TITOLO: CRYS
AUTORE: ALBERTO FUMAGALLI
EDITORE: GIULIANO LANDOLFI
Non si parla più di letteratura, ma di cervelli pronti ad esplodere come pentole a pressione tropp
piene, i colleghi sembrano sempre più preda di strategie meschine, sotterfugi miseri, maldicenze: ovunque regna l'indifferenza o un sordido, spietato risentimento. Con una scrittura attenta e curiosa e quel delicato equilibrio tra vicende umane e politiche, lo scrittore Andrea Fumagalli, ci offre un ritratto unico e incomparabile del mondo d'oggi, un paese in cui l'antico conflitto tra legge e individuo, integrità e pragmatismo, lealtà e tradimento, hanno lasciato il posto al sentimento della sconfitta morale e alla nostalgia della dignità perduta.
Il romanzo Crys, è scritto come se l'umanità fosse sotto la lente di un fotografo che ne coglie sensibilità e sfumature. Crys, è la "Comunità Nazionale di recupero", nata per volontà del Governo e del Presidente della Repubblica, allo scopo di aiutare e riabilitare le persone colpite da Disoccupazione e Precariato. Lo scrittore racconta la "bestia", ovvero la "pazzia", che non è solo paura, ma il riflesso di una tensione che, continua a farsi sentire, nonostante i diversi tentativi di pace fatiscenti. Dove la pace è un sogno fragile ed effimero pronto a scomparire con molta facilità, lasciando il posto a Uomini e Donne, Padri e Madri, Primogenito, Secondogenito, che possono venire chiamati a difenderla. In un mondo in perenne conflitto, gli esseri umani devono riuscire ad ammaestrare la loro "pazzia", fino a farsela amica per poter vivere. Dicerto, quando si è persa ogni speranza, è si è ormai disposto a tutto, l'unico antidoto alla depressione che inghiotte tutto e tutti e quello di accettare lavori che non piacciono, mentre la crisi economica morde.
Crys è un romanzo che fa riflettere e offre ai lettori una chiave interpretativa, della crisi del nostro tempo. Alberto Fumagalli, nel suo romanzo, descrive l'ingiusta disparità sociale tra i ricchi e i diversi. Molti individui almeno una volta nella vita hanno provato il problema della disoccupazione. A questa tragedia umana, hanno reagito affermando, "cambio lavoro". Il paradosso e che molti altri cosiddetti "spregiudicati", decidono di licenziarsi, di cambiare vita. Ma il più delle volte resta un impulso isolato. Perchè non è possibile abbandonare il lavoro, esso è il riferimento più importante sia dal punto di vista economico, ma anche sociale e familiare, nella vita di una persona. La perdita del lavoro e il suo relativo cambiamento, possono ripercuotersi con sentimenti negativi, portando ansia, frustazione, senso di inadeguatezza, sono le spie che ci logorano l'esistenza, dovuti ad una vita che non è adatta a noi, e che difficilmente riusciamo a globalizzarci. Fumagalli offre al lettore, attraverso i suoi personaggi vari esempi di luoghi comuni come: la perdita del lavoro, è questo un'evento che può sfociare nell'autocommiserazione. Ogni individuo nello scorrere del tempo, lascia una traccia di se stesso, a volte sono vere e proprie cicatrici. E, come sempre, le ferite interiori sono le più difficili da guarire. L'individuo in questo stato di cose, vuole sfuggire al resto dell'umanità e alla ipocrisia, convincendosi che è meglio far da sè. Lui è tutto il suo mondo, non ha bisogno d'altro, e con questa convinzione porta avanti la sua vita. Ma si renderà conto che, affinchè la vita sia piena e vissuta bene, è necesaria la condivisione. Crys è una romazo, per il quale il destino degli uomini uguali e diversamente soli. Lo scrittore ci svela il lato oscuro dei sentimenti, che ci sforziamo di dimenticare, come se fosse un evento degradante, che ci fa apparire fragili agli occhi degli altri, così ci sforziamo di dimenticare, per non soffrire, ma che restano racchiusi nell'anima. Fumagalli, ci guida attraverso le pagine del suo romanzo, mostrandoci l'umanità attraverso la lente dell'ipocrisie e del perbenismo. In questo carosello umano, si alternano le voci e le vicende della casa Tricolore, del Padre- Marito. della Moglie-Madre, del Primogenito e del Secondogenito. A quest'ultimo riservo tutta la mia attenzione, poichè sebbene ancora piccolo, subisce la derisione dei compagni di scuola, perchè indossa sempre "lo stesso maglione e la pelle sempre bianca". Macchiando il suo diario scolastico con l'onta del diverso.
