mercoledì 5 aprile 2017

LA DAMA E IL LEOPARDO DI EMILIANA DE VICO - HARPER COLLINS




Titolo: La Dama e il leopardo
Autore: Emiliana de Vico
Editore: Harper Collins
Costo ebook : 3,99€
Pagine: 200


Trama:
La Rocca, 1474.

Nicoletta Piccolomini Todeschini sa che le sue origini sono avvolte nel mistero, ma conosce anche le dicerie che le servette sussurravano su di lei, per questo ha sempre sognato che il destino la portasse a Napoli, alla corte di re Ferrante. Il suo padre adottivo ha invece scelto altro per lei, un marito catalano e una fortezza arroccata su un monte, lontano da tutto e da tutti. E benché il rigido insegnamento cortese l'abbia preparata a essere una figlia e una moglie consenziente, in qualunque circostanza, il futuro che ha davanti agli occhi è inaccettabile: lei non ha alcuna intenzione di diventare la signora dei falchi, tantomeno di sposare un leopardo spagnolo. L'unica soluzione potrebbe essere la fuga...


CONOSCIALO L'AUTRICE: EMILIANA DE VICO



Emiliana De Vico (1973) vive in un paesino nell'entroterra abruzzese insieme al marito e ai due figli. Laureata in Scienze Sociali, ha lavorato per anni presso i Servizi di Zona. Da sempre è appassionata di romance in tutte le sue declinazioni.

Ha pubblicato per la casa editrice Rizzoli (Collana Youfeel) e per la Sperling & Kupfer (Collana Privé). Numerosi suoi racconti di vario genere sono stati raccolti nelle antologie Delos Books; altri romanzi sono editi in self publishing.

Questi i suoi contatti:

https://www.facebook.com/emilianadevico.scrittrice/

http://www.emilianadevico.com/

emiliana.devico@alice.it

 


RECENSIONE 

La Rocca, 1474.


Nicoletta Piccolomini Todeschini, è una nobile di alto lignaggio. Il suo potere sta nella sua mente acuta e nella dolorosa consapevolezza che il mondo degli uomini non ammetterebbe mai di essere inferiore a una donna, anche se questa è una Piccolomini Todeschini. 

Un percorso avventuroso, costellato di entusiasmi ma anche di tragedie, la porterà fino a La Rocca, e quando inizierà a spargersi la voce della sua forza per lottare per tutto quello che ha costruito con tanti sacrifici  e per essere di nuovo felice, la dama Nicoletta, varcherà la soglia del castello della Rocca, legando così indissolubilmente il suo destino a quello di un luogo.

Il suo destino è quello di sposare Barrat e di seguirlo. Questo però non è il futuro che Nicoletta vuole per se.

Barrat è abituato a ottenere sempre ciò che vuole, specialmente quando si tratta di donne. Eppure tutto cambia quando conosce Nicoletta Piccolomini Todeschini. E non solo perché lui ci provi in tutti i modi, lei pare essere immune al suo fascino, ma soprattutto perché Nicoletta non è una dama come le altre. In brevissimo tempo, infatti, Barrat si è perdutamente innamorato di quella giovane così sensibile e sfuggente, eppure allo stesso tempo determinata e sicura di sé. Barrat però non sa che la sicurezza ostentata da Nicoletta è in realtà una maschera dietro la quale lei nasconde le sue paure e i suoi segreti, una maschera che le impedisce di confessare a Barrat  ciò che prova davvero per lui. Riuscirà la presenza di Barrat a fare breccia nell’armatura che Nicoletta si è costruita attorno al suo cuore e a guadagnare la sua fiducia?

Un racconto di una scrittrice  Emiliana De Vico, di cui apprezziamo lo spessore stilistico nel settore, perché in quella società saldamente ancorata alla classe nobiliare, una donna non aveva il diritto ad averne uno, perché poteva riconoscersi solo come moglie, madre, sorella o figlia, e che attraverso la scrittura cerca invece di costruire il proprio mondo e la propria storia . Un racconto dunque che viene da molto lontano (come periodo storico), ma che parla a noi in modo sorprendentemente moderno, che ci trasmette l’emozione a farle scoprire il valore autentico della vita , delle persone, dei legami.

