LE DUE CITTA'
CHARLES DICKENS
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (7 novembre 2012)
Collana: I grandi romanzi
Copertina flessibile: 454 pagine
ISBN-10: 8817058289
ISBN-13: 978-8817058285
SINOSSI
Fra Parigi e Londra - mentre "un re dalla grossa mandibola e una regina
dall'aspetto volgare sedevano sul trono d'Inghilterra; un re dalla
grossa mandibola e una regina dal leggiadro volto, sul trono di Francia"
- Dickens ambienta le vicende di un gruppo di persone coinvolte negli
eventi della Rivoluzione francese e del periodo del Terrore: Charles
Darnay, un aristocratico francese, vittima di accuse indiscriminate da
parte dei rivoluzionari, e Sydney Carton, un avvocato inglese che cerca
di redimere la propria vita per amore della moglie di Darnay. Vi si
trovano tutti i temi classici del romanziere inglese: l'oppressione e la
violenza, la povertà e la nobiltà di spirito, il sacrificio e la
redenzione.
RECENSIONE
CHARLES DICKENS (1812-1870) è uno scrittore dell'Ottocento dedicatosi al romanzo sociale e umanitario, in polemica con il conformismo borghese dell'epoca: alcuni dei suoi libri più famosi, da Oliver Twist a David Copperfield e Grandi Speranze, hanno ancora oggi fedeli schiere di entusiastici e affezzionati lettori.
Dickens tende a cambiare abilmente le situazioni, immettendovi incidenti, episodi, scenette sensazionali, e aggrovigliando o sciogliendo le vicende sull'eco dei gusti o dei desideri o delle proteste del pubblico.
Egli invece si preoccupa altrettanto di seguire una evoluzione psicologica o morale dei personaggi: li coglie nelle caratteristiche fisiche, nel modo di vestire, nei tic, nelle espressioni del volto o nei gesti istintivi, e li mantiene così, con i loro tratti e atteggiamenti, per tutto il racconto.
Tra questa schiera di <<eroi>> dickensiani, eccentrici e bizzarri (Le due città ne comporta davvero molti). L'opera e l'arte di Dickens sono diseguali, ma la loro efficacia descrittiva è fuor di ogni dubbio: ancor oggi uno degli scrittori più popolari anche fuori l'Inghiterra.
Dickens fu il primo romanziere comprendere la particolare poesia d'una grande e moderna metropoli industriale con i suoi squallidi e ripugnanti quartieri poveri e con l'opprimente e disumana atmosfera dell'epoca.
Dickens non ha bisogno di fare polemiche, di provocare artificiosamente commozione e sdegno, di esortare alla solidarietà umana e alla giustizia sociale: le sue descrizioni sono così vive e toccanti da suscitare nell'animo del lettore un moto spontaneo che va al di là dell'impostazione diproblemi sociali e politici.
LA SOCIETA' INGLESE NELL'ETA' VITTORIANA
La società inglese nel periodo che vadagli anni dello scontro con Napoleone alle grandi campagne coloniali durante il regno della regina Vittoria subì profondi contrasti interni e pressioni economiche e sociali che ne modificarono le caratteristiche; in particolare la rivoluzione industriale alterò gli equilibri e i rapporti in atto.
Di questo travagliato periodo Dickens è lucido testimone: denuncia gli squilibri sociali sottolineando, in particolar modo le tragiche condizioni di vita dei poveri e dei ceti operai a causa della industrializzazione del paese.
Dal complesso dell'opera dell'autore, noi possiamo ricavare un quadro abbastanza completo, vivace e riccamente documentato dell'Inghiterra vittoriana e dei suoi problemi.
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