giovedì 15 febbraio 2024

REVIEW: LA CERIMONIA DEGLI ADII DI ROBERTO COTRONE, MONDADORI

 

Roberto Cotroneo e la cerimonia dell'addio

Libro più intimo e doloroso dello scrittore 
ROBERTO COTRONEO, 'LA CERIMONIA DELL'ADDIO' (Mondadori, pag.168, Euro 18,00).

    'La cerimonia dell'addio' è senza dubbio il libro più intimo, più poetico, più doloroso di Roberto Cotroneo che qui affronta il lutto in tutte le sue forme.

Il lutto cambia profondamente chi rimane, a volte ne segna l'esistenza in modo definitivo come accade alla protagonista, Anna. Amos, la sua metà, dopo un piccolo episodio di amnesia nella piccola e anonima città di provincia dove vivono, un giorno esce da solo mentre erano a Roma per una visita specialistica e non tornerà mai più, scompare letteralmente nel nulla. È una delle forme dell'assenza improvvisa, del distacco definitivo, catalogate in questo libro così intenso, che può essere anche un semplice abbandono, una separazione, un divorzio o comunque qualsiasi volto prenda la fine. Il distacco può essere anche il silenzio, quando segna una distanza che impedisce di capire e magari nasconde segreti che cambiano il senso delle cose visibili. 

 

''Mi ripeto ogni giorno, con la disperazione di chi ha perso un anello in fondo al mare: devo cercarlo, ovunque mi arrivi un segno. Ma resterò in questo terrore segreto, tra due inaccessibili dolori. Nulla si avvicina davvero e nulla se ne va per sempre''. 


    Del libro di cui riecheggia il titolo La cerimonia degli adii in cui Simone de Beauvoir racconta l'ultimo decennio di vita di Jean-Paul Sartre, Cotrone forse prende l'idea del racconto narrativo che si fa metafora della condizione personale, ma inserisce la riflessione in prima persona che ha il fascino di far comprendere più a fondo il senso di un passaggio traumatico, quello della morte di Federica, a lungo compagna di vita e madre dei suoi figli, scomparsa a Otranto in un sempre troppo vicino 14 agosto tanto da non poter mai leggere questo libro la cui scrittura è durata anni. 

I libri del resto sono centrali nella storia, perchè Amos e Ada hanno una libreria - poi ereditata dalla figlia - proprio sulla base di questo amore che li lega alle parole e ai loro autori. Hanno appunto due figlie, Emma e Cecilia, tanti amici. 


    ''Amos amava la poesia. Per lui le parole generavano il mondo.
    ''Sai cosa diceva Borges? Tutte le cose del mondo conducono ad una citazione o ad un libro''. Le parole infatti sono tra le poche cose che rimangono in questo libro pieno di citazioni dove non ci si interroga su cosa ci sia dopo ma su cosa rimane qui, sulle macerie emotive che ci rendono tutti incompiuti.
   

La cerimonia dell'addio

Roberto Cotroneo
pubblicato da Mondadori

Editore Mondadori

Generi Romanzi e Letterature » Romanzi italiani 

Collana Scrittori italiani e stranieri

Pubblicato 12/09/2023

Pagine 168  - Euro 18,00

 
 
 
 
Il libro
 
Siamo nel 1976, in una città di provincia come tante: Anna e Amos sono molto innamorati, hanno due bambine e, inseguendo la loro passione per le storie e la poesia, hanno aperto una libreria. E domenica e stanno facendo colazione quando Amos, all'improvviso, appare smarrito, non riconosce più Anna, sembra aver dimenticato tutto, persino di avere due figlie. Pochi minuti prima ha citato una poesia a memoria, ora non sa più nemmeno chi è. Ha avuto un episodio di amnesia. Amos torna presto in sé, ma pochi giorni dopo, mentre lui e Anna sono a Roma per consultare uno specialista, insiste per uscire da solo a fare due passi: "Non preoccuparti, sto bene, arrivo a Trinità dei Monti e rientro". Da quella passeggiata non farà mai più ritorno. Di lui si perderà ogni traccia. Cos'è successo? Ha avuto un'altra amnesia e si è perso? Oppure ha deciso di andarsene, di abbandonare lei e le bambine? Anna se lo chiederà fino quasi a perdere la ragione. Amos aveva dei segreti? E la domanda successiva è sempre: tornerà? Anna ripercorre la sua vita con Amos alla ricerca di una crepa, di "un anello che non tiene", tenta di sbrogliare il filo del passato di lui a partire da quel poco che sa, e intanto rimanda ogni giorno l'addio, sposta la speranza sempre più in là, e cresce le bambine dentro questo tempo sospeso, il tempo dell'abbandono, che non è un atto, ma un divenire. L'attesa diventa la sua postura nel mondo, il lento rito di cui ha bisogno per prepararsi all'addio. Finché gli amici le rivelano un segreto che hanno custodito a lungo, un dettaglio che getta una nuova luce sulla scomparsa di Amos. Roberto Cotroneo ha frequentato molti generi nella sua avventura letteraria, e ha cambiato spesso veste: nella "Cerimonia dell'addio", scritto nell'arco di parecchi anni, si compie una sintesi prodigiosa di alcune delle sue anime - il romanziere, il poeta, il grande lettore, il critico letterario - e si producono diverse magie narrative: il presente di chi legge sembra dilatarsi, come quello di Anna, nel limbo dolce dell'attesa, mentre i personaggi si fanno carne e voce, raggiungono il lettore nelle sue stanze e vanno a occupare un posto nei suoi ricordi, come se fossero amici di lunga data: Amos, Emma e Cecilia, Francesco e Irene; ma sopra tutti Anna, che è Penelope, è Orfeo, è l'autore. E siamo tutti noi.

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