LOLA LAFON
QUANDO ASCOLTERAI QUESTA CANZONE
EINAUDI
PP. 154, EURO 17.50
Lola Lafon ha trascorso una notte intera nell'Alloggio segreto di Anne Frank, da sola. Vagando da una stanza all'altra, ha contato i pochi passi a disposizione di chi abitò quello spazio angusto per venticinque lunghi mesi e ne ha ascoltato le voci in fondo al buio. Nell'assenza Lola Lafon ha cercato Anne Frank, la ragazza dietro l'icona, il volto dietro l'immagine riprodotta all'infinito, la scrittrice dietro l'autrice del diario, cosí noto che nessuno lo conosce davvero. Ora dopo ora, la notte si è popolata di storie, ricordi, fantasmi, verità. È nel vuoto dell'Alloggio segreto che Lola Lafon ha trovato tutto.
«Quando ascolterai questa canzone dice cose inedite su un tema molto dibattuto, restituendo Anne Frank alla letteratura. Un'impresa eccezionale».
«Elle»
Il libro
Il 18 agosto del 2021 Lola Lafon prende un treno per Amsterdam. Passerà la notte – l’intera notte – da sola nell’Alloggio segreto di Anne Frank. Una casa editrice francese le ha proposto il progetto, la scelta del museo spettava a lei. A questa richiesta esterna Lola Lafon ha risposto con un imperativo interiore: andare a conoscere, a sapere, Anne Frank, nell’appartamento in cui visse per venticinque lunghi mesi, dove ogni anno migliaia di visitatori sfilano «davanti all’assenza». Lola Lafon fa il suo ingresso nell’Alloggio segreto dopo la chiusura serale del museo. Un taccuino, un quaderno e poco altro come bagaglio per il viaggio che, seppure nello spazio di qualche ora, la porterà lontano. Vagando da una stanza all’altra, scandaglia i pochi metri quadrati sulle tracce della quotidianità di Anne Frank, della ragazza vitale, fremente, di cui resta un’immagine fissata per sempre in alcune fotografie sbiadite. L’insolito vagabondare notturno si rivela un’occasione per strappare al silenzio anche gli altri occupanti del nascondiglio: Fritz Pfeffer, i Van Pels, la sorella maggiore Margot, la madre Edith e il padre Otto, a cui si deve la pubblicazione degli scritti della figlia. Lola Lafon ripensa allora i contorni dell’autrice Anne Frank, che da vera scrittrice curò le sue pagine con rigore e determinazione, e illustra le vicende del Diario dal 1947 a oggi, riflettendo sulle prime edizioni, le interpretazioni arbitrarie, certe distorsioni negli adattamenti, l’ossessione di chi ha voluto appropriarsene. Rimandando l’entrata nella stanza di Anne Frank – qualcosa di indefinito la trattiene -, Lola Lafon prova a indagare le ragioni che l’hanno condotta fino a lí. Tornando sulle strade della Storia europea percorse dai suoi cari e da lei stessa, nella solitudine dell’Alloggio segreto Lola Lafon si ritrova in compagnia dei fantasmi che a lungo l’hanno attesa. In quella notte incontra tanti membri della sua famiglia, tra cui i nonni materni, nati nell’Europa dell’Est, emigrati, perseguitati, sopravvissuti, per sempre stranieri. Dialoga con la bambina che è stata nella Romania di Ceaușescu, poi con la ragazzina appena arrivata in Francia ansiosa di omologarsi. E raccoglie le forze per rendere finalmente omaggio a una persona tanto amata che una volta le scrisse i versi di una canzone.
«Lola Lafon ha trovato le parole piú giuste e piú belle per sconfiggere l’oblio».
«Les Échos»
Un saggio di storia, un memoir, un'analisi sull'essenza dello scrivere.
Quando ascolterai questa canzone, uscito per Einaudi, tradotto da Silvia Manzio, è il resoconto di un'esperienza: il 18 agosto del 2021, la scrittrice francese Lola Lafon trascorre una notte intera al Museo Anne Frank, nell'Alloggio segreto, ad Amsterdam; è il luogo in cui Anne abitò e scrisse il Diario. Anne Frank il 28 settembre del 1942, a proposito del non poter uscire di casa, confessava:"Mi opprime anche più di quanto non possa dire". "La quotidianità di Anne Frank - scrive Lafon - era quella di una prigioniera condannata a una pena infinita, la quotidianità degli occupanti dell'Alloggio segreto era quella della costrizione permanente".
Lafon descrive la sofferenza di Anne,
chiusa fra quelle mura:"Il corpo, nell'Alloggio segreto, è un corpo
privato di luce, d'aria aperta, di movimento. Un corpo spezzato,
contratto, intorpidito.
Un corpo affamato e anche nauseato, a
furia di piatti farinosi e patate ammuffite. Un corpo in balia di tutte
le paure, di tutte le angosce, il pericolo è ovunque: il palazzo di
destra è abitato, quello di sinistra ospita una falegnameria".
Per la stesura del volume, Lafon ha raccolto testimonianze. Si è messa
in contatto con Laureen Nussbaum che conobbe da vicino i Frank ed è una
delle maggiori studiose del Diario. Nussbaum le ha raccontato che Anne
parlava molto e che era una bambina adorabile. Nussbaum era amica di
Margot, la sorella di Anne.
Lola Lafon, durante la lavorazione
dell'opera, ha letto molto: saggi sulla Shoa; una biografia di Miep
Gies, segretaria di Otto Frank; Dora Bruder di Modiano; Lo scrittore
fantasma di Philip Roth. Inoltre rivela: "Leggo una biografia di Audrey
Hepburn, la cui madre venerava Hitler: l'attrice rifiutò di interpretare
il ruolo di Anne Frank sul grande schermo, temendo di non essere
'legittimata' a farlo".
A proposito del Diario di Anne, Lafon
commenta:"L'io di Anne Frank riflette tutte le cose che ci appartengono e
che lei ha perso: la luce di fuori, la brezza, l'abbaglio del sole e la
nerezza infinita di quello che non percepiamo, in mezzo alle stelle.
Contiene un tutto di piccoli niente: nell'Alloggio segreto la vita
quotidiana era fatta anche di cene da preparare, di caffè da scaldare,
di libri alle cui pagine fare le orecchie, di liti e di lacrime, e
persino, sfidando l'opacità delle finestre coperte di panno, di un
minuscolo angolo di cielo, in soffitta. L'io di Anne Frank crea
dipendenza. Ne vogliamo di più, ancora".
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