Nel romanzo i "pazzi" sono i disoccupati e i precariati, cioè coloro che sono alla ricerca del primo impiego, costoro ignorano che a nulla servono le arti diplomatiche, nè la capacità di fingere, tacere o sopportare. E come se, mentre la crsi corrode l'esistenza, gli animi diventano incandescenti, provocando menzogne, sotterfugi, conseguenze fatali, troppo a lungo taciute e represse. La vita degli uomini sembra andare a pezzi. Svaniti i sogni, repressi i sentimenti, spaventati, si ritrovano con l'amore chiuso dentro un cassetto. Ma anche in questo sanatorio mentale, fatto di segreti problemi che è Crys: una voce interna all'individuo gli sussurra di riaquistare la fiducia in se stesso. E l'Italia contemporanea, gli antichi intrigthi politici e mediocri, baroni della burocrazia dei nostri tempi, dove la violenza che si nasconde tra i "pazzi" e la precarietà nei: ragazzi, uomini, donne d'oggi, anche i migliori, sono costretti a crescere e a diventare adulti. Un romanzo su un'affresco di una società sull'orlo di un abisso e dal quale se non nè prende coscienza in tempo, difficilmente potrà salvarsi, perchè Crys è già qui ora, nel nostro tempo, nel nostro Presente. Un romanzo toccante, schietto, senza edulcorazioni, che non assomiglia a nessun altro. Alberto Fumagalli ci accompagna con naturalezza in un cammino sul mondo di oggi. Ci descrive un quadro colmo di umanità, personaggi reali, un intricato gioco di sopravvivenza, che risulta al lettore, sorprendente e familiare. Egli descrive il tema della dignità umana spesso calpestata dal morboso potere e del coraggio di sfidarlo. Siamo tutti prodotti di una fabbrica votata al consumismo, il cui unico interesse è il prezioso profitto.
Una società che ci vuole assolutamente perfetti uguali come fotocopie. Siamo proprio sicuri, che essere assolutamente perfetti sia sempre la soluzione migliore? L'Italia è scossa, da quello che i suoi abitanti chiamano Crys, ovvero un vivace affresco della società e degli uomini del nostro secolo, con i diversi destini, di personaggi diversi, ora ambiziosi, ora idealisti, caratterizzano il romanzo. In una Società di consumi, fa la sua comparsa il "miracolo tecnologico", con una pubblicità, marketing, giornalismo spregiudicato, televisione. Alberto Fumagalli, combina l'occhio sagace del giornalista accomunato al tocco magico dello scrittore esperto, per dipingere un ritratto unico e verosimilmente affascinante della nostra Italia di oggi. Uomini fragili e un pò folli, alla costante ricerca di un pò di stabilità e del riscatto sociale. Il racconto di una vita dura e commovente, un lungo percorso attraverso il silenzio e la desolazione, verso la rinascita, fino al superamento delle rigide barriere imposte dall'èlite della sindrome di Crys (succhia vite umane). Una umanità ora grigia e prevedibile, ora improvvisamente fragile e disperata, personaggi che popolano il romanzo, persi ognuno alla ricerca ossessiva della felicità, di poter occupare un posto in questo mondo. Inconsapevole degli eventi che stanno per travolgere l'umanità, lo scrittore con occhi attenti a cogliere ogni sfumatura, come una macchina fotografica scatta foto straordinarie di una umanità sull'orlo della crisi. Il filo logico che percorre il romanzo è lo scontro tra la libertà di espressione e il controllo sociale, tra l'arte e l'ideologia, tra scrittori e politica, un attacco al potere, al sistema, all'opinione pubblica, che pare voglia a tutti i costi classificarci, come pedine di una stessa scacchiera. Il disoccupato, coinvolto suo malgrado nell'effetto domino, messo in moto da un meccanismo che lo stritola, dove i personaggi e gli innocenti, come spesso accade, pagano per i colpevoli. Un'ambiente perso, proiettato a scalare i gradini dell'economia, dell'imprenditoria, della malavità, dell'informazione e della politica, che convivono non sempre pacificamente e dove nessun uomo può mai considerarsi veramente al sicuro. Una umanità splendida e insidiosa, perchè non provvedendo da subito (con progetti mirati), ci si troverà difronte a qualcosa di terribile : il Futuro.
