Nei romanzi che si scrivono oggi ci si ripiega sempre di più sul privato e, spesso, su un privato tragico al limite del tollerabile, quasi che si volesse sostituire la mancanza di un coinvolgimento oggettivo agli eventi esteriori con il dramma circoscritto di un fatto personale. la raccolta di saggi di Daniele Del Giudice riflette su come l'invasività dell'epoca dell'immagine, incida l'eesere spettatore, attraverso le immagini dei media, dove basta il vederlo, il semplice gesto del vedere. Questa "partecipazione", non è esperienza.
Del narrareEinaudi
2023 - Fuori collana
pp. XX - 276 - € 36,00
Un ulteriore tassello che ci aiuta a comprendere maggiormente chi appare
sempre piú come uno snodo imprescindibile nella letteratura europea dei
nostri tempi. Il libro
L’attività
saggistica di Del Giudice ha prodotto molte piú pagine rispetto alla
sua narrativa. Sono prefazioni, articoli su rivista, conferenze e
interventi a convegni, scritti spesso inediti o poco conosciuti. Per
tutta la sua vita di scrittore e di saggista, Del Giudice ha riflettuto
su cosa significhi raccontare un sentimento, su come rappresentare il
tempo, su come la percezione degli oggetti cambi il modo di pensare e di
vivere e dunque di scrivere. Lo ha fatto guardando l’invisibile, sia
quando esplora il nucleo primo della materia fisica, sia quando ricorda
il suo viaggio nelle terre antartiche, sia quando legge gli autori che
piú ha amato. Anche parlando di sé e del proprio lavoro di scrittore,
Del Giudice illumina «l’emergenza», cioè quel che affiora in superficie
nella «zona» del narrare, riflettendo su come si entra e come si esce
dalla trama di un racconto, sempre lavorando con precisione sul
linguaggio, il nostro «ethos naturale». Questo volume, curato da Enzo
Rammairone sulla base dei materiali conservati nell’archivio dello
scrittore dopo la sua morte, appronta una scelta di testi, la prima
parte dedicata ad alcuni autori prediletti come Conrad, Primo Levi,
Calvino, Svevo, Bernhard e Stevenson, la seconda all’atto del narrare.
2023 - Fuori collana
pp. XX - 276 - € 36,00
Un ulteriore tassello che ci aiuta a comprendere maggiormente chi appare
sempre piú come uno snodo imprescindibile nella letteratura europea dei
nostri tempi.
Il libro
L’attività
saggistica di Del Giudice ha prodotto molte piú pagine rispetto alla
sua narrativa. Sono prefazioni, articoli su rivista, conferenze e
interventi a convegni, scritti spesso inediti o poco conosciuti. Per
tutta la sua vita di scrittore e di saggista, Del Giudice ha riflettuto
su cosa significhi raccontare un sentimento, su come rappresentare il
tempo, su come la percezione degli oggetti cambi il modo di pensare e di
vivere e dunque di scrivere. Lo ha fatto guardando l’invisibile, sia
quando esplora il nucleo primo della materia fisica, sia quando ricorda
il suo viaggio nelle terre antartiche, sia quando legge gli autori che
piú ha amato. Anche parlando di sé e del proprio lavoro di scrittore,
Del Giudice illumina «l’emergenza», cioè quel che affiora in superficie
nella «zona» del narrare, riflettendo su come si entra e come si esce
dalla trama di un racconto, sempre lavorando con precisione sul
linguaggio, il nostro «ethos naturale». Questo volume, curato da Enzo
Rammairone sulla base dei materiali conservati nell’archivio dello
scrittore dopo la sua morte, appronta una scelta di testi, la prima
parte dedicata ad alcuni autori prediletti come Conrad, Primo Levi,
Calvino, Svevo, Bernhard e Stevenson, la seconda all’atto del narrare.
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