mercoledì 12 giugno 2019

RECENSIONE #58/19 ATTENTATO by CLIVE CUSSLER AND JUSTIN SCOTT - LONGANESI


Attentato

Traduzione di FEDERICA GARLASCHELLI
LONGANESI EDITORE
Dettagli Cartonato
N° di pagine 336
ISBN 9788830452060





Clive l'incredibile
Kirkus Rewiews
Uno sguardo insolito su un giovane Isaac Bell che incanterà vecchi e nuovi lettori
Booklist
Ritmo serrato e un appassionante spaccato sociale dell'epoca
Publishers Weekly
UN AUTORE DA OLTRE 8 MILIONI DI COPIE IN ITALIA, SEMPRE NELLA TOP 5 DEL NEW YORK TIMES.

Un nemico spietato.
Un Isaac Bell alle prime armi.
La nascita di un eroe.

1902. Sono passati solo due anni dal suo apprendistato presso la Van Dorn Detective Agency, quando un brillante ma inesperto Isaac Bell ha un messaggio urgente per il suo capo.  Ingaggiato per scovare sabotatori unionisti nelle miniere di carbone, assiste a un terribile incidente che potrebbe essere il risultato di una macchinazione ben più complessa di quanto i suoi superiori possano pensare. Ma Isaac non può neanche immaginare quanto alta sia la posta in gioco.  Con una settimana di tempo per dimostrare la validità delle sue ipotesi, Bell si trova a fronteggiare due degli avversari più temibili e spietati che abbia mai incontrato, uomini crudeli e divorati dall’ambizione che non si lasceranno mettere i bastoni tra le ruote da un giovane detective alle prime armi...


 RECENSIONE

 L'investigatore privato dell'agenzia Van Dorn, Isaac Bell, si trova ad operare rigorosamente in incognito. Correva l'anno 1902. L'agenzia Van Dorn, si stava conquistando la reputazione di uomini valorosi e in gamba, il cui motto era: Noi non ci arrendiamo mai! Mai!

Il giovane Isaac Bell, grazie al suo intervento rapido e tempestivo rincorre un treno, nella speranza di riuscire ad azionare i freni. Ma il carbone era pesante e il vagone aveva preso slancio. Seguì un silenzio profondo come l'oscurità.
All'improvviso, il buio si rischiarò. Era già fuori dalla miniera. Era salvo. Quell'incidente nella miniera costò la vita a molti operai, scoprendo il responsabile nel caposquadra Jim Higgins. Quando l'ultimo corpo fu portato fuori e i soccorritori iniziarono a riemergere, Bell non ebbe dubbi che si trattava di un sabotaggio.

Gli episodi violenti abbondavano nell'antica guerra tra lavoratori e proprietari. Più di una volta uno sciopero degli operai, era culminato con deragliamenti di locomotive ed esplosioni di ponti. Ma, nelle viscere della terra, in una miniera di carbone, un sabotaggio era un suicidio. 

Mentre i suoi pensieri zoppicavano tra ricordi surreali. A chi sarebbe mai saltato in mente di sabotare una miniera? Se non il sindacato nè i proprietari, allora chi? 

Quando Bell arrivò a Pittsburgh, si recò nel locale adibito a punto di ritrovo per i baroni dell'industria che governano l'impero del carbone e dell'acciaio d'America. L'uomo che catturò la sua attenzione all'interno del locale era John Gleason, detto Black Jack. 

Bell riferì le notizie che aveva raccolto dell'incidente della miniera a Van Dorn, il suo capo gli concesse ancora tempo per indagare. Si udì un trambusto nella sala, con aria tronfia Gleason entro ed esclamò: <<Distruggerò i sindacati dei minatori una volta per tutte!>>

L'idea non piacque a molti, l'inverno stava arrivando, non era auspicabile uno sciopero. Anche indagare era pericoloso: i lavoratori e i proprietari delle miniere stanno cercando di vincere una guerra. Non farsi ammazzare era la prerogativa più importante per Bell. Non resta allora ad Isaac Bell, che si vuole buttare in un’azione terroristica, con l’idea del riscatto di un’intera vita sbagliata. 