La quotidianità a cui è costretta l'umanità, fatta solo di una fascia di accademici tediosi, interessati solo alla teologia e alla politica. Uomini emerginati e malvisti dalla società, in un mondo corrotto e corruttibile, fondato su un precario equilibrio di menzogne, meschinità, sotterfugi, dalla cupidigia dei potenti, dalla stupidità del popolo, sempre pronto a seguire i leader del momento, di cultura, di religione o di politica. Crys, parla dell'essenza dell'uomo, mentre sullo sfondo cambia l'Italia e il modo di fare e parlare di politica, di cultura di massa e di costume. La "pazzia", è quindi un'etichetta di comodo, per descrivere il mondo sul quale viviamo, retto sull'equilibrio tra il Bene e il Male. Questo ecosistema è fragile ed è pronto a distruggersi da un momento all'altro. La società non risparmia neanche gli adolescenti, che vengono "sedotti", nel peggiore dei modi: violenze domestiche e pubbliche. Mentre gli adulti vanno contro i giovani addossandogli tutti i problemi del vivere la quotidianità, sotto l'indifferenza del mondo stesso. Un mondo che sembra arrivato al limite, al punto di non ritorno, arriva in soccorso il progetto Crys, un centro che aiuta gli individui fragili.
Fumagalli, ha un talento naturale, nel raccontare la vita quotidiana e l'ambivalenza della cultura Tricolore. Il bisogno del soggetto è quello di trovare la sua collocazione in società, ma senza successo, poichè l'uomo non supera lo stallo nel quale si sta assuefando, per cui non riesce a superare i propri problemi. Crys, ha come scopo, una specie di globalizzazione di tutti i casi umani più disperati. Grazie al suo programma sovvenzionato dai privati, dovrebbe trasformare la tragedia umana, in una rivincita sulla vita. Nato come aiuto per uscire dalla vita piatta, riscattarsi e riinserirsi nella società. Il fine ultimo è la felicità, la serenità, che per i protagonisti del romanzo si produce nella vita quotidiana. Purtroppo il tunnel del baratro della solitudine e dell'emarginazione è capace di far precipitare il più motivato degli umani, ed è qui che entrano in scena individui con intenzioni e parvenze discutibili, ma che si prodigano nel volere dare aiuto. Nel gioco del destino ci sono eventi che decidono la nostra sorte, ci sono quelli favorevoli che portano benessere, e quegli eventi negativi che distruggono il nostro posto nella partita con la vita. Come il fallimento del lavoro. Non essere all'altezza delle aspettative del mercato del lavoro, che vive per un solo obiettivo e un unico tormento: successo, succdesso. Per la politica del lavoro non esiste altro. L'uomo non riuscendo a tenere il passo diventa un perdente, per ciò sente dentro di sè una rabbia cieca, mentre una "forza" cerca di fagocitarlo. Cos'era diventato? Un fuorigioco, l'epic fail, il flop. Quel bicchiere eternamente mezzo vuoto, un peso. Così con decisione all'improvviso, è stato invitato a sgomberare la sua scrivania, a togliere ogni traccia della sua presenza da quel luogo. Al padre-marito, resta quest'ultima scena in testa abbastanza umiliante e vischiosa, tanto quanto quel sole di una estate torrida, troppo offensiva nei riguardi di un disoccupato che non può permettersi una gita al mare. Erano trascorsi già diversi mesi, ma non era riuscito a trovare nessun lavoro, così si butto sul gioco d'azzardo, pensando che avrebbe potuto smettere quando voleva. Nella sua testa, si era fatto un progetto, voleva vivere dignitosamente e ottenere solo ciò di cui lui e la sua famiglia hanno bisogno. Nel giro di poche settimane, la continua abitudine a scommettere era diventata come una droga. Agli occhi della moglie-madre, non era più il suo principe azzurro, l'uomo che le dava garanzie, un padre affettuoso e presente alle necessità della famiglia.
