giovedì 19 gennaio 2017






Titolo: Fracture - Rya Series #1
Autore: Barbara Bolzan
Editore: Delrai Edizioni

Data di pubblicazione: 15 gennaio 2017



Conosciamo BARBARA BOLZAN

Biografia

È stata vincitrice di numerosi concorsi letterari nazionali ed internazionali. Nel 2004 pubblica il suo libro di esordio "Sulle Scale". Nel 2006, in seguito alla vittoria del Premio Internazionale Interrete, pubblica "Il sasso nello stagno", mentre nel 2011 esce il thriller "Requiem in Re minore", premiato con il Premio Alabarda d'oro-Città di Trieste e presentato a Casa Sanremo Writers nel corso della serata conclusiva del Festival. Nel 2014 pubblica "Rya-La figlia di Temarin" (primo volume della saga di Rya) e "L'età più bella", romanzo che affronta il tema dell'epilessia; nel 2015 esce il giallo "Il furto dei Munch". Nel 2017 esce il suo ultimo romanzo, "Fracture".

Bibliografia

Serie

  • "Fracture" (uscito il 15 Gennaio 2017) (Delrai Edizioni-Collana Algol [1]) ISBN 978-88-99960-12-4
  • "Sacrifice" (uscita prevista: 6 Maggio 2017) (Delrai Edizioni-Collana Algol)
  • "Deception" (uscita prevista: 20 settembre 2017) (Delrai Edizioni-Collana Algol)
  • "Awaken" (uscita prevista: 15 Gennaio 2018) (Delrai Edizioni-Collana Algol)
SINOSSI
 All’inizio di tutto, c’è un uomo. C’è sempre un uomo: Nemi. Lui che è il capo di un villaggio in lotta contro l’impero, lui che la salva mentre è ferita sulla riva di un fiume. Rya si risveglia a Mejixana e impara a vivere una nuova realtà, così diversa da quella a cui è abituata. La gente sembra accoglierla con benevolenza, mentre lei nasconde un segreto che potrebbe mettere tutti in grave pericolo, compreso il ribelle che la tratta in maniera sprezzante e non si fida della nuova arrivata. Tra loro c’è una lotta in corso di soli sguardi e niente è davvero come sembra: la frattura tra presente e passato rischia di confondere i sentimenti della giovane. La storia di una ragazza che combatte per diventare donna e conquistare il diritto di poter amare in un romanzo che vi terrà incollati alle pagine per il susseguirsi dei colpi di scena con cui l’autrice riesce a pennellare il carattere dei suoi personaggi. Benvenuti nel mondo di Temarin, benvenuti nel cuore di Rya.


Un estratto da:

E adesso, Nemi. Era ancora di fronte a me, ancora vicino. Non potei fare a meno di fissargli le labbra, di chiedermi cosa avrei provato se si fossero posate sulle mie. Sporse maggiormente il viso, il suo respiro mi accarezzava la pelle. Stava per baciarmi. A un tratto, però, i suoi occhi si inchiodarono nei miei. Vidi passare qualcosa, in quelle profondità verdi e gialle. Qualcosa che non conoscevo e che non sapevo chiamare per nome. 
RECENSIONE
 Rya di Temarin, è stata trovata sull’argine di un fiume. Il suo aspetto fa temere per la sua vita. I suoi vestiti pregiati  sono sporchi di sangue, troppo sangue per appartenere ad una sola persona, le diverse  ferite contrastano con il suo viso giovane e curato. Nemi il capo del villaggio, non capisce come sia finita in quella zona e in piena notte. 

Nemi girò attorno a quel luogo, alla ricerca di indizi, ma non riuscì a scorgere traccia di uomini. Non si soffermò a cercare molto, perché era ansioso di tornare al villaggio e di allontanarsi dai guai. A dispetto di quanto si possa pensare ci teneva al suo collo.

Quella notte  Rya si svegliò con il cuore che batteva all’impazzata, preda di un dolore senza nome. Sua sorella  Alsisia non era lì con lei, eppure sentiva la sua presenza circondarla e rassicurarla. E’ costretta a prendere una decisione che avrà eterne ripercussioni. Rimarrà aggrappata alla vecchia Rya? O dimenticherà il suo passato e come la fenice leggendaria, rinascere dalle sue ceneri per risplendere come mai prima? Ma ora il suo destino è sconosciuto.

