Fai bei sogni
by
Massimo Gramellini
pubblicato da Longanesi
Editore: Longanesi; edizione: 1a edizione (1 marzo 2012)
Collana: La Gaja scienza
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8830429155
ISBN-13: 978-8830429154
Copertina rigida: 216 pagine
SINOSSI
Fai bei sogni di Massimo Gramellini è il successo editoriale degli ultimi tre anni «Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi.» Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
RECENSIONE
pubblicato da Longanesi
Editore: Longanesi; edizione: 1a edizione (1 marzo 2012)
Collana: La Gaja scienza
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8830429155
ISBN-13: 978-8830429154
Copertina rigida: 216 pagine
SINOSSI
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24 EDIZIONI
100 settimane in classifica
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Fai bei sogni di Massimo Gramellini è il successo editoriale degli ultimi tre anni «Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi.» Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
Massimo Gramellini
MASSIMO GRAMELLINI, dopo essere stato a lungo vicedirettore del quotidiano La Stampa, dal febbraio 2017 scrive sul Corriere della Sera, di cui è uno dei vicedirettori. Dopo aver condotto con Fabio Fazio la trasmissione Che fuori tempo che fa, dal 2016 conduce il programma di Raitre Le parole della settimana. Con Longanesi ha pubblicato i saggi Ci salveranno gli ingenui (2007), Cuori allo specchio (2008), La magia di un Buongiorno (2014) e i romanzi L’ultima riga delle favole (2010) e Fai bei sogni (2012), che ha venduto più di un milione di copie ed è stato tradotto in 22 Paesi.
RECENSIONE
Fa bei sogni è un thriller psicologico che indaga la paura più grande di ogni figlio: la perdita della madre. Forse è per questo che la velata accusa del piccolo (bambino-Gramellini), che la rimprovera di non dedicargli abbastanza tempo, le brucia tanto: perchè sa che è vero. Per farsi perdonare accosente ad accompagnare il bambino al cinema.
Non dimenticherà mai la conversazione con lei: anche se non è stata niente di speciale è marchiata a fuoco nella sua memoria, come parte indelebile di quel giorno. E tutto era cambiato per sempre. Solo che ancora non lo sapeva.
In mezzo a quel "caos", quel giorno doveva aver capito anche lui. Il mondo sembrava sul punto di andare in pezzi e a lui pareva di aver attraversato uno specchio scheggiato per entrare nel luogo frammentario che c'era dietro, dove niente aveva senso, dove non c'erano più difese nè muri.
In quel luogo si è imenticato del resto del mondo. Nei giorni che seguono la scomparsa della madre, mille pensieri si affollano nella mente del bambino, accrescendo la sua disperazione: se la mamma fosse stata portata via da "Brutto Male", si sarebbe ribellata, e le sue urla avrebbero attirato la sua attenzione. Invece, la mamma era nel più totale silenzio.
Chi può odiarla tanto da sottrarle la cosa più preziosa? E per quale motivo?
Il bambinoun'anima forte, forgiata da un'infanzia fatta di sogni svaniti e di una sorte crudele, quella scomparsa gli sembra il perfetto compimento di un'intensa storia non vissuta, anzi.
In un viaggio folle che ripercorre la sua vita in cui nuove rivelazioni e scoperte- soprattuttoquelle del bambino che non parla chiuso nel suo silenzio - faranno riemergere antichi tormenti: la perdita subita, il mancato ruolo dei genitori, la paura di amare e di mettersi in gioco.
In quel momento doloroso esisteva solo lei: la mamma. I suoi occhi ancora pieni di lacrime sono rimasti agganciati, come preda di una forza magnetica che ignora completamente il mondo circostante.
Ricorda il suo contatto come se potesse proteggerlo da qualunque cosa fosse successa da quel momento in poi: accolto nel calore e nella forza del suo abbraccio. Per anni si è sentito in colpa. In colpa per non averla salutata mentre la vita si negava, in colpa perchè era stato capace di smarrirsi completamente il loro ultimo incontro.
"Quando la morte e tu madre sentirti viva. Col senno di poi ho percorso la via dei ricordi, guardavo le immagini della mia mente, scrostando la ruggine del tempo."
Crescendo il bambino-Gramellini, si accorge di essere inciampato in una crepa di cui ignorava l'esistenza. L'ha appuntata sulla mappa mentale della sua personalità, la mappa che stava tracciando un passo alla volta.
Passo dopo passo, ha scoperto un altro pezzo della mappa. Si è chiesto se fosse possibile che il ricordo di una delle giornate più brutte che, avesse mai vissuto, potesse comunque contenere una minuscola scheggia di bontà.
"Ci sono momenti della vita di ogni individuo che modificano per sempre la traiettoria della nostra vita".
Per il bambino la morte della madre è stato uno di questi momenti. Qualunque cosa avesse fatto quel giorno, sarebbe rimasto impresso dentro se stesso, nella sua mente, nel suo cuore. Ma sà che lei è per sempre una parte della sua storia. (La solitudine, la morte, l'istintivo e sbigottito riunirsi agli affetti familiari, in un vincolo di muto affetto, in quelle ore di terribile verità, la parola, appena sussurrata e le immagini descritte diventano la testimonianza di un dolore inesprimibile, chiuso).
Nelle pagine del romanzo, la memoria gli fa rievocare la propria esperienza di uomo che l'autore pone, nella semplice e profonda verità, sullo sfondo dell'eternità, nella quale egli immagina di ritrovare la madre, trepida e decisa, umile e tenerissima, dopo la morte.
E' questo il romanzo( a parer mio), più toccante ispirato al tema dell'amore materno. L'autore vi si raffigura come figlio mentre, la madre è esaltata come autrice della vita terrena. L'atteggiamento della donna è semplice: i suoi gesti, quelli consueti che l'affetto ispira (come Fa bei sogni), pieno di significato, come se fosse, pur nella dolcezza di sempre, divenuto espressione di un rito.
La frase ripetuta all'infinito, lo guiderà silenziosamente, vedendolo forse smarrito, percorrere la via al di là del muro d'ombra, l'invisibile muro che non ci permette, finchè siamo al mondo, di scorgere cosa ci sia al di là.
Questo muro crollerà, quando il cuore darà l'ultimo battito. Espressione di quel profondo silenzio, pieno d'amore.
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