Titolo: I LOVE MY BOSS
Autore: SADIE JANE BALDWIN
Editore: BUTTERFLY EDIZIONI
Pagine: 390
Prezzo ebook: 2,99 €
Prezzo cartaceo: 15,00 €
Collana: Digital Emotions
Genere: romanzo rosa contemporaneo
Pubblicazione ebook: 8 febbraio
Pubblicazione cartaceo: 24 febbraio
Disponibile in ebook su Amazon e kindle unlimited
SINOSSI
Adam
Kent, a 30 anni, ha tutto ciò che desidera: è sexy, sfacciatamente
ricco e capo di una grande azienda, ma il suo successo non si limita
solo al lavoro, ha anche una lunga schiera di ragazze ai suoi piedi.
Abituato a comandare e ad avere storielle di poco conto, si ritrova
impreparato quando conosce la nuova stagista. Alice Bell, 22 anni, ha
incontrato Adam in un'altra occasione e con un altro nome, è stata
piantata in asso senza motivo e prova un profondo odio nei confronti del
capo. Decisa a vendicarsi del torto subito, non fa altro che fargli
dispetti e renderlo ridicolo di fronte a tutti come fosse un nemico da
combattere. Ma i due non potranno resistere a lungo alla potente
attrazione che li sorprende un po' dovunque... anche in ufficio. Perché
c'è solo un filo sottilissimo che separa l'odio dall'amore...
RECENSIONE
La suoneria della sveglia è il solo rumore a tenerle
compagnia. Un risveglio tutt’altro che piacevole per Alice Bell. Forse perché
ha dormito poco, o perché ha bevuto troppo e, gli effetti dell’alcool si fanno
ancora sentire. Decide di aprire gli occhi, tanto in queste condizioni, di
dormire non se ne parla e poi oggi è il suo primo giorno di lavoro.
Sbirciò l’orologio e lasciò scorrere un’imprecazione sotto
le lenzuola. Alice non sa proprio come programmare le sue giornate. Ora si trova
al lavoro, raggiunto in tutta fretta, sta pianificando la sua giornata. Il suo
capo ancora non è arrivato. Ma quando lo vede resta sorpresa. E’ proprio lui,
il tipo incontrato al bar la sera prima e, di cui non conosceva la sua storia.
Adam Kant non gli è molto simpatico, sarà anche un adone,
intendiamoci, ma quelli troppo “figo” annoiano, c’è poco da fare. E, infatti, Alice
crede che Adam sia un tipo troppo imbronciato, sempre di fretta e con la testa
al lavoro. Il contrario di lei oggi, insomma, ma forse molto simile al me di
una volta. Pensa sia un uomo infelice, solo che con la sottoscritta non ne
parla. Mentre riflette sulla differenza tra la sua immagine pubblica e quella
privata, notò che Adam le sta guardando le gambe velate da un collant viola.
Spigliato, elegante, dannatamente bello. Tutti lo
apprezzano, specialmente le donne. Adam, resta a fissare la figura femminile
che scompare lungo il corridoio dell’ufficio. Mai ha desiderato tanto una
donna. Durante gli anni trascorsi che, lo hanno portato a girare il mondo per
motivi di lavoro e non, ha incontrato una quantità imprecisabile di donne, di
ogni età. Ne conosce umori e bizzarrie, abbandoni e reticenze, riesce a
classificarle a colpo d’occhio. Con Alice è confuso, disorientato.
“Io cerco solo le
conquiste veloci, facili da prendere e altrettanto facili da lasciare. A me
servono delle ragazze da DIMENTICARE”.
Nessuna gli aveva mai fatto un simile effetto, ha capito che
deve almeno tentare di corteggiarla. Alice, si è dimostrata algida, distante,
sebbene c’è stato un attimo, in cui è sembrata scossa, vulnerabile. “La sua
conquista”. “Il suo sogno proibito”. Adam, è disposto a rischiare, qualunque
cosa. Il linguaggio del corpo è esplicito. Adam riprende a baciarla,
liberandosi impaziente degli indumenti che scivolano via, tra carezze e
sospiri. Si amano con trasporto, prendono possesso l’uno dell’altra. Adam, ha
avuto tra le braccia tante donne, le ha amate, rassicurate, consolate
divertite, nessuna gli ha scalfito il cuore.
