Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Mark Haddon
Con una nuova prefazione dell'autore
Traduzione di Paola Novarese
«Mark Haddon riesce in un'impresa eccezionale:
il ritratto di un adolescente emotivamente dissociato.
La sua è una scrittura seria eppure divertente,
che possiede il raro dono dell'empatia».
Ian McEwan
Ian McEwan
SINOSSI
Christopher Boone ha quindici anni e soffre della sindrome
di Asperger, una forma di autismo. Il suo rapporto con il
mondo è problematico: odia essere toccato, detesta il giallo
e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati,
non riesce a interpretare l'espressione del viso delle persone,
non sorride mai...
In compenso, adora la matematica, l'astronomia e i romanzi
gialli, ed è intenzionato a scriverne uno. Sí, perché da quando
ha scoperto il cadavere di Wellington, il cane della vicina,
non riesce a darsi pace. E gettandosi nel «caso» con la stessa
passione del suo eroe Sherlock Holmes, finisce per portare
alla luce un mistero piú profondo, che gli cambierà la vita e
lo costringerà ad addentrarsi nel mondo caotico e rumoroso
degli altri.
Primo libro di Mark Haddon destinato agli adulti, Lo strano
caso del cane ucciso a mezzanotte è una detective story avvincente
e tenerissima, che ha fatto incetta di premi e conquistato
milioni di lettori in tutto il mondo.
Mark Haddon
Mark Haddon è nato nel 1962. Vive a Oxford. Einaudi ha pubblicato i romanzi Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (2003), Una cosa da nulla (2006), Boom! (2009 e 2011) e La casa rossa (2012), l'antologia di racconti I ragazzi che se ne andarono di casa in cerca della paura (217), nonché la raccolta di poesie Il cavallo parlante e la ragazza triste e il villaggio sotto il mare (2005).
RECENSIONE
E' la storia di Cristopher John Francis Boone, un ragazzo affetto dalla sindrome di autismo. Egli è alla continua ricerca di un miglioramento nella comunicazione e nelle relazioni sociali, spesso causa di grande difficoltà per lui. In realtà Chris, avrebbe solo voluto giocare con i suoi coetanei, ma la sua difficoltà non lo concede. E' costretto invece, ad un'inspiegabile sentirsi diverso da tutti, l'analisi dell'atteggiamento regolare, invece che sempre impacciato, costituivano fonte di forte imbarazzo per il ragazzo, culminando in un senso di insicurezza e inadeguatezza costante.
Dotato di una grande sensibilità, ama la matematica ed ha un interesse per il personaggio di Sherlock Holmes, non ama il colore giallo e marrone poichè associa ad essi dei ricordi dolorosi, e non ama essere accarezzato.
A seguito della morte del cane Wellington della sua vicina signora Shears, Chris decide di scrivere un romanzo giallo, appoggiato anche, dal suo professore. La profonda crisi, nel suo già precario quadro sfociano in una valvola di sfogo che è quella della scrittura. Così a seguito della morte di Wellington, comincia a scrivere un romanzo giallo ma la trama del romanzo non segue i canoni imposti ad un romanzo giallo.
La vita familiare di Chris ha subito una profonda lacerazione, la madre va via di casa, lasciandolo ancora bambino insieme al padre. Il ragazzo non saprà mai la verità dell'allontanamento della figura materna, poichè ha sempre creduto che fosse morta. Il padre di Chris, non è in grado di aiutarlo e inerme e solo ad affrontare il problema del figlio e si sente vinto. Egli fin dalla tenera età di Chris capì che aveva dei problemi, il suo istinto non lo aveva ingannato, ma la speranza di sbagliarsi, unita a quella dei medici aveva sempre preso il sopravvento su ciò che la realtà di tutti i giorni mostrava con evidenza. Chris soffocato dagli eventi scappa di casa, ha scoperto che la madre non è morta, ma vive con il marito della signora Shears.
E' un labirinto di bugie che lo attanaglia, e uno specchio senza riflesso che lo imprigiona e Chris odia le bugie, lo fanno stare male. Con l'adolescenza alcune fragilità del ragazzo si accentuano.
"Perchè coler bene a qualcuno significa aiutarlo quando è nei guai, prendersi cura di lui, dirgli sempre la verità."
Un romanzo che ha all'interno una importante certezza la "verità", nei rapporti è basilare, Chris affronta il suo ostacolo senza trincerarsi in tortuose realtà, ma a sua volta, questa realtà familiare e sociale lascia nel ragazzo profonde cicatrici.
"Confinate nel fonndo dell'anima, le sue paure acquistavano ora dimensione e consistenza, come l'immagine di un meteorite a mano a mano che si avvicinva alla Terra.
Intanto, assistiamo al ritorno della madre ma, solo per breve tempo, perchè decide di andare via nuovamente. A questo punto il clima familiare è pesante, entrambi i genitori si scambiano critiche aspre, il padre accusa la madre di Chris, di non essere capace di educare il figlio, di non costruire con lui una relazione affettiva, ma di usare il proprio narcisistico interesse per lavarsene le mani.
Scosso dagli eventi il padre decide di avvicinarsi al mondo di Chris. Fu così che entrambi impararono ad apprezzare i giochi preferiti del ragazzo. A poco a poco, Chris cominciò ad emergere dal suo mare tempestoso. Notò che la persona del padre era interessante, perchè anche a lui non piacciono le bugie.
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