Il secolo nomade. Come sopravvivere al disastro climatico
Gaia Vince
pubblicato da
Bollati Boringhieri
Collana Nuovi saggi Bollati Boringhieri
Pubblicato 05/05/2023
Pagine
302 - Euro 27,00
Traduttore
G. Olivero
Il libro
Un grande sconvolgimento è in arrivo. Trasformerà tutti noi e il nostro pianeta. Nei prossimi cinquant'anni, temperature più elevate unite a un'umidità più intensa faranno sì che vaste aree del pianeta saranno inabitabili per 3,5 miliardi di esseri umani. In fuga dai tropici, dalle zone costiere e dalle terre un tempo coltivabili, enormi masse di persone dovranno cercare nuovi luoghi in cui poter vivere; e tutti noi o saremo tra di loro o tra coloro che li dovranno accogliere. Dall'Europa centrale al Bangladesh al Sudan, dagli Stati Uniti occidentali all'Oceania, e nelle città da Cardiff a New Orleans a Shanghai, la minaccia di siccità, calore, incendi e inondazioni ridefinirà completamente la geografia umana della Terra. Per ogni grado di aumento della temperatura, un miliardo di persone sarà sfollato dalla zona in cui l'uomo ha vissuto per migliaia di anni e, anche se faremo tutto il possibile per mitigare l'impatto del cambiamento climatico, la brutale verità è che vaste aree del mondo diventeranno presto inabitabili. Cosa sta succedendo esattamente? E come questa nuova grande migrazione rimodellerà tutti noi, come specie? Gaia Vince, vincitrice del Royal Society Science Book Prize, descrive come possiamo pianificare e gestire l'inevitabile migrazione climatica che dovremo affrontare (e che alcuni stanno già affrontando) mentre tentiamo - con i mezzi offerti dalla tecnologia - di riportare il pianeta a uno stato pienamente abitabile. Il messaggio vitale di questo libro è che la migrazione non è il problema, ma la soluzione: la migrazione ci salverà, perché è la migrazione che ci ha resi ciò che siamo. Come specie dovremo spostarci verso le estreme pendici del pianeta, nelle frange abitabili di Europa, Asia e Canada e nel Circolo polare artico, sempre più verde, e in Antartide, libero dai ghiacci; i cambiamenti già in atto trasformeranno il nostro cibo, le nostre città, il modo in cui pensiamo all'energia e alle risorse, e le nostre politiche dovranno essere riconcepite e modulate in accordo alle mutate condizioni ambientali, e solo mettendo in campo la capacità di adattamento che ci ha portato ad evolverci fino ad oggi, Homo sapiens potrà continuare a prosperare sulla Terra. Ricco di dati, informato, dettagliato e puntuale, "Il secolo nomade" delinea un quadro realistico sul futuro prossimo dell'umanità e del nostro pianeta e, soprattutto, dopo averci aperto gli occhi, offre le migliori possibili soluzioni che potranno salvarci.
RECENSIONE
Ti sarai accorto/a che in questo periodo il clima del pianeta si è fatto più insistente. Con il risultato che assisteremo ad ondate di migranti ambientali, migranti forzati, che in parte verranno da noi, che siamo nati nelle fasce temperate del pianeta.
Questo secolo di emergenza lo spiega Gaia Vince nel suo libro "Il Secolo Nomade" (Bollati Boringhieri). Gaia Vince, giornalista apprezzata ch lancia un allarme. Afferma che i quattro cavalieri dell'apocalisse saranno: il calore estremo, la siccità, gli incendi e le inondazioni. L'autrice ci pone una domanda:<<Noi occidentali ci renderemo conto che siamo nei guai a causa del riscaldamento globale solo quando avremo davanti agli occhi le prove drammatiche?
<<Ha senso tenere la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop) per due anni consecutivi senza trovare una soluzione?
L'autrice risponde alla domanda in questa maniera:<<Per progettare un mondo vivibile, occorre mobilitare tutte le energie e le tecnologie a nostra disposizione>>. Continua:<<Abbiamo forzato il clima verso il caldo e quindi ci siamo messi in difficoltà. Abbiamo fatto affidamento ad un processo che definirei trappola evolutiva.>>
Non pensa che tutte le soluzioni alla crisi ambientale dovrebbero essere decise insieme al Sud del mondo?
Molti dati confermano che dovremmo cambiare il modo di alimentarci, annullando gli sprechi, riducendo molto il consumo di carne, usando alghe e piante geneticamente migliorate.
In Italia però l'uso di farine di insetti e di carni coltivate, dopo le direttive europee è stato non solo contrastato, ma addirittura ridicolizzato. Quando il cibo è cultura e il cambiamento culturale può richiedere tempo. Quindi gli italiani mangeranno insetti macinati, spaghetti dalla Cina, pomodori dal Sudamerica e il risotto degli arabi.
Chi paga se non facciamo la transizione ecologica?
Gaia Vince confida molto nelle nuove tecnologie che possono salvarci, come la geoingegneria.
Ma non si rischia di cambiare gli attuali modelli di produzione e di consumo?
Difficile immaginare oggi, con la guerra dentro l'Europa di aprire la gabbia dei confini.
L'invasione dell'Ucraina ha cambiato la sua prospettiva?
Per attuare la transizione c'è la necessità di politici attenti ai problemi energetici eccetera. Cosa che non si verifica in questo momento. Quindi dobbiamo fare affidamento più su decisioni politiche dall'alto o su movimenti dal basso?
Nessun commento:
Posta un commento