sabato 6 gennaio 2024

VIRGINIA WOOLF. DIARIO DI UNA SCRITTRICE.

In passato, la scrittura è stata spesso l'unico mezzo di espressione permesso alle donne, l'unica valvola di sfogo concessa inn un mondo miope, patriarcale e saturo di preconcetti dove la censura era all'ordine del giorno. Ne sanno qualcosa sei delle migliori autrici del Novecento - Virginia Woolf, Sylvia Plath, Alda Merini, Elsa Morante, Patricia Highsmith e Anais Nin - le quali hanno utilizzato il loro diario come rivendicazione e testimonianza della loro condizione sociale e intellettuale. C'è chi scriveva del suo reale vissuto, chi fantasticava tra le pagine, chi rivendicava i diritti negati e chi lo faceva per non dimenticare e soprattutto per non dimenticarsi. Tutte avevano in comune una cosa, la passione per le parole e una penna affilata che strappava le loro pagine di ideali percorsi di vita. Raccontare gli altri, raccontando sè stessi. Conoscersi, conoscendo gli altri. 

- Virginia Woolf, Diario di una scrittrice.

Che tipo di diario vorrei fosse il mio? Un tessuto a maglie lente, ma non sciatto: tanto elastico da contenere qualunque cosa mi venga in mente, solenne, lieve o bellissima. Così dichiarava Virginia Woolf, una delle scrittrici di riferimento del movimento modernista e poi del femminismo. Woolf cominciò a tenere regolarmente un diario nel 1915 e lo continuò fino al 1941, quattro giorni prima della sua morte. Il requisito principale era quello di scrivere come dettava l'umore, alla rinfusa, scoprendo così il significato proprio là dove non si credeva possibile trovarlo. Considerava la scrittura come momento privilegiato per mettere a fuoco le idee, per confrontarsi con il mondo ma soprattutto con sè stessa. Leggendo il suo diario possiamo notare che esso descrive la figura complessa di una donna intelligente e sicura di sè, ma anche molto fragile e spaventata che, tramite il proprio lavoro, i dubbi, le riflessioni e le paure, regala un affresco realista del tempo da lei vissuto.

In queste pagine troviamo riflessioni su temi di attualità e politica, sulla guerra, sulle personalità del tempo, sui romanzi letti e su quelli ancora da scrivere, sulla critica di quest'ultimi e sulla precaria salute mentale e sofferenza che la affliggevano. I diari di Virginia Woolf vengono pubblicati nel 1954 dal marito Leonard, il quale, dopo la morte della moglie, decise di raccogliere in un volume gli appunti che Virginia aveva lasciato sulla scrittura e sull'essere scrittrice, con tanto di descrizioni di luoghi e persone. Il diario ci dà per ventisette anni consecutivi una documentazione di ciò che Virginia Woolf faceva, della gente che frequentava e soprattutto di ciò che pensava di sè stessa, della vita, dei libri che scriveva o sperava di scrivere. Alla sua morte lasciò ventisei volumi di diario scritti di suo pugno.


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