giovedì 14 giugno 2018

L'ARTE DI ESSERE FRAGILI COME LEOPARDI PUO' SALVARTI LA VITA by ALESSANDRO D'AVENIA - MONDADORI


L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita

Formato Rilegato
Pubblicato 31/10/2016
Pagine 209
Lingua Italiano
Isbn o codice id 9788804665793



Biografia ALESSANDRO D'AVENIA




 


D'Avenia nasce il 2 maggio 1977 da Rita e Giuseppe, terzo di sei figli.[1] Dal 1990 frequenta il liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo, dove incontra padre Pino Puglisi,[2] che insegnava religione nello stesso istituto, dalla cui figura viene fortemente influenzato[3]. Nel 2000 si laurea in lettere classiche alla Sapienza di Roma; vince poi il dottorato di ricerca a Siena, che completerà nel 2004 con una tesi sulle sirene in Omero e il loro rapporto con le Muse nel mondo antico.[4] Fonda una compagnia teatrale dilettante e gira un cortometraggio.[1] Nel 2006 frequenta a Milano un master in produzione cinematografica all'Università Cattolica del Sacro Cuore.[5] Negli ultimi anni partecipa a diverse edizioni dei Colloqui fiorentini. Insegna lettere al Collegio San Carlo di Milano.[6]
La sua attività di scrittore inizia contemporaneamente a quella di insegnante. Il romanzo d'esordio Bianca come il latte, rossa come il sangue esce nel 2010 e diventa rapidamente un successo internazionale, raggiungendo il milione di copie e ventidue traduzioni nel 2017.[7][8] Il secondo titolo di D'Avenia è Cose che nessuno sa, pubblicato nel novembre 2011 e tradotto in dieci lingue.[9][10] Collabora come pubblicista con alcuni quotidiani italiani (Avvenire, La Stampa). Dal gennaio 2018 tiene ogni lunedì una rubrica su Corriere della Sera chiamata "Letti da rifare" in cui indaga il mondo dei giovani sotto diversi punti di vista.[11]
Come sceneggiatore, nel 2008 ha firmato alcuni episodi della terza serie di Life Bites - Pillole di vita presso Disney Italia.[12] Tra il 2011 e il 2012 lavora alla sceneggiatura del film Bianca come il latte, rossa come il sangue, prodotto da Rai Cinema,[13] uscito nelle sale cinematografiche nell'aprile 2013. A ottobre del 2014 esce il suo terzo romanzo, Ciò che inferno non è tradotto in tre lingue nel 2017[14]. I suoi primi tre libri risultano essere (secondo il sito del MIUR[15]) tra i dieci libri più amati dai giovani italiani. Il 31 ottobre 2016 è uscito il suo quarto libro, L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita, divenuto anche un'opera teatrale.[16][17] Il 31 ottobre 2017 è uscito il suo quinto libro, Ogni storia è una storia d'amore

Romanzi

Saggistica

  • L'arte di essere fragili: come Leopardi può salvarti la vita, Milano, Mondadori, 2016
  • Ogni storia è una storia d’amore, Milano, Mondadori, 2017



SINOSSI

L’arte di essere fragili è il quarto libro di Alessandro D’Avenia, già autore di romanzi di grande successo a cominciare da Bianca come il latte rossa come il sangue (l’esordio del 2010, oltre un milione di copie vendute e tante traduzioni all’estero), Cose che nessuno sa (2011) e Ciò che inferno non è (2014, apertamente ispirato alla figura di un insegnante di cui D’Avenia era stato allievo ai tempi del liceo a Palermo, ossia don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia nel ’93).

Chi è D’Avenia? Nato nel 1977, Alessandro D’Avenia è prima di tutto un professore: insegna lettere (italiano, latino, greco) in un liceo milanese. A questo lavoro affianca oramai stabilmente la fortunata attività di scrittore di libri ma anche nei giornali (La Stampa, Avvenire, Repubblica) e sul suo seguitissimo blog, Profduepuntozero. Prima di darsi ai romanzi, D’Avenia ha studiato anche sceneggiatura, e infatti il copione del film Bianca come il latte è opera sua.