Questo romanzo mette a nudo l'anima di una donna, scoprendo le zone d'ombra e più intime, dando voce a parole non dette e a sentimenti profondi. Scorrendo queste pagine si avverte forte la sensazione di essere spettatori di un colloquio intimo dell'autrice con se stessa, in quanto trapelano immagini ed esperienze veraci, che sanno di vissuto genuino lontano da artifici stilistici e di fantasia letteraria.

 Il corpo del romanzo è realizzato con materiale che trae diretta ispirazione da un bagaglio di quotidianità personale, arricchito da un cuore dal sapore antico, ottenuto da una originale elaborazione di dati storici e artistici.

Il volto storico della narrazione, seppure secondario rispetto a quello introspettivo, tuttavia ci regala un aspetto poco conosciuto del celebre è gradevole salto nel 1474, secolo che l'autrice ci propone, anche se è palese che non vi è alcun intento di esaustività nel trattare il tema, né la pretesa di addentrarsi nei meandri delle teorie interpretative. Diciamo quindi che la parentesi storica ammanta il racconto di interesse e di quel tocco di mistero capace di catturare l'attenzione del pubblico.

Nel complesso il lavoro dell'autrice è riuscito e va sicuramente applaudito. La scrittura scorre fluida e soffice, eppure non perde mai di incisività, anzi, riesce a trattare problematiche esistenziali con una naturalezza e dolcezza di espressione che ti avvolge e ti rende parte della storia.

E' una storia che abbraccia passato e presente, è una storia che parla prevalentemente di donne ma senza dimenticare mai il ruolo svolto dai signori uomini, è una storia che mette a confronto giovinezza e maturità, è una storia che parla di bilanci, di traguardi, di inversioni di rotta, di disillusioni, di scelte. Affascinante l'effetto creato dall'autrice, ossia di un binomio passato-presente, dove l'uno si rispecchia nell'altro e viceversa, dove le tribolazioni di una donna del 1474 sembrano riproporsi sulla pelle di una donna di oggi; ebbene, i secoli scorrono inesorabili ma le vicissitudini umane restano immutabili.

Un parallelismo azzeccato che il lettore avrà il piacere di comprendere appieno al termine del romanzo, quando le nebbie iniziali si diradano per far splendere il sole generato da una narrazione ben congegnata e ricca di spunti.

Emiliana De Vico riesce a infondere un soffio di libertà alle esistenze dei protagonisti, così da aiutarli a uscire dai soliti binari e ad aprirci a nuove possibilità di felicità. Ci spinge a mettere in dubbio le nostre certezze, ad aprire la mente a nuovi orizzonti, a individuare nuove scelte finora impensabili … e a diventare le persone che vorremmo essere. 
 



CITAZIONI DEL LIBRO


Il bacio fu aspro tanto quanto il clima, profondo tanto quanto alta era la posizione del castello, intenso tanto quanto forte era il vento che aveva rasato la vegetazione sulla cresta.


Il salone centrale era la sua meta. Sarebbe fuggita se avesse potuto, ma non aveva scelta. Le scarpe di nappa sfioravano i gradini di quella pietra conosciuta e amata mentre lei avanzava, senza poter cambiare il corso della sua vita. Poi, all’improvviso, Nicoletta si fermò: il panno compatto dell’abito si allargò a corolla e le ricadde sulle gambe. Prese un profondo respiro e raddrizzò la schiena. 
 Purtroppo, urlare come una pazza non era un gesto contemplato nel cerimoniere cortese. È solo un banchetto, perdinci! Sì, però…


«Tutto bene, Nicoletta?» Rosella aveva il dono di essere sempre dove non doveva, e di coglierla nei momenti meno adatti.



1 commento:

  1. Ringrazio di cuore per la bella e approfondita recensione al mio romanzo. Sono felice di aver potuto toccare le vostre corde emotive.

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