Nei paesi capitalistici l'attività letteraria è spesso volta ad operazione critica e di denuncia del conformismo sociale e delle situazioni spesso assurde create dallo sviluppo della tecnologia e dei consumi. Ma anche nei paesi del mondo comunista l'attività letteraria più nota e significativa si è posta coraggiosamente in un atyteggiamento di denuncia della mancanza di libertà e del soffocamento delle scelte individuali. La contestazione e la critica al sistema dominante appaiono quindi atteggiamenti che, in forme diverse, si presentano spesso nei paesi di più antica tradizione culturale e che ancora dominano la vita politica ed economica mondial. Ecco due esempi: il primo tratto dall'opera di Aleksandr Solzenicyn, il più noto ed emblematico autore della <<cultura del dissenso>> dell'Unione Sovietica, il secondo preso dalle pagine del romanzo americano che ha aperto la letteratura della contestazione, Il giovane Holden di Jerome D. Salinger.
Ma una caratteristica del nostro tempo è anche l'affermazione i nuove voci e di nuove culture nei paesi del Terzo Mondo, che stanno uscendo da secoli di chiusura intellettuale e di soggezione ai modelli culturali proposti dalle nazioni più evolute. L'America latina e l'Africa ci hanno presentato negli anni recenti opere rivelatrici di un'umanità che cerca di recuperare i valori della propria tradizione. Due autori sudamericani sono gli esempi più significativi di questa evoluzione che allarga gli orizzonti della vita culturale mondiale: l'argentino Jorge Luis Borges ed il guatemalteco Miguel Angel Asturias.
Infine, per cogliere anche un'indicazione della trasformazione del linguaggio teatrale e dei tentativi di interpretare sulla scena la condizione e l'angoscia dell'uomo d'oggi in forme nuove ed opposte alla drammaturgia tradizionale, presento una scena dell'opera più discussa ed originale del teatro contemporaneo, Aspettando Godot, dello scrittore irlandese Samuel Beckett.
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