venerdì 5 maggio 2017

SFUMATURE DELLA NOTTE DI DAMIANO DARKO


Titolo: SFUMATURE DELLA NOTTE
Autore: DAMIANO DARKO

Editore: SELF PUBLISHING

Data di pubblicazione: 2 Marzo 2017

Genere: Thriller Romance

Pagine: 134

Formato: Ebook €1,99 • Cartaceo €8,42


Sinossi


Il giornalista Argenta Drogo conduce una vita in apparenza normale, ma non mostra a nessuno il suo volto. E nessuno sa perché. Indossa sempre una maschera che cela un segreto profondo come la notte, con le sue infinite sfumature. La sua vita è sconvolta dall’arrivo in città della giovane e affascinante pop-star Ricardo Guerrieri e della sua stretta collaboratrice, Naomi Albatros. Drogo li conosce per motivi di lavoro e finisce per provare un fiammante sentimento verso la carismatica Naomi. Ma finirà per nascere un amore tormentato, dove terribili ricordi riemergeranno dagli abissi del passato, come relitti di navi che riaffiorano da tempi lontani. Delitti, sogni inquietanti e un amore disperato.

CONOSCIAMO L'AUTORE: DAMIANO DARKO

 L’Autore La pagina Facebook di Damiano Darko:  https://www.facebook.com/Damiano-Darko-125672067601213/?fref=ts




RECENSIONE 


Guastato nell’anima si aggrappa alle liane tortuose del tempo, proteso verso emozioni che aveva abitato per tanto tempo e che adesso non sapevano più identificarlo. La fotocopia di un uomo vuoto, spento, impermeabile a ciò che gli accadeva intorno. Guarda gli altri come incantato, ma, non li percepisce fino in fondo, si fa spazio in lui la convinzione di non appartenere a niente, di essersi smarrito.


Si era sradicato dalla sua vita di prima, da non avere avuto il tempo e la forza di prepararsi a quello che gli stava accadendo. Forse le notti di solitudine trascorse senza più un volto, l’avevano spinto a credere che indossare una maschera, l’avrebbe in qualche modo riappacificato con il suo ricordo. 


Argenta Drogo, cui ora la vita stava stretta, come ad una obesa con un tubino; divenne l’insieme delle bugie che si andava raccontando. Pensava alla sua vita come alla vita di un altro, come se tutto quello che avesse fatto e detto fino a quel momento non l’appartenesse più, non riusciva a riconoscere in ciò che era stato e non sapeva chi fosse adesso.


Tutto si perde, tutto si consuma, ma quando si finisce per diventare il fiammifero che ha dato via all’incendio, si inizia a bruciare pian piano insieme a lui. Divenne prigioniero di quella maschera che indossava; il numero dei giorni che passava da solo, i pensieri che non ricordava. Si era stancato di chiedersi come si sentiva per afferrare un’emozione che sapeva non sarebbe tornata; stanca di vivere con se stessa e di portarsi  a spasso; stanca di farsi condizionare la vita dalla logica.


Mentre Drogo era pieno di commozione rotte. Non sapeva se doveva essere triste per lei, o odiarla e punirsi per non averle impedito di trascinarlo in questa storia. L’assenza di lei gli bruciava le carni, gli molestava il cuore, lo poneva su un rogo di solitudine acceso dal desiderio. E la sua anima d’improvviso venne sommersa dai dubbi e insicurezze che lottavano tra loro per farsi un po’ di spazio. Le stagioni cambiano e prima e poi ritornano, ma l’amore? Lei con la quale ha condiviso tutto, lei che è tutto, tutti i colori e le note che ha salvato e, senza di lei gli resta solo il grigio e il silenzio. Drogo avrebbe voluto afferrare quel grigio con le mani per trasformarlo in luce.


Drogo penso che il suo cuore fosse in caduta libera, dentro un pozzo senza fine. Maledetto orgoglio e maledetta la distanza che crea tra due cuori. Un’attesa così lunga da far dimenticare perfino cosa stava aspettando. Una bugia così inverosimile da crederci il bisogno d’amare. Lei era l’oasi nel deserto, vestita d’un sorriso che lo incantò. – “Ma tu chi sei?” “ Uno che si è perso. Non aveva riconosciuto sotto quella maschera il volto di un uomo con un pugno nell’anima.
 Trascorse quella notte a creare sillogismi vuoti in ore che sembravano non passare mai. Seguirono giorni di incomprensioni e ore di nulla scritte dalla sua mente: un amico con cui non poteva sfogarsi, pianificare. Trascinava la vita in giro, ricordandosi ogni tanto di aggiungere un pezzo al puzzle e poi lasciarlo incompleto a prendere freddo in soffitta “dimenticato”. Sprecare fiato per far danzare in aria parole vuote. Tanto il giro di parole era sempre quello, il problema sempre è lei, la risposta sempre viva. Giochi di rima che non tornano, come sui i treni, i pensieri, se ne vanno. Per fortuna.


