ALLA SECONDA UMANITA'
Il 7 maggio a Trieste si dà il via al festival La scienza umile, nell'ambito del festival Scienza e Virgola organizzato dal Laboratorio Interdisciplinare della Sissa (La Scuola Intenazionale superiore di scienze avanzate) con la direzione artistica di Paolo Giordano. La rassegna ha come filo conduttore il tema della Partecipazione. I relatori presenti s'interrogano su come sia possibile il sapere scientifico in una società democratica.
Viviamo ormai in una società ipertecnologica, avere un rifiuto in questo campo è controproducente. L'atteggiamento di non subirla come abbiamo subito i social. Ma noi cosa desideriamo? Capendo questo possiamo mettere dei paletti. Dopo la pandemia il nostro partecipare alla tecnologia e cambiato. Fine della crisi? In che tempo siamo? fase di non acuita ma una fase di superstizioni o il mito? E i Vaccini? C'è una RISCRITTURA in atto. ma il Covid ha scatenato in metodi artificiali, complottistici, un burrone tra ricchi e poveri. C'è bisogno di una scienza gentile? Tecnologia degli umili: diseguaglianze, disparità. Accettazione. Educare la mente umana agli eventi più estremi e a non essere più certa di niente. Qualcuno lo chiama Flagello Divino.
Sheila Jasanoff, studiosa indo-americana, vincitrice nel 2022 dell'Holberg Prize, un Nobel che premia il lavoro scientifico nelle materie umanistiche, affronta l'interazione tra ricerca, cittadinanza e politica. Ha fondato e dirige il programma su scienza, tecnologia e società presso la John Kennedy School dell'Università di Harvard. Nel 2022 le è sato conferito il Premio Holberg 2022 <<per la sua ricerca pioneristica negli studi scientifici e tecnologici>>.
Sheila Jasanoff da più di trent'anni studia l'interazione fra scienza, società e politica.Si sofferma sull'idea del concetto che, <<mentre modifichiamo la nostra immagine del mondo attraverso la scienza e la tecnologia, stiamo trasformando l'idea di come vogliamo essere cittadini>>. Riferendosi alla Pandemia agginge:<< E' stato il più grosso laboratorio/esperimento non consensuale mai effettuato sugli esseri umani.>>
Sheila Jasanoff confessa che hanno studiato la risposta al Covid in 16 Paesi del mondo. Con il risultato che la risposta/reazione dei cittadini alle misure sanitarie, alla restrizione di libertà eccetera, è stata molto più legata al contratto sociale del Paese specifico. Ovvero a ciò che le persone, in determinato luogo, si aspettano o meno dai loro governanti. I risultati dello studio sul Covid mostrano che, anche in termini di performance sanitaria, gli stati Uniti si sono rivelati peggiori di altri paesi, dove il contratto sociale è più forte.
Quindi l'Europa rappresenta ancora una speranza? Il primo illuminismo è arrivato dal Nord dell'Europa. Mi chiedo se ora non è il tempo per un secondo illuminismo, Il suo punto politico verte su VISIONI: <<Mi chiedo se non sia arrivato il tempo di un nuovo movimento che re-illumini il primo, e che nasca dal Mediterraneo o dal Sud globale ristabilendo una dimensione più umana nel nostro rapporto con la scienza e la tecnologia>>.
Ma c'è di più. <<Il concetto della Sovranità della salute pubbica>>. Precisa che, quando la salute collettiva è a rischio, le autorità sanitarie debbono acquisire il più alto potere decisionale. In un'emergenza possono fare qualunque cosa alle persone: intromettersi nei loro corpi con i vaccini, isolare gli individui, decidere della loro libertà di movimento. In pratica tutti i diritti che in genere associamo alla territorialità e alla sovranità vengono, in tempi di crisi sanitaria, delegati all'autorità medica.
Jasanoff propone IL CLIMATE CHANGE è una crisi che evolve molto più lentamente del Covid. La si nota dal cambiamento repentino tra siccità e inondazioni. E' solo un esempio di quanto siamo ormai impotenti anche nelle situazioni ordinarie. Siamo stranieri nelle nostre stesse vite. In questa impotenza, poetrsi fidare diventa molto importante.
Ci viene in aiuto d'ora in avanti l'intelligenza artificiale. Nei suoi testi la Jasanoff fa riferimento spesso a termini come:<<Tecnodeterminismo (ovvero del pregiudizio diffuso che il progresso tecnologico sia inarestabile), e di tecnocazia.
Nessun commento:
Posta un commento