Aveva bisogno di una propsettiva esistenziale completamente nuova. Non immaginava che da quella variegata baraonda umana era difficile riemergere.Il paradosso del sistema sociale, entro il quale possono verificarsi situazioni "gravi", è che chi è vittima dell'oppressione finisce per favorire e promuovere il suo stesso sfruttamento. Il romanzo mette in luce un altro aspetto del problema che ci costringe a nutrire serie riserve sulla "libertà". La legge stessa, fa intendere lo scittore sancisce giusta l'ingiustizia più scandalosa. Nella vita di ogni individuo ci sono traguardi da raggiungere, una mèta nella vita. Esistono traguardi di natura materiale, e traguardi di natura spirituale. Solo per l'ingegno umano non esiste un traguardo limitato definitivo. Ogni traguardo è il punto di partenza per il traguardo successivo. Anche la vita di scuola è fatta di tanti traguardi. E' altresì, innegabile il grande progresso tecnico dell'umanità, ed è evidente il suo sviluppo economico, nel nostro paese. Ma di questo colossale sviluppo economico non tutti gli individui, non tutti i popoli, hanno beneficiato in modo euguale. Nella nostra nazione esistono ancora disparità economiche troppo stridenti fra cittadino e cittadino. Spesso i giovani non hanno uno stipendio fisso, non hanno entrate regolari. Quindi si appoggiano al bilancio dei genitori, per soddisfare i propri desideri. Molte volte, per appagare i mille desideri pur di guadagnare molto e presto, abbandonano certi principi di onestà, che dovrebbe essere alla base della nostra vita. Purtroppo, al rilassamento dei costumi, l'aspirazione legittima al benessere diventa spesso brama di denaro che si serve dei mezzi più illeciti come omicidi, rapine, sequestri di persone, commercio di stupefacenti. Se tutti fossero convinti, che l'interesse del singolo deve essere sempre subordinato all'interesse della comunità e che a ciascuno deve dare un suo positivo contributo all'attività comune, questi mali potrebbero essere evitati. Anche la donna nel corso del tempo ha acquistato consapevolezza di sè. Una donna nuova non più presenza silenziosa al fianco dell'uomo. Una protagonista artefice allo stesso livello, dell'equilibrio tra il Bene e il Male, sacrificando il matrimonio, infatti le chiamano "vedove bianche", chiudendo i sentimenti dentro un cassetto.
La società non risparmia neanche gli adolescenti, che vengono "sedotti" nel peggiore dei modi: violenze domestiche e pubbliche. Mentre gli adulti vanno contro i giovani, addossandogli tutti i problemi del vivere la quotidianità, sotto l'indifferenza del mondo. Un mondo, che sembra arrivato al limite al collasso, al punto di non ritorno. Lo scrittore si auspica di reagire subito, tempestivamente, perchè Crys è già presente, qui, adesso.