lunedì 4 luglio 2022

RECENSIONE "LEV TOLSTOJ"

 


TOLSTOJ

LEV TOLSTOJ (1828-1910) nacque da antica e nobile famiglia nella tenuta di Jàsnaja Poliàna nella Russia centrale. Dopo gli studi passò qualche anno di vita mondana a Mosca e a Pietroburgo e viaggiò quindi per l'Europa arricchendo la conoscenza delle contemporanee letterature inglese e francese. Nel 1861, con l'abolizione della servitù della gleba, si dedicò all'educazione dei figli dei contadini di Jàsnaja Poliàna ai quali, secondo i principi di Rousseau, lasciava la più completa libertà nell'apprendimento. L'anno seguente si sposò e ritornò alla letteratura scrivendo i due capolavori Guerra e Pace ('67-69) e Anna Karenina ('75-77) che ne consacrarono la fama di grande scrittore. Il profondo impegno morale e scociale che aveva caratterizzato l'opera e l'esistenza di Tolstoj si sviluppò in chiave religiosa e determinò una crisi interiore che lo portò a un radicale mutamento di vita per l'affermazione di una dottrina etico-religiosa fondata sulla non violenza, sulla condanna della guerra e delle differenze sociali, sull'amore evangelico del prossimo; coerentemente rinunciò a tutti i piaceri terreni, si applicò ai lavori manuali, progettò la distribuzione delle sue terre ai contadini. Ma questa attività messianica e riformatrice trovò contrasti dappertutto: presso le autorità zariste, la chiesa, gli stessi contadini e la famiglia. Intanto continuava a scrivere; compose il terzo grande romanzo Resurrezione ('99); ma il suo dramma non trovava pace. Mentre vagava per la pianura russa in pieno inverno a più di ottant'anni durante una crisi di sconforto, morì per gli strapazzi subiti nella sperduta stazione ferroviaria di Asràpovo. Ai funerali partecipò una folla immensa malgrado il divieto delle autorità.

Guerra e Pace è un romanzo-epopea che, attraverso la descrizione della società russa e la narrazione della vittoriosa resistenza all'invasione napoleonica da una parte illustra e celebra il significato e il peso che hanno le grandi masse popolari nella storia e dall'altra indaga i drammi e i conflitti, le speranze e le delusioni, l'ansia religiosa e i problemi eterni che vivono nell'intimo della coscienza di ogni personaggio, sollevando così la vicenda storica ai grandi temi spirituali della vita umana.

Anna Karenina è la storia di un adulterio maturato nell'ambiente aristocratico e perciò la rappresentazione è caratterizzata da un realismo più immediato per la diretta conoscenza, da parte dello scrittore, del mondo descritto. I confini spirituali dei protagonisti si risolvono nella condanna dell'ipocrisia che regge la società aristocratica e nella consapevolezza che solo l'espiazione redime la colpa.

Resurrezione si concentra su due personaggi, un nobile e una giovane prostituta ch'egli ha sedotto e che dopo dieci anni ritrova ingiustamente accusata di omicidio; ritenendosi moralmente colpevole la vuole sposare e salvare dalla condanna. Ma la donna rifiuta il matrimonio offerto per riparazione e scontando colpe non commesse risorgerà spiritualmente contribuendo col suo esempio al rinnovamento interiore del nobile che l'ha seguita in Siberia.

La grandezza di Tolstoj è universalmente riconosciuta. La sua arte è indubbiamenterealistica per il linguaggio preso direttamente dal mondo rappresentato, per l'aderenza ai sentimenti e alla psicologia dei personaggi, per la partecipazione ai problemi del tempo. Pochi scrittori hanno saputo come lui dominare una folla di personaggi dando contemporaneamente il profilo interiore di ciascuno e la visione d'insieme della società e del tempo in cui sono collocati. I grandi temi affrontati appartengono storicamente alla sua età e alla Russia, ma sono sollevati dal contingente all'eterno per toccare gli eterni problemi dell'uomo legato al destino terreno e anelante alla divinità: per questo motivo Tolstoj deve essere considerato non solo un grande scrittore, ma anche e soprattutto una delle più grandi coscienze morali e religiose dell'umanità.

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