Rya non sapeva decidere se fossero peggiori i sogni in cui  è stata cresciuta in un mondo apparentemente perfetto e semplice o quelli in cui  si troverà ad affrontare scelte di vita e difficoltà che cambieranno per sempre le sue convinzioni, ribaltandole.

E’ stata fortunata. Tuttavia non ha nessuna intenzione di tentare di nuovo la fortuna e mettere in gioco i suoi sentimenti. Nemi le è apparso come un giovane dio, con una promessa d’amore, di avventura, di vita diversa nello sguardo. 

Segreti si celano dietro la tragedia che l’ha colpita e lei deve cercare la verità per trovare delle risposte. Il viaggio la porterà nella sua terra d’origine. Un posto che contiene sia un tradimento in agguato che un miracolo che potrebbe salvarle la vita.

Quando ripensò a quella ingiustizia, la voce le si spezzo in gola. Una raffica di vento la colpì in pieno viso, facendole volare il vestito tutt’attorno. Nel silenzio risuonò una voce imperiosa. Benchè girassero voci di rivolte in corso, c’era qualcosa, nell’atteggiamento di quella ragazza che lo faceva esitare, ascoltò con attenzione per cogliere il rumore di inseguitori o un battere di zoccoli di un cavallo sul terreno. Ma tutto quello che riuscì a sentire era il vento e il battito del suo cuore. 

Quello che Rya non sapeva, e che non avrebbe mai potuto immaginare, era che, si trova in un villaggio nemico, dietro le cui porte e cancelli invalicabili si nascondono segreti e trame silenziose, lotte di potere e rivalità capaci di uccidere.


"Marita mi chiedeva di integrarmi con le ragazze del Villaggio"?

"Come potevo sperare di avere qualcosa in comune con le altre ragazze"?

"Io ero Rya di Temarin, ero la sorella della sovrana, ero la signora di Idrethia e presto sarei diventata regina. Molto più importante, ero la moglie di Blodric Herrand".


Rya dovette reprimere un grido, quando una figura corpulenta di un uomo le si avvicinò. Era quella forse, una presenza che incombeva sulla sua vita.  Il ricordo degli eventi dell’accaduto le tornarono alla mente. 

Lo sguardo gli cadde sul pugnale che riconobbe. Il cuore le sprofondò nel petto. Dopo tanti anni, quell’arma e il medaglione si ritrovavano ancora uniti. Tra luci e ombre un’eco di speranza risuonava a Mejixana. All’orizzonte scontri feroci offendevano i boschi, mentre si attendeva il sorgere della prima alba di pace.

Ma perché quell’uomo si era preso tanto disturbo per salvarla? Ma cosa ci fa davvero lì a Mejixana? Che cosa né sarà di lei?

Le baleno nella mente la frase “Non fidarti di nessuno”, assieme agli enigmatici avvertimenti che aveva imparato. Forse delirava per la febbre, il che rendeva la situazione ancora più difficile. Cosa doveva fare?

Una cosa era abbandonare le proprie speranze e un’altra era voltare le spalle alle uniche persone a cui teneva sua sorella Alsisia e suo cugino Strevj . La paura e la lealtà lottarono dentro di lei. Ovviamente quell’uomo, benchè appariva di certo pericoloso, non era minaccioso. La sua posizione era pericolosa, non poteva rivelare indizi. Adesso era obbligata a nascondere la verità. Attraverso i suoi occhi innocenti ma avidi di conoscenza come quelli di ogni donna innamorata tutto acquista un’altra luce.

«Non ha casa, non ha amici, non ha famiglia... a parte una sorella, che però ha perso di vista.»

Riuscirà a vivere una nuova realtà, così diversa da quella a cui è abituata. Il sentimento che nasce tra loro è intenso e legherà le loro anime indissolubilmente. 

Un romanzo sorprendente, nel quale Barbara Bolzan "delega" la narrazione ad una giovane donna, riuscendo perfettamente ad immedesimarsi nelle sue sensazioni, nelle sue paure e nelle sue emozioni. Un romanzo che riconferma l’indiscussa vena artistica di Barbara Bolzan Autrice, e che ci svela anche il suo lato sensibile, capace di avvertire e ricreare l’animo di una giovane donna innamorata, che si trova dentro ad uno dei viaggi più affascinanti della storia....

La  protagonista intraprenderà il viaggio che la porterà a confrontarsi con la vita, la morte, la gloria, l’amore e l’onore mentre, impaziente, cercherà di compiere il proprio destino.