Di quanti colori è pieno il mondo, di quante illusioni è pieno un cuore, di quante incertezze è pieno il futuro. Ma pochi colori, inesistenti illusioni e fugaci incertezze di fronte alla bellezza di cui erano pieni i suoi sogni. C’erano sempre quei due occhi protagonisti del dramma che non riuscivano a smettere di guardarla e, c’erano le sue mani e, il suo profumo a farle capire che si trattava solo di un sogno e, una volta capito non poteva fare altro che svegliarsi, con una tristezza  ancora maggiore di quelle che le aveva chiuso la porta per non poter godere della gioia della presenza di lei. Cercò una parola che definisse la sua condizione attuale, ma non riuscì a trovarla, forse ancora la dovevano inventare.


Drogo è una di quelle storie smarrite. Perché una volta fu decisa per lui una sorte peggiore del morire … e fu allora che egli smise di esistere. Se non fosse per il suo capo, che puntualmente gli ricorda scadenze e doveri, sarebbe incapace di distinguere ciò che è reale, da ciò che forse potrebbe esserlo. Tutto però cambia il giorno in cui Drogo, incontra Naomi Albatros.


Drogo intuisce che forse è da lui che dovrà partire per ritrovare il filo del suo passato (e i pezzi mancanti all’enigma della maschera che cela sul viso). La gente non gli piaceva. Non attribuiva alcun peso alle persone che aveva intorno.


Drogo è un uomo che convive con il fantasma di tutto ciò che è stato e con lo spettro di ciò che non sarà mai. Tra ipocrisie, rancori, gelosie, un mondo in cui gli slanci di umanità sono rari e in cui anche il dolore non è condivisibile, spesso essendo solo un’artefatta facciata dietro la quale nascondere il gelo interiore.


La scrittura di Damiano Darko Autore, è fisica, mordente, firma il  ritratto di un uomo alla ricerca della passione.  Damiano Darko ha la grande abilità di scrutare nel profondo dell’anima. Sfumature della notte è una storia indimenticabile sulle insicurezze dell’animo umano e sul coraggio di affrontarle.


Una storia d’amore difficile e intensa dove sono troppi i gesti mancanti. Soprattutto quando sono due opposti a voler formare un noi, lungo il viaggio che non diventerà un futuro. Perché ci sono scelte che logorano i bordi del cuore. Drogo “il protagonista” era piacevolmente turbato all’idea di amare una donna, privilegio per lui inedito per via della maschera. Era come aver conquistato l’accesso a un mondo misterioso e proibito.

 

CITAZIONI DEL LIBRO

 "Mi sentivo felice e triste al tempo stesso, come se un’intera galassia fosse precipitata dentro di me e dal cuore fosse scaturita una miriade di esplosioni e fiamme."

 "Le mie mani si posarono sui suoi fianchi mentre le sue si avvinghiavano al mio collo, carezzandolo dolcemente come la brezza che in quel preciso istante ci accarezzava i corpi. Le nostre palpebre iniziarono a chiudersi lentamente e man mano che i nostri volti si avvicinavano, le labbra si schiudevano per sfiorarsi inizialmente con un timido contatto. Ma poi la brezza aumentò fino a diventare tempesta e la passione che ardeva dentro di noi ci guidò all’estasi."

"Sentivo il suo profumo di rose. Mi sentivo inondato di fragranze che mai avrei creduto potessero esistere. Non posso dire quanto durò quel bacio, ma era destinato a diventare eterno dentro la mia anima."


"Quella maschera mi aveva fatto prigioniero e non permetteva che avessi una vita sociale e sentimentale."

"La verità? La conoscevo solo io. Era il segreto che custodivo nel mio cuore."

"Penso che forse potrei continuare a scrivere il mio libro, il mio frutto proibito."

"La paura più grande che avevo nel cuore era quella di dovermi togliere quella maledetta maschera e affrontare il mondo intero a viso scoperto, senza più nessun scudo."

"Una volta il mio psicologo mi disse che ero un uomo molto egoista, perchè a detta sua, "ruotava tutto intorno a me e alla mia maschera" , come se tutti i problemi del mondo fossero secondi al dilemma del mio volto."

"Ormai, del mio cuore erano rimasti solo tanti pezzi delle dimensioni di un granello di sabbia. E della mia anima era rimasta soltanto un buco nero da cui s'intravedeva tanta oscurità. Mi sarebbe piaciuto ritornare a sognare e sperare che la vita normale come quella degli altri, uscire con una donna e fare tutto quello che ha diritto di fare un qualsiasi uomo libero da maschere."

"Sulla soglia di casa mia non c'era nessuna donna ad aspettarmi, nessuna presenza femminile al mio fianco."

"Pensai che il mio cuore fosse in caduta libera dentro un pozzo senza fine."
 

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