Egli aveva a disposizione solo una settimana per dimostrare la validità della sua teoria, cercare e farlo parlare il sindacalista Jim Higgins. Con grande stupore di Bell, una donna si era avvicinata era Mary Higgins. Quella donna aveva la vista acuta e l'orecchio fino, smascherò subito con il suo sguardo inquisitore il travestimento di Bell. Trasformatosi nel ritratto dell'imbarazzo. Sarebbe stata un'investigatrice astuta. <<C'è qualcosa che non quadra nella vostra storia signor Bell.>>

Mary gli spiegò la situazione: L'emporio della società ha il monopolio. Ai lavoratori non rimane altra scelta se non pagare i prezzi esorbitanti imposti dai proprietari o fare senza. Non sono pagati in denaro vero, bensì in buoni d'acquisto che possono spendere soltanto nell'emporio della società. 

Signor Bell, mio fratello è un sognatore. Ha bisogno di capire che non vinceremo la guerra per la giustizia fino a quando la classe lavoratrice e quella capitalista non si uniranno e il lavoratore non diventerà proprietario del capitale che produce. Jim mi ha riferito di essere stato arrestato perchè la società aveva scoperto del suo impegno per il sindacato e ha montato le accuse per toglierlo di mezzo.

Quel fuoco rapido che accolse Mary e Bell mentre si recavano a far visita a Jim in prigione. I due si precipitarono giù dai gradini per entrare in prigione, un piccolo scantinato dal soffitto basso che puzzava di umido e di rancio. Mentre la folla era inferocita, Bell era stato colpito, il suo cappotto era sporco di sangue. Mary stava per uscire insieme a Jim. Mentre Bell, faceva fuoco sulla folla, ormai incontrollabile.

Jim nel cuore della notte, diede il via ad una conversazione che Bell non si sarebbe di certo aspettato  <<Non si deve necessariamente scioperare. Un giusto compromesso tra le richieste dei minatori e quelle dei proprietari potrebbero garantire lavoro ininterrotto e senza scioperi. Su entrambi i fronti c'è la consapevolezza che la nazione ha bisogno di carbone. Inoltre, se verrà concessa una paga dignitosa sarà un vantaggio, semprechè le teste calde non fomentano le fantasie dei minatori. Ma se le teste calde, non faranno un passo indietro, scoppierà una guerra tra minatori e proprietari.>>

Dopo essersi divisi Bell e Mary si allontanarono dalla folla su un treno. Lì nel buio, Bell era esausto e dolorante, ma in quel momento non c'era altro posto al mondo in cui avrebbe preferito essere se non a bordo di quel treno, con Mary Higgins. Il treno si stava avvicinando alla città.

Bell guardò fuori dal finestrino, file interminabili di ciminiere, costeggiavano su entrambi i lati il fiume. Ovunque Bell volgesse lo sguardo c'era il carbone, montagne nere da bruciare. E dovunque andasse si sentivano notizie di rivolte con decine di persone rimaste uccise.

Non c'erano posti dove Bell potesse nascondersi dai pensieri, anche se per qualche motivo inspiegabile gli sembrava che tutte le varie energie e le riflessioni del suo intimo riuscissero a fondersi con maggiore facilità in Mary, tanto che per la prima volta dopo l'incidente si sentiva quasi di nuovo un essere umano. O almeno, qualcosa di simile, perchè i pensieri bui non gli concedevano molti minuti di tregua.

Ma per Bell, capire cosa sia successo a quella donna, diventa ragione di vita. Come se a dipanare quell'antica rete di passioni e tradimenti fosse l'unico modo per ricominciare a sperare. Un paese in cui la maggioranza stringe la cinghia e non vede l'uscita dal tunnel, mentre una ricca minoranza è già oltre la crisi, o non c'è mai entrata. Quanto potrà durare tutto questo, prima che gli esclusi rivendichino la loro parte?

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