Solo lei. Adam, ha capito l’amore, camminando sulla scia del
suo profumo, l’ha desiderata e non vuole perderla. Alice, resiste, per sognare
ad occhi aperti la magia delle ore trascorse con Adam. Nasconde il viso dentro
il cuscino. Inquieta si alza, a piedi nudi gira per casa, il cuore per una attimo
le si arresta, ne è sicura. Realizza che l’amore è come il vento. Soffia dove e
quando vuole.
La scena le riporta davanti agli occhi che non le importa
del lavoro, ma ne ha bisogno. Non era proprio quello che si augurava,
quell’impiego le avrebbe rovinato la vita. Ma oggi non è proprio giornata di
sermoni inutili. Ha da fare? La verità è che Adam, ha fatto delle scelte
sbagliate in passato, con tutti quegli errori, non si può sorridere e far finta
di niente. Non capisce come si possa decidere di propria iniziativa di
trascorrere le giornate fra beghe inutili, come se la vita non fosse già piena
di scelte. O, forse, se lo fa piacere.
Adam sapeva trarre il lato positivo da ogni esperienza,
Alice, invece, non si è mai accontentata di scovare un avanzo di bello nel
brutto. Lei è già nel corridoio, i tacchi che rimbombano veloci fra le stanze e
la voce immersa in una conversazione sbrigativa con una collaboratrice. Osserva
Adam, infervorarsi come una specie di drago e sorride.
In fondo sono uguali loro due, senza alcuna responsabilità e
nulla d’importante da fare se non giocare alle apparenze. Adam gioca con i
draghi, lei con la sua autostima e qualche altra quisquilia. Solo una cosa li
divide: lui ha ancora una vita davanti e mille progetti, lei i fantasmi del
passato e molti rimpianti. Avrebbe voluto fermare nel tempo le parole. Parole
che dovrebbero essere tenute dentro finchè non si sente l’eco delle loro urla
dissolversi, e invece eccole, se le ritrova davanti agli occhi, a fissarla, a
deriderla, a dirle che ormai sono uscite, non può più farci niente.
Si chiude la porta alle spalle e annusa l’aria dell’ingresso
per assicurarsi che l’odore di quella giornata non abbia invaso anche la sua
casa. Solo dopo si sfila il vestito e va in cucina mentre ondeggia, il capo in
segno di disapprovazione. Il fatto è che lei non è diventata troppo accomodante
se permette a un uomo come Adam di rovinarle la giornata. Vomitava, rovesciava fuori dalla viscere
tutte le parole che non avrebbe mai dovuto pronunciare, e poi vomito la sua
cena. Alcool che non avrebbe mai dovuto bere, così adesso non sarebbe
intrappolata nella peggiore figuraccia della sua vita di giovane donna. Dopo
confessava. Aveva rivelato al mondo il suo segreto.
La sua memoria sebbene confusa, prese a sgranare le sequenze
di quella serata. Lui che le accarezza il viso lentamente, senza fiatare, senza
il coraggio di pronunciare una parola, nella speranza che parlava lei. Ma il
vuoto resta vuoto. Ed ecco che Adam, per riempirlo, si allunga verso di lei.
Ora cerca di baciarla.
Improvvisamente cose irrilevanti erano diventate
fondamentali. Come si vestiva, come si truccava. Con chi usciva. Dove andava.
Doveva essere in cima, guardata, ammirata, oltre tutti quelli con i quali si
relazionava, anche con Adam. Alice, stava raccogliendo quel che restava delle
sue emozioni andate in pezzi. Troverà il senso delle cose, chiudere il cerchio,
toccare la verità.
