Le schegge di Bret Easton Ellis, un grande affresco disarmato e candido
Un romanzo di settecento pagine indimenticabile, un grande affresco sulla gioventù dorata californiana degli anni Ottanta
Le scheggeEinaudi
2023 - Supercoralli
pp. 752 - € 23,00
Traduzione di
Nell'autunno del 1981, la vita di un gruppo di diciassettenni
californiani che frequentano l'elitaria Buckley School viene sconvolta
dall'arrivo di un ragazzo tanto affascinante quanto disturbato e
perverso. Cosa nasconde Robert Mallory, e qual è il suo legame con il
serial killer che sta imperversando in città? In una Los Angeles
sensuale e violenta, fatta di feste in piscina e musica new wave, vodka e
cocaina, Bret Easton Ellis racconta la sua storia piú personale,
emozionante e oscura.
«Le schegge è il romanzo piú sexy di Ellis, quello in cui si respira una nuova libertà in fatto di amore, eros e sensibilità emotiva».
«The New York Review of Books»
«Le schegge ci ricorda come l'autore di American Psycho faccia ancora scuola a sé».
Npr Il libro
Nel
1981 Bret ha diciassette anni e frequenta l’ultimo anno alla Buckley, la
scuola della gioventú dorata di Los Angeles: feste in piscina, amori
promiscui, Bmw, coca, vodka e succo di pompelmo, nell’autoradio cassette
piene di Ultravox, Blondie e Duran Duran. Un mondo falso e perfetto, ma
tutto sommato piacevole, di certo eccitante. Almeno finché in classe
non arriva uno studente nuovo: «se la primavera e l’estate del 1981
erano state il sogno, qualcosa di paradisiaco, allora il mese di
settembre rappresentò la fine di quel sogno con l’arrivo di Robert
Mallory». Robert è intelligente, bello, carismatico e presto entra a far
parte della ristretta cerchia di amici di Bret. Robert però nasconde un
segreto, indecifrabile anche per le persone che gli sono piú vicine.
Ammaliato dal fascino ambiguo di Robert, Bret sviluppa una vera e
propria ossessione nei confronti del nuovo compagno. Ma Bret non può
assecondare fino in fondo quell’attrazione perché c’è qualcosa, anzi
qualcuno, il cui pensiero lo sconvolge piú di ogni altro: il Pescatore. È
questo il nome con cui è stato ribattezzato un pericoloso serial killer
che sta mietendo vittime a Los Angeles in quegli anni, e che sembra
deciso a colpire il gruppo di amici di Bret, e Bret stesso… Minacce
terrificanti, atti di violenza casuali, inquietanti coincidenze: questa
serie di eventi va a comporre un quadro che viene continuamente
interpretato da Bret attraverso il filtro della sua immaginazione di
adolescente dalle grandi doti narrative, in un momento in cui sta
scoprendo la sua vocazione letteraria e la sua omosessualità. Bret si
può fidare degli amici? E con la sua capacità di leggere la realtà
riuscirà a trovare un senso al pericolo che sembra incombere su di lui? Le schegge
è il primo romanzo di Ellis dopo tredici anni: valeva la pena
aspettare. Non solo ha scritto il suo libro piú bello dagli anni Novanta
– sexy, inquietante, ambiguo, violento: è Ellis in purezza – ma anche
una delle piú lucide riflessioni su memoria e desiderio, verità e
narrazione di questi nostri tempi paranoici e puritani.
«Le schegge è il romanzo piú sexy di Ellis, quello in cui si respira una nuova libertà in fatto di amore, eros e sensibilità emotiva».
«The New York Review of Books»
«Le schegge ci ricorda come l'autore di American Psycho faccia ancora scuola a sé».
Npr
Nel 1981 Bret ha diciassette anni e frequenta l’ultimo anno alla Buckley, la scuola della gioventú dorata di Los Angeles: feste in piscina, amori promiscui, Bmw, coca, vodka e succo di pompelmo, nell’autoradio cassette piene di Ultravox, Blondie e Duran Duran. Un mondo falso e perfetto, ma tutto sommato piacevole, di certo eccitante. Almeno finché in classe non arriva uno studente nuovo: «se la primavera e l’estate del 1981 erano state il sogno, qualcosa di paradisiaco, allora il mese di settembre rappresentò la fine di quel sogno con l’arrivo di Robert Mallory». Robert è intelligente, bello, carismatico e presto entra a far parte della ristretta cerchia di amici di Bret. Robert però nasconde un segreto, indecifrabile anche per le persone che gli sono piú vicine. Ammaliato dal fascino ambiguo di Robert, Bret sviluppa una vera e propria ossessione nei confronti del nuovo compagno. Ma Bret non può assecondare fino in fondo quell’attrazione perché c’è qualcosa, anzi qualcuno, il cui pensiero lo sconvolge piú di ogni altro: il Pescatore. È questo il nome con cui è stato ribattezzato un pericoloso serial killer che sta mietendo vittime a Los Angeles in quegli anni, e che sembra deciso a colpire il gruppo di amici di Bret, e Bret stesso… Minacce terrificanti, atti di violenza casuali, inquietanti coincidenze: questa serie di eventi va a comporre un quadro che viene continuamente interpretato da Bret attraverso il filtro della sua immaginazione di adolescente dalle grandi doti narrative, in un momento in cui sta scoprendo la sua vocazione letteraria e la sua omosessualità. Bret si può fidare degli amici? E con la sua capacità di leggere la realtà riuscirà a trovare un senso al pericolo che sembra incombere su di lui? Le schegge è il primo romanzo di Ellis dopo tredici anni: valeva la pena aspettare. Non solo ha scritto il suo libro piú bello dagli anni Novanta – sexy, inquietante, ambiguo, violento: è Ellis in purezza – ma anche una delle piú lucide riflessioni su memoria e desiderio, verità e narrazione di questi nostri tempi paranoici e puritani.
