La principessa di ghiaccio
traduzione di Laura Cangemi
pp. 464, 7° ed.
2011
978-88-317-0787-9
Il primo romanzo della giallista svedese di maggior successo
internazionale dopo Stieg Larsson - 10 edizioni, 230.000 copie vendute!
«Dopo Stieg Larsson, il giallo scandinavo lancia il suo nuovo talento: Camilla Läckberg!» LIRE (Francia)
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«Dopo Stieg Larsson, il giallo scandinavo lancia il suo nuovo talento: Camilla Läckberg!» LIRE (Francia)
«Un libro che vi darà il batticuore. La principessa di ghiaccio è un gioiello nella letteratura scandinava di genere» Val McDermid
Erica Falck è tornata nella casa dei genitori a Fjällbacka, incantevole località turistica sulla costa occidentale della Svezia che, come sempre d’inverno, sembra immersa nella quiete più assoluta.
Ma il ritrovamento del corpo di Alexandra, l’amica d’infanzia, in una vasca di ghiaccio riapre una misteriosa vicenda che aveva profondamente turbato il piccolo paese dell’arcipelago molti anni prima.
Erica è convinta che non si tratti di suicidio, e in coppia con il poliziotto Patrik Hedström cerca di scoprire cosa si nasconde dietro la morte di una persona che credeva di conoscere.
A trentacinque anni, con la sensazione di non sapere bene cosa volere nella vita ma stimolata da un nuovo amore, approfitta del suo status di scrittrice per smascherare menzogne e segreti di una comunità dove l’apparenza conta più di ogni cosa.
Tra gli ultimi clamorosi fenomeni del poliziesco svedese, Camilla Läckberg è stata in patria l’autrice più venduta per tre anni consecutivi; grazie ai suoi personaggi così ricchi di sfumature e alle trame attente agli aspetti più oscuri della psicologia umana è stata definita dalla critica la nuova Agatha Christie del Nord.
Un grande successo internazionale
Erica Falck è tornata nella casa dei genitori a Fjällbacka, incantevole località turistica sulla costa occidentale della Svezia che, come sempre d’inverno, sembra immersa nella quiete più assoluta.
Ma il ritrovamento del corpo di Alexandra, l’amica d’infanzia, in una vasca di ghiaccio riapre una misteriosa vicenda che aveva profondamente turbato il piccolo paese dell’arcipelago molti anni prima.
Erica è convinta che non si tratti di suicidio, e in coppia con il poliziotto Patrik Hedström cerca di scoprire cosa si nasconde dietro la morte di una persona che credeva di conoscere.
A trentacinque anni, con la sensazione di non sapere bene cosa volere nella vita ma stimolata da un nuovo amore, approfitta del suo status di scrittrice per smascherare menzogne e segreti di una comunità dove l’apparenza conta più di ogni cosa.
Tra gli ultimi clamorosi fenomeni del poliziesco svedese, Camilla Läckberg è stata in patria l’autrice più venduta per tre anni consecutivi; grazie ai suoi personaggi così ricchi di sfumature e alle trame attente agli aspetti più oscuri della psicologia umana è stata definita dalla critica la nuova Agatha Christie del Nord.
Un grande successo internazionale
- diritti venduti in 27 paesi
- più di 3 milioni di copie in Svezia
- in testa alle classifiche in Francia, Spagna e Germania
- La principessa di ghiaccio sarà presto un film prodotto in Francia da UGC
I giudizi della critica
«Più di 500.000 copie vendute per La principessa di ghiaccio della nostra Autrice dell’anno. Abbiamo una nuova star del poliziesco. Geniale!» Freundin (Germania)
«Trentacinque
anni, nubile e senza figli, Erica ha dei problemi di cuore e di linea,
proprio come la sua eroina Bridget Jones. Quello di Camilla Läckberg è
un poliziesco notevole, che è già tra i più venduti dell’estate» Elle (Francia)
«Un altro eccellente scrittore scandinavo conquista il mercato anglosassone» The Times (Inghilterra)
«Una trama splendida, in stile Agatha Christie, con un ottimo e genuino cast di personaggi. Una lettura difficile da interrompere» Sala Allehanda (Svezia)
Tutti i romanzi della serie: La principessa di ghiaccio, Il predicatore, Lo scalpellino, L'uccello del malaugurio
Tutti i romanzi della serie: La principessa di ghiaccio, Il predicatore, Lo scalpellino, L'uccello del malaugurio
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CONOSCIAMO L'AUTRICE:
Camilla Läckberg
(1974) è l'autrice della serie poliziesca che ha per
protagonisti Erica Falck e Patrik Hedström, tradotta in quarantadue
lingue e pubblicata in sessanta paesi, con venti milioni di copie
vendute nel mondo. Vive con i quattro figli a Stoccolma, dove continua a
lavorare ai suoi libri, da cui è stata tratta anche una serie
televisiva.