Il motivo per cui D’Avenia è letteralmente adorato dal pubblico (oltre che dai suoi allievi a scuola) va cercato nella capacità di coinvolgimento. Come se i suoi libri non solo s’indirizzassero direttamente al lettore ma mostrassero anche di conoscerlo personalmente, di sapere cosa si aspetta dalla lettura, e quindi anticiparlo. In questo caso, il prof. D’Avenia raggiunge l’obiettivo in maniera singolare ma quanto efficace: tirando in ballo un immenso poeta italiano, oggetto di tante lezioni a scuola, Giacomo Leopardi.

In L’Arte di essere fragili D’Avenia mette in scena un dialogo immaginario tra se stesso e Leopardi, e in questo modo esplora gli ambiti più intimi (e complicati) dell’esistenza umana.
Grazie a tale stratagemma, nel libro poesia, lezione, riflessioni, ragioni del cuore s’intrecciano con armonia. D’Avenia ci presenta la letteratura di Leopardi in una prospettiva peculiare e inedita: fuori dai cliché scolastici, senza alcuna pretesa di educare ma riuscendo ad avvincere per il candore della sincerità.

Se a scuola gli insegnanti non sono riusciti a farvi comprendere (né amare) Leopardi, come poeta ma soprattutto come uomo, è giunto il momento di salvarsi la vita. E di ricredersi, di entusiasmarsi leggendo L’arte di essere fragili, un libro del tutto privo di pessimismo ma anzi pieno di speranza: quella di cui tutti noi abbiamo più bisogno. Un motivo più che sufficiente per rendere così prezioso questo libro.

RECENSIONE 

Per il protagonista il mondo è sempre stato un luogo complicato. Attorno a sè ha creato troppo spazio vuoto, la sua assenza ha raffreddato il dolore, la sua decisione non è stata senza conseguenze. Gli altri non hanno saputo come muoversi nell'ampiezza di questo abbandono. Ma lui è dentro in questo mondo. 
Ma è un luogo che non sente suo, nel quale ha dovuto imparare ad adattarsi alle leggi degli uomini. Egli crede nella possibilità di poter recuperare tutto, di riprendere quei pezzi di vita negati, farli aderire al suo corpo, in modo che la vita non avrebbe ostacolato, il suo cammino.

E' stata la mancanza di felicità? Com'è possibile pensare che il domani una persona possa svegliarsi ogni giorno e non senta nessuna speranza?

Da un certo momento in poi il protagonista ha cominciato a pensare ad un autore: Giacomo Leopardi. Nell'opera di Leopardi è presente il sentimento dell'infelicità umana, alleviata solo per breve tempo dalle illusioni e dagli inganni della giovinezza. Il dolore che avvolge tutto l'universo può essere attenuato se gli uomini, illuminati dalla ragione, si convincono dei loro limiti indviduali e cercano di aiutarsi a vivere con sincero spirito fraterno. 

In un momento di riflessione dalla carriera poetica di Leopardi, vi aleggia un'eco delle illusioni e dei sogni da cui è difficile e doloroso staccarsi: la ragione ha ormai scoperto la tragica verità dell'esistenza, ma il cuore rilutta nell'accettare una totale e dolorosa rinuncia. 

Attraverso il dialogo si fa strada l'amarissima negazione d'ogni illusione e d'ogni speranza, la desolazione d'ogni sentimentodolce e caro, l'inutile e vana ricerca di una ragione a tanta infelicità. 

Questo distacco dalla tormentata materia del cuore e della sensibilità degli affetti è realizzato soprattutto attraverso l'ironia che, irridebdo alle vanità e alle debolezze degli uomini, ne rende vacui e ridicoli aspirazioni, sogni, abbandoni: ma è un'ironia che mentre raggela il cuore pur cela una sottile vena di pietà per una sorte tanto amara.
 

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