Un romanzo che vi strapperà letteralmente le lacrime dagli occhi e vi costringerà, grazie all'accuratezza con cui sono descritti i processi mentali dei protagonisti, ad entrare nelle vicende dei personaggi stessi e viverne le gioie e le sofferenze... ciò che ogni lettore dovrebbe realmente chiedere ad un libro.

Citazioni del Libro

 “All’inizio di tutto, c’è un uomo. C’è sempre un uomo".

“Gli altri possono anche decidere per noi, ma non manovrano del tutto le nostre esistenze”.

“Incapacità di lasciare che il destino seguisse una strada già tracciata in precedenza”.


«Non ha casa, non ha amici, non ha famiglia... a parte una sorella, che però ha perso di vista.»


Fino a quel momento ero stata solo l’altra, quel poco che Alsisia non era. Poco più di niente, in sostanza. In quanto secondogenita, la mia esistenza era sempre stata un pallido riflesso di quella di mia sorella. E, spesso, nemmeno quello (…)

Oggi mi chiedo: era l’amore, a legare noi tre? Cosa rappresentavo io per Alsisia? Ero davvero la sua piccola e adorata sorella? O ero piuttosto soltanto una pedina, usata da coloro che avrebbero dovuto semplicemente amarmi?
(Fracture)


«Tu non ne sapevi niente? Lhai condotta qui... e non sapevi che avesse indosso questo?».
“Dopo tanti anni, quell’arma e il medaglione si ritrovavano ancora uniti".


"Lei ero io. È passato del tempo, e alcuni di noi hanno cercato di dimenticare. Confinati in un esilio volontario, oggi viviamo là dove i pericoli non possono addentrarsi. L’inquietudine, però, non si è del tutto sopita. Abbiamo escogitato pallidi rimedi per tenerla fuori dalla porta e ci atteniamo a essi. Così, evitiamo di spingerci fino al fiume, e nessuno di noi ha più rimesso piede nella città di Temarin. So che la stanno ricostruendo, ma non sono pronta a vederla con i miei occhi. È ancora troppo presto".


"Se c’è una cosa che a quella ragazza riesce benissimo, è gettare fumo negli occhi. Siamo tutti dei burattini, in mano sua".


"Mi scuso per questa improvvisata, signore.» Le parole erano in netto contrasto con il mio tono di voce. Non chiedevo affatto perdono. Dopotutto, Nemi non era Isan. Inutile sprecare garbo, gentilezza e buone maniere. Ma lui non notò la sottigliezza, perché sfoderò un sorriso accattivante. Era così che conquistava le donne. Con quel sorriso un po’ sghembo. «Non devi scusarti. È un piacere vederti tanto vicina al mio letto. Vuoi venire a sederti vicino a me?» «Sto bene qui.» In effetti, dovevo riconoscerlo: la situazione si prestava benissimo a equivoci. Ebbi quasi la tentazione di rinunciare ai miei propositi e andarmene. Invece, chiarii: «Sono qui per proporvi un affare, signore. Uno scambio. Di informazioni.» «Sono abituato a trattare affari diversi, di notte… come avrai notato.» «Sono certa che riusciremo ad arrivare a un compromesso.» «Possiamo discuterne. Prima, però, intendiamoci sui termini. Cosa intendi con compromesso?» Ecco una cosa che avrei fatto bene a tenere a mente: Nemi era un bifolco volgare, rozzo e sgradevole, ma purtroppo non sembrava affatto uno sciocco".



"Mejixana era una sorta di terra di nessuno. Un caso più unico che raro. Una foresta al cui centro era sorto uno sparuto villaggio, nientaltro. Importanza strategica: nulla. Quella
gente era stata ignorata per talmente tanto tempo che era riuscita a volgere questa situazione a proprio favore: non serviva nessun padrone, non aveva un sovrano davanti al quale
inginocchiarsi, non si riconosceva in nessun governo. Nemmeno in quello di Temarin, regno dal quale era separata soltanto dal fiume".



"Isan Vaillard era una presenza immensa, e gli abiti di cuoio e pelli non celavano le braccia e le gambe possenti. Aveva una strana carnagione rossastra ed enormi pori sulle guance e sul naso. Si muoveva in modo goffo, era talmente grosso da non poter sperare di essere

aggraziato nei movimenti, ma era chiaro che fosse dotato di una grande forza fisica. La forza di un combattente, non di un contadino. Questo risultava palese perfino a una come me".

Nessun commento:

Posta un commento