RECENSIONE
Camilla Läckberg è
stata paragonata alla regina del delitto Agatha Cristie, colei che è sempre
disposta a confondere le piste e a furviare il lettore pur vezzeggiandolo,
stimolandolo e frastornandolo con le situazioni più imprevedibili con un formidabile
quartetto di criminali.
Nel romanzo “La principessa di ghiaccio”, nonostante l’ingresso
nel racconto dell’elemento psicologico e anche della componente sociale, il
modello è però ancora tutto strutturato sull’uso di strumenti razionali, secondo lo schema classico del romanzo-enigma.
Nelle trame e nei personaggi di Camilla Läckberg non c’è
alcun elemento esotico o fantastico, ma l’analisi delle piccole banali realtà
di ogni giorno: sono storie di persone qualsiasi, di piccole comunità di paese,
ambientate spesso in remoti villaggi.
Questa dimensione quotidiana del raccontare e l’attenzione
alla psicologia dei personaggi consentono al lettore di essere accolto nell’universo
narrativo della scrittrice. Essa tuttavia non crea caratteri: i suoi personaggi
mancano di profondità, sono dei tipi, non
degli individui.
Sono le rigide regole del romanzo-enigma che, puntando sulla sorpresa finale, impediscono un
coerente approfondimento dei caratteri: un esito sorprendente presuppone
personaggi scarsamente definiti, dai comportamenti imprevedibili; solo nel
finale moventi e azioni si chiariranno, consentendo di separare infallibilmente
i buoni dai cattivi.
Nonostante certi tratti di divertito anticonformismo, infatti,
si torna sempre ai valori tradizionali della norma morale.
Per quanto riguarda la
scrittura, lo stile della <<regina del delitto>> è grandissima;
la sua abilità nel manipolare gli ingredienti del giallo.
CITAZIONI DEL LIBRO
Sveva era bellissima, da giovane, tanto che Elibert aveva
fatto fatica a dominarsi fino alla fatidica notte di nozze.
Ogni scatolone che preparava richiedeva ore di lavoro:
qualsiasi oggetto le capitasse tra le mani le riservava addosso immagini di una
vita che a tratti le pareva vicinissima e a tratti incredibilmente lontana.
Erica intuì istintivamente che il suo non era solo dolore
per la morte di una moglie, ma anche e soprattutto dolore per avere perso per sempre la possibilità di indurla ad
amarlo quanto lui amava lei. Una sensazione che Erica conosceva bene.
Ma la sensazione complessivamente era che quella che si
svolgeva sotto la superficie fosse una conversazione completamente diversa da quella ad alta voce.
Quanto le avevano raccontato dava l’idea di una persona che
si era costruita attorno alte mura difensive. La domanda che la incuriosiva di
più era chi potesse essere il padre del bambino di Alex.
D‘altra parte, probabilmente è così per la maggior parte
delle persone. Orridono e sembrano felici, ma in realtà hanno tutte le
preoccupazioni di questo mondo.
La disinvolta certezza di avere diritto a un posto di
riguardo nel mondo che deriva dal fatto di non essere mai stati privati, di
alcun privilegio.
Patrik aveva sempre nutrito una sana diffidenza nei
confronti di quelli come lui: uomini nati con la camicia, che avevano avuto
tutto senza dover alzare un dito.
L’immagine di Arvid diventava a mano a mano con tale
chiarezza che il dolore le stringeva il cuore come un cerchio di ferro.
Kenrik parlando di Alex dice: Meglio averla al proprio
fianco, almeno fisicamente, mantenendo intatta la speranza di poterla
possedere, un giorno, tutta intera.
Forse le bastava il suo dolore, senza bisogno di andare a
leggere di quello di altri.
Era strano come sentimenti diametralmente opposti potessero
fondersi in un altro, completamente nuovo. Amore e odio diventavano
indifferenza. Il desiderio di vendetta e di perdono diventava risolutezza.
Tenerezza e amarezza diventavano dolore, un dolore tanto grande da distruggere
un uomo.
Erica si sentiva come se avesse afferrato una ramazza
mentale e avesse cominciato a spazzare via con decisione tutte le vecchie
ragnatele negli angoli e la polvere che si era depositata sul suo spirito.
Quello che avevamo in comune era un follia. Una follia
travolgente, che si consumava. Niente che potessimo lasciar entrare in rotta di
collisione con la nostra vita vera. Sapevamo entrambi che doveva finire.
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