Sadie Jane Baldwin Autrice, ha la grande abilità di scrutare
nel profondo dell’anima. Attraverso la sua scrittura, trascina il lettore con
forza verso ogni scoperta, ogni verità, ogni singola bugia. Una storia, piena
di speranza, di fiducia nella vita e nel futuro. Perché ci sono storie che non
hanno età né tempo, come quelle dell’amore, dell’amicizia e dei ricordi.
Il romanzo “I Love My Boss” di Sadie Jane Baldwin Autrice, è
la storia di come a volte la vita ci concede una seconda occasione. Il destino
pretenderà che Alice e Adam si fidino l'uno dell'altra, raccontandosi e
confidandosi paure e segreti; solo allora, insieme, potranno veramente guardare
al loro futuro.
CITAZIONI DEL LIBRO
"Direi che ormai sono un esperto nell'interpretare i
pensieri delle creature femminili, chi ha detto che sono difficili da capire?
Pensano sempre le stesse cose: mentirti, mentirti, mentirti."
"Ti ho allontanata proprio perché avevo capito che eri
speciale. Ho avuto paura, paura di innamorarmi, paura di capire che tutto
sarebbe stato diverso. Cercavo di starti lontano, di dimenticarmi di te, ma non
ci riuscivo, nella mia mente c'eri sempre tu, ci sei sempre tu..."
Lui cerca le conquiste veloci, facili da prendere e
altrettanto facili da lasciare Lei gli
rende la vita difficile...
Oddio sono fregata, rovinata, magari pure licenziata, e non
necessariamente in quest’ordine.
«Mi vuoi, Alice?», chiede di nuovo con voce resa roca dal
desiderio. Che cosa pensa, che possa cambiar idea? Adesso? Io e i miei ormoni
siamo seduti in prima fila, in attesa che lo spettacolo pirotecnico abbia
inizio! «Sì che ti voglio, Adam, ora, adesso!», lo informo mentre lo attiro
verso di me.
Lui mi accontenta ed entra dentro il mio corpo con un’unica
e possente spinta. Poi si ferma, chiude gli occhi, si gode il momento, riesce
lentamente e poi scivola di nuovo. Inizia una danza che desidero tanto quanto
lo vuole lui. E io mi accorgo solo ora di aver trattenuto il respiro per tutto
questo tempo. Dio, quanto è bello, mi sento in paradiso! È possibile che non
sia mai stato così? Che non abbia mai provato queste sensazioni deliziose?
Posate con ordine, vicino al computer ci sono due cartelline
di colore blu, e su ognuna spicca un’etichetta con un nome scritto a caratteri
cubitali, l’unico elemento che le distingue. Presa da un improvviso raptus di
vendetta e con l’intento di scombinare un po’ la sua vita, le apro e scambio il
loro contenuto.
Mi trovo ad ammirarlo al mattino presto, quando la leggera
foschia dell’umidità notturna lo abbandona sollevandosi in coltri brumose,
quando le chiome autunnali sono attraversate dai raggi del sole nascente. In
quei momenti sembra un luogo incantato. Poi, nell’istante in cui è baciato dal
sole, i suoi colori prendono il sopravvento, si anima, si accende, e dona una
tavolozza di rossi, di arancio, porpora e oro. È un luogo che non può che
scaldare l’animo di chi lo contempla.
Sarò onesta, ogni volta che aspetto una recensione da una blogger, mi ritrovo sempre con il fiato in sospeso, in trepidante attesa di sapere quale sarà la sua valutazione e nella speranza che non sia negativa. Ebbene, una recensione così bella, così profonda e così poetica come questa, posso dire di non averla mai ricevuta. Il che fa di me un’autrice felice. Felice di sapere che il mio romanzo è stato letto con cura, ma soprattutto, felice che è stato compreso il messaggio che volevo inviare ai lettori: la vita, a volte, ci concede una seconda occasione, non sprechiamola. Ringrazio quindi la gentilissima Caterina Buttitta per aver recensito e apprezzato il mio romanzo.
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