A tredici anni dalla sua ultima prova narrativa (Imperial Bedrooms) Bret Easton Ellis, l’autore di American Psycho, tira fuori Le schegge (ma avrei lasciato il titolo originale The Shards), un romanzo di settecento pagine indimenticabile, che ti entra dentro al punto da lasciare un vuoto incolmabile. Un grande affresco sulla gioventù dorata californiana degli anni Ottanta, quella di cui ha fatto parte lo stesso Ellis, ancora una volta protagonista della narrazione come in Lunar Park.
“Insensibilità come sentimento”
La vicenda si svolge tra feste, musica (la new wave di quegli anni, che costituisce una incessante colonna sonora del romanzo), droga, alcol, sesso sfrenato, in una girandola di accoppiamenti intercambiabili, etero e omosessuali. I protagonisti sono quasi tutti diciassettenni all’ultimo anno di scuola, in attesa di accedere all’università e di fare il loro ingresso nel mondo degli adulti, che nel romanzo restano relegati per lo più sullo sfondo. I giovani che si muovono in quel mondo sofisticato sono tutti atletici e bellissimi, viziati, vivono in favolose ville nei dintorni di Los Angeles tra canyon, boulevard e centri commerciali, indossano abiti griffati, viaggiano a bordo di auto lussuose conducendo un’esistenza da privilegiati fatta di discorsi vuoti e sballo. Insomma, ci sono tutti i tipici ingredienti di Ellis e quell’atmosfera improntata alla “insensibilità come sentimento” di cui già aveva pervaso il suo primo romanzo Meno di zero.
Serial killer
Ma questa volta in più traspare una emotività quasi vera, si sente una voce nuova, c’è un Ellis più disarmato, candido, più adolescenziale ed emotivo. E soprattutto c’è un Ellis che ha messo da parte la sua micidiale ironia deciso a fare sul serio (anche se a volte gigioneggia ancora un po’, ma è la sua cifra). E poi naturalmente in mezzo a questa gioventù dorata e apparentemente spensierata, apatica e tutto sommato tragica, si aggira un serial killer che fa scempio di ragazzi e ragazze. E non è l’unico, dal momento che l’area di Los Angeles di quegli anni pare affollata di assassini seriali (almeno una decina in contemporanea) pronti a fare a pezzi adolescenti rimorchiati nei luoghi alla moda, specie ragazze troppo sicure di sé e disinibite.
La narrazione è davvero potente e disturbante, l’affresco di proporzioni colossali, e il tutto è raccontato con una perizia e precisione di dettagli da spingerti su Google Maps per visualizzare le location: i canyon punteggiati di palme e cactus, i boulevard, le ville, i centri commerciali, la Buckley School, i ristoranti e i club esclusivi, le alture e le valli, gli agglomerati urbani e residenziali. È tale la cura nelle descrizioni che sembra di muoversi dentro la scena insieme al gruppo di sofisticati amici di Bret, il quale ben presto verrà toccato dalla tragedia che colpirà alcuni di loro, finiti nelle mani di un serial killer chiamato il Pescatore a Strascico dal modo in cui ammazza le vittime dopo averle torturate. È l’arrivo di un nuovo studente alla esclusiva Buckley a sconvolgere il quadro iniziale e a risvegliare gli incubi sopiti del protagonista che, proprio come l’autore, sogna di fare lo scrittore e sta lavorando al suo primo romanzo, Meno di zero, e che comincia ben presto a sospettare del nuovo compagno Robert Mallory, decidendo di tallonarlo mentre alla guida di una Porsche 911 nera, bello e perverso, compie i suoi misteriosi vagabondaggi probabilmente in cerca di prede.
Il resto lascio a voi scoprirlo nelle centinaia di densissime pagine che si leggono d’un fiato e che volano via senza fatica tra emozioni continue e godimento estetico. Un Ellis al suo meglio, meno disincantato del solito ma più totalizzante, più sensuale, la cui scrittura forse non è mai stata così perfetta e coinvolgente.
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