SILVIA CAVALIERI, L'ARGINE DELLE ERBARIE (SOLFERINO, PP 384, EURO 20).
Il libro
È una notte di marzo alla Busa di Bambèin, uno stagno attorno a cui
forse si aggirano due anime senza pace, quando la piccola Liuba viene al
mondo. La Strulghina, la levatrice, le guarda le mani e capisce che è
destinata a diventare una come lei, un’erbaria.
Come sua nonna Zaira e sua madre Armida, che proprio dalla Strulghina
hanno ricevuto il «talento», Liuba sarà una donna che conosce il potere
della natura capace di guarire e di portare la vita, curando con le
erbe, secondo i ritmi della terra e della luna. Pochi mesi prima, anche
nella vicina famiglia della Ca’ Granda è nata una piccola: l’hanno
chiamata Solidea, dai versi di un canto anarchico. Crescendo, le due
bambine stringeranno una silenziosa alleanza e le storie delle loro due
famiglie si intrecceranno in un tempo difficile: il fascismo, la guerra,
la fame, la battaglia delle idee e delle aspirazioni a un mondo
migliore con il comunismo, l’anarchia, le prime lotte verso
l’emancipazione femminile.
Così, mentre la Storia stravolge e ruba le vite degli uomini, le donne
tengono viva la sapienza millenaria della quale sono depositarie:
pratiche e conoscenze tradizionali, spesso messe ai margini, censurate,
condannate ma che modellano, nelle avversità, una forma collettiva di
salvezza.
Un romanzo conturbante e selvatico, radicato nella storia ma intriso del
fascino misterioso della natura, una saga nella quale piane, fiumi,
boschi sono protagonisti tanto quanto gli umani che li abitano. Un
racconto di forza, creatività, amore e orgogliosa sopravvivenza: fondamentale e vera come l’acqua, il sangue e il respiro.
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La silenziosa alleanza tra due bambine: Solidea, chiamata così dai versi di un canto anarchico, e Liuba, destinata a diventare come sua nonna Zaira e sua madre Armida, un'erbaria, cioè una donna che conosce il potere della natura capace di guarire e di portare la vita, curando con le erbe.
A raccontare la loro storia è Silvia Cavalieri nel romanzo L'argine delle erbarie ,che esce il 26 aprile per Solferino editore e sarà presentato in anteprima il 25 aprile alle 15.00 nello Spazio Sociale Autogestito Libera Officina, a Modena dall'autrice accompagnata dalla band Partizani Mira. e proiezione inedita di Gino e i Partigien dal Cavess.
Insieme a quelle di Solidea e Liuba si intrecciano anche le
storie delle loro famiglie in un tempo difficile: il fascismo,
la guerra, la fame, la battaglia delle idee e delle aspirazioni
a un mondo migliore con il comunismo, l'anarchia, le prime lotte
verso l'emancipazione femminile. Così, mentre la Storia
stravolge e ruba le vite degli uomini, le donne tengono viva la
sapienza millenaria della quale sono depositarie: pratiche e
conoscenze tradizionali, spesso messe ai margini, censurate,
condannate ma che modellano, nelle avversità, una forma
collettiva di salvezza.
Appassionata di musica di tradizione orale, Silvia Cavalieri,
nata a Modena nel 1973, canta in diverse formazioni dedite a
repertori dell'Europa
meridionale, in particolare di Italia e Portogallo,
e insegna lettere in una scuola media di Bologna. In questo
romanzo selvatico ma radicato nella storia, restituisce il
fascino misterioso della natura attraverso tre generazioni di
guaritrici, due guerre e un fiume.
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