venerdì 19 novembre 2021

RECENSIONE: LE PICCOLE VIRTU' DI NATALIA GINZBURG - EINAUDI - ET SCRITTORI

 Undici testi tra autobiografia e saggio. Undici modi di "sentire" fatti, cose, gesti, voci.

Le piccole virtú

2015
ET Scrittori
pp. XLVIII - 160
€ 11,00

A cura di
Prefazione a cura di
 
 

Il libro

“In ogni pagina di questo libro c’è il modo di essere donna [di Natalia Ginzburg]: un modo spesso dolente ma sempre pratico e quasi brusco, in mezzo ai dolori e alle gioie della vita… Tra i capitoli del volume si ricorda Ritratto d’un amico, certo la piú bella cosa che sia stata scritta sull’uomo Cesare Pavese. E le pagine scritte subito dopo la guerra, che riportano con una forza piú che mai struggente il senso dell’esperienza d’anni terribili (e sanno pur farlo, serbando, come Le scarpe rotte, un quasi miracoloso senso del comico). Poi, le prove (come Silenzio e Le piccole virtú) d’una Natalia Ginzburg moralista, dove una partecipazione acuta ai mali del secolo sembra nascere dalla matrice d’un calore familiare. E soprattutto, perfetto capitolo d’una autobiografia in chiave obiettiva e ironica, Lui e io, in cui la contrapposizione dei caratteri si trasforma, da spunto di commedia, nel piú affettuoso poema della vita coniugale”.

Italo Calvino

***

L’edizione è corredata dal saggio di Domenico Scarpa Le strade di Natalia Ginzburg e da un apparato comprendente le Notizie sul testo, un’antologia della critica, una bibliografia e una cronologia della vita e delle opere.

 

Natalia Ginzburg
è nata a Palermo nel 1916 e ha vissuto a Torino, a Londra e a Roma, dove è morta nel 1991. Di lei Einaudi ha pubblicato La strada che va in città; È stato cosí; Tutti i nostri ieri; Valentino; Le voci della sera; Le piccole virtú; Lessico famigliare; Cinque romanzi brevi; Ti ho sposato per allegria; Sagittario; Famiglia; La famiglia Manzoni; La città e la casa; Mai devi domandarmi; Serena Cruz o la vera giustizia; Caro Michele; È difficile parlare di sé. Conversazione a piú voci condotta da Marino Sinibaldi; Non possiamo saperlo. Saggi 1973-1990; Tutto il teatro; L'intervista. Commedia in tre atti; Un'assenza. Racconti, memorie, cronache 1933-1988 e Vita immaginaria.
 
 

RECENSIONE
 
<<L'Inghilterra è bella e malinconica ... >>: così con nitidezza e semplicità Natalia Ginzburg, reduce da un soggiorno inglese, comincia a scrivere le sue impressioni. Quel paese le ispira fascino e tristezza. Davanti ad ogni sua immagine c'è di che inebriarsi ma anche di che dolersi. Nell'ambiente inglese ella vede grazia, distinzione, bellezza, rispetto e civiltà, ma anche monotonia, grigiore, ingenuità, tristezza. La scrittrice torinese non prende posizione pro e contro: osserva, annota, riferisce, non senza una leggera punta di stupore, ma con compèostezza, senza acrimonie o esaltazioni faziose.

Nel suo Elogio e compianto dell'Inghilterra, virtù e limiti non si elidono: sembrano quasi compenetrarsi. Come Londra appare alla Ginzburg una città <<mostruosamente immensa di cui però non si avverte la grandezza>>, così gli inglesi le sembrano talmente conformisti e privi di fantasia da lasciarsi affascinare da ogni manifestazione bizzarra, anche inelegante e vistosa, quasi per contrasto.

E sono talmente nutriti di rispetto e tolleranza per gli altri, che temono quasi il contatto col prossimo. Ma dietro la maschera di una estrema difficoltà di relazioni umane, la scrittrice intravede la forza austera di virtù civili che sono radicate nella tradizione inglese; e per questo ella dedica all'Inghilterra e agli inglesi un saggio innamorato e malinconico.
 
NOTE
Esaminando la storia inglese: credi di trovare una conferma all'acuta osservazione conclusiva della Ginzburg: il popolo inglese ... appare perennemente ansioso di andarsene via. Vive qui come in un eterno esilio, sognando altri cieli?
 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento