viaggio, da cui assorbe energia vitale tappa dopo tappa; avanza lungo gli argini delle sue vene, si riversa nei tessuti, scivola nelle anse dei capillari. Sfiora la trachea come i tasti di uno xilofono. Si diffonde implacabile.





 

 




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