venerdì 10 maggio 2024

NON SAPPIAMO CHI SAREMO DOMANI


 NON SAPPIAMO CHI SAREMO DOMANI

Ammettiamo di essere cambiati in passato, pensiamo di rimanere uguali in futuro. 

Ma non è così: bisogna imparare a prospettarsi tutte le diverse misure dell'essere.

Una ricerca mette in luce la difficoltà di programmare le scelte economiche e perfino le preferenze alimentari.

Immaginiamo di riempire con sincerità, anonimamente, un questionario che contenga domande sulla nostra stabilità emotiva, introversione o estroversione, apertura a nuove esperienze, credenze, giudizi morali e cos' via. Adesso che lo abbiamo riempito, ci viene chiesto di rifare tutto da capo con le risposte ceg avremmo dato dieci anni orsono. fatto? Ebbene, ora dobbiamo rifarlo di nuovo prevedendo come risponderemo tra dieci anni. Pensiamo proprio di poterlo di poterlo fare, ma così non è. 

Impressioni ingannevoli 

In genere alle persone l'oggi appare come la fine dei tempi interni, una sorta di capolinea della loro personalità. 

Ovvero, una cosa è prospettare, poniamo, una decisione che riguarda il 2024, altra cosa se diciamo <<tra sette anni>>, altra se diciamo <<quando sarò in pensione>>. Non dovrebbe fare differenza, ma non è così.

Qual'è il rimedio? Come adottare una maggiore razionalità nelle scelte che riguardano il futuro? Prospettare nella nostra mente tutte le diverse misure del tempo, formalmente equivalenti, ma psicologicamente distinte. Inquadrare noi e la realtà circostante secondo questi schemi, per renderci conto di come queste diverse misure impattano sulle nostre aspettative. Come sarà il cugino Piero e come il piccolo Andrea tra dieci anni? Poi veniamo a noi e traiamo le conseguenze.

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