martedì 28 febbraio 2023

RISPONDO ALLE VOSTRE DOMANDE DEL 28/02/2023

 Domande che mi avete inviato:  

1. C'è un enorme interesse per la scrittura di divulgazione scientifica. Tu come ti poni?

2. Le arti e la letteratura hanno dato grandissime rappresentazioni della vecchia. Saggezza, disperazione, furore, smarrimento, ridicolo, impotenza, energia della vecchiaia. C'è stato un cambiamento nel modo di vivere e scrivere della vecchiaia?

3. Un tema chiave quello della credibilità? Come rafforzarlo e contrastare la disinformazione?

4. La separazione tra artista e opera: un dilemma etico e culturale. È possibile separare l'artista dal lavoro?

5. Cosa rappresenta il Medioevo per gli scrittori? Che cos'è per loro questo periodo? 

6. Perchè tutto questo (si riferisce alla domanda n.5)?   

 1. C'è un enorme interesse per la scrittura di divulgazione scientifica. Tu come ti poni?

La scrittura di divulgazione scientifica fa parte dello spostamento della scienza dentro la cultura popolare. Se sei in un bar o a una cena, anche se non hai un backgraund scientifico puoi comunque essere coinvolto in una conversazione sulle scoperte di nuovi pianeti, sulla scienza dei buchi neri, e così via.

2. Le arti e la letteratura hanno dato grandissime rappresentazioni della vecchia. Saggezza, disperazione, furore, smarrimento, ridicolo, impotenza, energia della vecchiaia. C'è stato un cambiamento nel modo di vivere e scrivere della vecchiaia?

Uno dei più grandi scrittori che hanno narrato la vecchiaia, Italo Svevo, l'ha raffigurata pure come una libertà anarchica e selvaggia. Il vecchio libero dalla terribile lotta per la vita, dall'obbligo di vincere, di dimostrare il proprio valore di sedurre, liberato dalla continua lotta e tensione che provocano ansia, paura, schiavitù sociale e psicologica, disagio. Il vecchio può o potrebbe essere libero da tutto ciò, così la sua vita, scrive Svevo, sarebbe <<veramente selvaggia>>. La debolezza trasformata in difesa, il vecchio civicamente adeguato al cinismo della vita, giustificato e autogiustificato in un egoismo assoluto. Un'altra forma di quella che Nietzsche chiamava <<la congiura dei deboli>>.

3. Un tema chiave quello della credibilità? Come rafforzarlo e contrastare la disinformazione?

La risposta è in una parola: sperimentazione - sia tecnologica, incoraggiando esperimenti di intelligenza rtificiale, sia negli approcci, seguendo gli sviluppi accademici e gionalistici. Si potrebbe agire monitorando con costanza e creatività i bisogni e le esigenze delle persone coinvolte. "Se siamo qui per costruire la conoscenza del mondo, dobbiamo portarci il mondo dentro. Riuscirci è la sfida dei prossimi dieci anni".

4. La separazione tra artista e opera: un dilemma etico e culturale. È possibile separare l'artista dal lavoro? 

Stiamo chiudendo un decennio in cui abbiamo vissuto il coronavirus e il suo  impatto sullo spettacolo.Internet, da parte sua, ci ha permesso un accesso più vicino agli artisti che ammiriamo, il che è servito nel bene e nel male. Uno  dei dibattiti più infiammatori degli ultimi anni: la separazione tra artista e  opera ha portato alla discussione sulla necessità di valorizzare un'opera  senza tener conto dell'artista. Tuttavia, ci si domanda se è possibile continuare  a valutare una creazione senza tener conto del suo autore? Quindi, per  comprendere la poesia e il teatro di Federico García Lorca, è necessario conoscere il tempo in cui si è svolto, così come il folclore andaluso che ha  circondato il poeta e che ha permeato il suo simbolismo. D'altra parte, è  impossibile apprezzare Il Signore degli Anelli senza tenere conto del fatto che Tolkien ha sofferto dello stress post-traumatico della guerra e che si è riflesso nella sofferenza di Frodo.Inoltre, se decidiamo di separare l'artista dal lavoro, nel suo senso più letterale, dovremmo richiedere che tutta la creazione sia pubblicata in anonimato. Allo stesso modo, la responsabilità di come ci relazioniamo con gli artisti e lo spazio che diamo loro è inevitabile. Assegniamo premi a un regista in attesa di processo per omicidio? Abbiamo assunto uno scrittore per una convention sapendo che può usare i soldi per la terapia di conversione? Abbiamo un attore accusato di stupro durante le riprese e di compromettere la sicurezza del resto del cast? Anche se possiamo passare ore a discutere la questione, dobbiamo essere coerenti riguardo agli altari che costruiamo e agli idoli che adoriamo e / o condanniamo.

5. Cosa rappresenta il Medioevo per gli scrittori? Che cos'è per loro questo periodo?

E' a mio parere la possibilità di rinfocolare i temi del suprematismo, del razzismo, del disprezzo dell'altro, della guerra santa, del tradizionalismo cristiano e così via. Con tutto il loro corteggio di cerimoniali, rievocazioni e simboli pseudomedievali. Come le Crociate, entrate pienamente nel linguaggio di certa cultura. 

6. Perchè tutto questo?

Perchè il concetto di Medioevo si presta: flessibile e modellabile, a secondo dei tempi. Materia utile per tutti, strumentalizzabile per rinnovati razzismi quanto per i sogni di castelli fatati, cavalieri e Il Trono di Spade.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento