RECENSIONE "IL ROMANZO GOTICO"
Il romanzo gotico (gothic romance) è un genere letterario tipicamente inglese. Nasce e si sviluppa in Inghiterra nella seconda metà del secolo XVIII ed è contraddistinto da un gusto particolare per lo stile "gotico", per tutto ciò che è pittoresco, per l'ambientazione medievale, per le atmosfere misteriose e terrificanti, per le situazioni esasperate che hanno caretterizzato le sue opere.
Viene generalmente considerato come una particolare forma di reazione di fronte alle incertezze e alle paure provocate dalle violentee radicali trasformazioni che la Rivoluzione Industriale ha portato con sè.
Questi romanzi infatti, rappresentano una fuga dalla realtà, un rifugio in un mondo fantastico popolato di incantesimi, magie, fatti soprannatural, mistero e orrore.
Così le paure di quel mondo scacciano quelle del mondo reale: si costruisce un'estetica fondata sull'orrido.
Ambientato preferibilmente in epoca medievale, il romanzo gotico (chiamato anche nero o del terrore), non interpreta quell'epoca nella sua realtà culturale e sociale, ma vede in essa il simbolo di un mondo naturale ormai decaduto e, in quanto completamente staccato dalla realtà storica, ne fa uno spazio narrativo ideale per eventi che possono affascinare il lettore moderno senza coinvolgerlo in un confronto con i problemi reali.
Le vicende del romanzo gotico si svolgono in un mondo sotterraneo indeterminato, oscuro, in cui gli eventi naturali ed umani sono dominati da forze misteriose, magiche e inquietanti che fanno da cornice al motivo dominante dell'opera: la paura.
L'eroe, intorno a cui nel romanzo realistico si sviluppa la storia, perde in questo genere narrativo la sua funzione di protagonista positivo e diventa un personaggio negativo, malvagio, anch'egli soparaffatto dalle forze oscure e impenetrabili che dominano la scena.
Castelli, conventi, labirinti, rovine, luoghi tetri e pittoreschi fanno da sfondo agli eventi: spettri, mostri, automi, popolano questo mondo e diventano veri protagonisti del racconto, dando luogo a quelle situazioni esasperate all'interno delle quali l'uomo si sente distrutto, sopraffatto.
L'intreccio è inconsitente e si esaurisce nella contrapposizione angelico-diabolico, vittima-carnefice, mentre l'attenzione del lettore si concentra su quegli aspetti che suscitano più intense emozioni: le situazioni drammatiche, gli interventi del soprannaturale, il brivido della paura.
Facendo leva su un sentimento così strettamente legato alla vita dell'uomo con la paura, il romanzo gotico ha attirato strettamente un pubblico vasto ed eterogeneo, rispondendo al suo bisogno di fantasia e di attesa del diverso.
<<La tematica della paura costituisce insomma, per il gothic romance quella miscela esplosiva di elementi culturali disparati (provenienti dall'ideologia borghese, innovatrice e dalla civiltà contadina, tradizionalista) che ha saputo abilmente forzare e gratificare nello stesso tempo l'orizzonte d'attesa di un vasto pubblico: da una parte essa è l'artificio letterario, trasgressivo della convenzione realistica, che sollecita l'attenzione del lettore sui percorsi sotterranei dell'inconscio nel viaggio verso il mistero: dall'altra rappresenta la metafora totale di una situazione di instabilità, di una condizione di crisi - rispecchiabile nel lacerante processo di mutamento sociale - con cui si tende, spostandone la valenza d'urto nel privato, a esorcizzare l'avvento della moderna civiltà delle macchine>>.
Il pubblico del romanzo gotico è, in un certo senso, <<il prototipo di quello che sarà nell'epoca attuale il lettore dei best sellers, dei generi avventuroso, poliziesco, di fantascienza. Richiedendo una lettura introspettiva il gothic romance, che punta sulla interiorizzazione della realtà, sollecit un'astrazione dal dato sociale, risultando così una forma di cominicazione letteraria la quale si rivolge non già allo status specifico del singolo lettore (borghese, aristocratico, popolare) bensì alla vasta e articolata area di gusti e consumi delle diverse classi sociali>>.
Due brani sono particolarmente rappresentativi di questo genere letterario, dato che appartengono ai due romanzi che costituiscono, in un certo senso, i due poli del "gotico". IL CASTELLO D'OTRANTO di HORACE WALPOLE ( 1717 - 1797), l'iniziatore del genere e FRANKENSTEIN di MARY SHELLEY (1797 - 1851), l'opera che lo conclude.
Il primo racchiude in sè che hanno carettizzato il romanzo gotico, essendo stati ripresi e variamante sviluppati nelle opere di altri autori; il secondo ne costituisce invece un superamento, in quanto alla dimensione magica, soprannaturale, tipica del romanzo di Walpole, si sovrappone una mentalità più razionale e scieNtifica. In sintonia con le richieste di continue novità che venivano dal mercato editoriale, la Shelley cercò di staccarsi dagli stereotipi del romanzo gotico precedente e pur incentrando il suo romanzo sul tema della paura, sugli eventi strani e le atmosfere inquietanti, elaborò tuttavia un'opera che si apre a nuove prospettive, traendo spunti per la costruzione di figure fantastiche non più dal mondo magico del passato, ma dalle esperienze scientifiche del presente. E per certi aspetti che un noto studioso di letteratura anglossassone ha suggerito di vedere in Frankenstein l'iniziatore del genere fantascientifico.
Nessun commento:
Posta un commento