lunedì 6 marzo 2017

ARCHE' DI LUIGI SCHETTINI - GOLEM EDIZIONI





TITOLO: ARCHE'
AUTORE: LUIGI SCHETTINI
EDITORE: GOLEM EDIZIONI
PAG.  219, € 13,60
ISBN: 9788898771608

 La neve ha due facce. Può essere un angelo; può essere un demone. Congela o brucia la pelle degli uomini che la sfiorano a piedi nudi. Si aggrega facendosi valanga, sommergendo con la sua forza distruttrice qualunque cosa trovi nel suo passaggio. Però la neve è limpida. È un distillato di purezza. Una delle sue principali caratteristiche è quella di essere una rivelatrice per eccellenza. Taltee Brown era ancora sotto l’effetto del cloroformio. Erano tante le sensazioni che transitavano nella sua mente ma, nonostante ciò, non riusciva a mettere a fuoco nulla. Il suo fiato era corto, gli arti indolenziti. Non si spiegava per quale ragione si trovasse lì, in un posto che non conosceva, gelido, che non riusciva a focalizzare. Non si spiegava come mai il suo corpo non toccasse terra ma fosse sollevato in aria da qualcosa che ignorava. Non si spiegava come mai non riuscisse a urlare di dolore mentre la punta di un coltello veniva affondata ripetutamente nel suo cuore. La neve, la rivelatrice per eccellenza, si tinse di rosso.

 La vita tranquilla di Winnipeg viene sconvolta da un brutale omicidio, apparentemente inspiegabile, che vede come vittima una famosa pittrice appartenente a un ristretto “Circolo di artisti” che si è appena sciolto. Tom Sermon, coroner della contea, si trova a indagare sul caso aiutato da Bernie, un amico ritrovato, e da Maria, una cugina che non sapeva di avere. Dovrà però fare i conti non solo con la brutalità dell’omicida, che colpirà nuovamente, ma anche con il nuovo ministro della Giustizia che cercherà in ogni modo di intralciare il suo lavoro e minare la sua credibilità. E dovrà capire in quale modo possano influire sugli avvenimenti attuali quattro filosofi presocratici che pongono al centro di ogni cosa l’Archè.
Con prefazione di
Daria Nicolodi.

CONOSCIAMO L'AUTORE: LUIGI SCHETTINI 




Luigi Schettini nasce a Roma nel 1989. Oltre ad essere un valente giallista, nella vita è insegnante/coreografo hip-hop e attore. Grande cultore del cinema di Dario Argento e della letteratura horror e legal thriller di Stephen King e Patricia Cornwell, scrive storie da sempre e all’età di 17 anni da vita al suo primo romanzo. Pubblica “I delitti del faro” nel 2008 e “Giallo Zafferano” nel 2011. Con Golem Edizioni ha pubblicato “Qui Giaccio” che ha vinto numerosi premi letterari italiani e internazionali tra cui “Un libro per il cinema 2016” al Festival “Cinema&Libri” di Roma. www.luigischettini.com


Il termine greco Arché significa “principio”, “origine”. È la forza primigenia che domina il mondo, da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà, il principio entro cui ogni cosa vive la sua dimensione.

 RECENSIONE

Il libro in esame è un excursus filosofico dei sostenitori degli Archè (ovvero i principi grazie ai quali tutto ha avuto origine). E' su questa base che lo scrittore Luigi Schettini decide di improntare il suo libro.
I personaggi, che preferisco sono: Tom Sermon, coroner della contea, si trova a indagare sul caso aiutato da Bernie, un amico ritrovato, e da Maria, una cugina che non sapeva di avere. Entrambi validi “uomini di legge” ed accomunati da dolori familiari, che li rendono, se possibile, ancora più sensibili ai problemi dell’umanità che li circonda. Mentre scorre la vicenda, ed i nostri protagonisti  procedono con prudenza nelle scoperte, fanno capolino qui e là le loro vicende personali, i loro dolori presenti e passati. Sermon, inoltre, si troverà ostacolato dai contrasti con il nuovo ministro della Giustizia che cercherà in ogni modo di intralciare il suo lavoro e minare la sua credibilità. Ma ben presto il ministro della Giustizia suo amico abbandona la poltrona per la pensione, venendo sostituito da una donna che immediatamente rimuove Sermon dall’incarico per rimpiazzarlo con la propria sorella, un’arrivista disonesta e incapace che sembra avere secondi fini.
La trama  è costruita da un caso principale, la morte  di una pittrice appartenente a un ristretto “Circolo di artisti” che si è appena sciolto in circostanze poco chiare. Il caso ha tutto l’aspetto di un’uccisione senza un movente, ma alcuni dettagli non quadrano, come ad esempio, strane ferite sul corpo.
Sermon da occhiate distratte ai rapporti della polizia, sorride condiscendente e intanto scruta e ascolta attento tutto ciò che gli accade intorno. La partita è più pericolosa di quello che il coroner poteva immaginare e la sua ricerca si trasforma presto in una lotta contro il tempo per scoprire gli indizi. Un caso delicato di cui Sermon non sapeva ancora niente. Il piano per prendere l’omicida non era stato comunicato a nessuno.
E sempre a Winnipeg, man mano che il tempo passava l’omicida aveva maggiori possibilità di dileguarsi. C’erano tutte le probabilità che egli fosse passato attraverso le maglie della rete, forse fin da subito. Per esperienza Sermon, sapeva che un’ora persa a un certo punto dell’inchiesta, poteva significare una settimana di vantaggio per l’omicida. Sermon aveva la sensazione che, almeno da quel punto di vista, la partita fosse già perduta.
In seguito alle indagini si scopriranno  poi giganteschi scheletri negli armadi, ma è molto interessante il percorso per arrivare alla soluzione, del tutto inaspettata e  sconvolgente. Poi il peggiore degli incubi comincia a prendere corpo: la brutalità dell’omicida, che colpirà nuovamente. Ancora una volta l’omicida aveva calcolato tutto: entrare in azione, sapendo bene di avere una via di fuga. Qualcuno ha voluto scuotere le famiglie di Winnipeg. Qualcuno che adesso aspetta, nell’ombra.
Ogni volta che pensava all’omicida Sermon era colto da un’impazienza febbrile. Aveva fretta d’immaginare un volto, dei lineamenti precisi, una figura umana al posto di quell’entità vaga che alcuni chiamavano l’omicida o il mostro. Soffriva per la propria impotenza. Si trattava quasi di una sfida personale. Avrebbe voluto trovarsi di fronte a quell’uomo, vederlo bene in faccia, guardarlo dritto negli occhi. Aveva bisogno di sapere. L’attesa lo angosciava. Col passare del tempo tutta la squadra cominciava a dare segni di nervosismo e lo stesso Sermon, perdeva un po’ della sua sicurezza. 
Verso la fine della storia  gli investigatori si accorgeranno infatti che il marcio è molto più a portata di mano. Sermon è l’unico che può avvicinarsi alla verità, perché il male, lo conosce e può calarsi pienamente nella testa dell’omicida. La scoperta, però, sarà più amara e sconcertante del previsto, perché la mano in grado di perpetrare quegli orrendi crimini è molto più vicina di quanto Sermon si sarebbe mai immaginato. Romanzo nel quale i contorni noti e i volti amici si trasfigurano alla luce macabra del sospetto. 

ARCHE’ è un romanzo d’autore, con uno stile crudo e poetico assieme.
Uno stile di scrittura eccellente,  un lessico ricco, che non eccede mai in sbavature. L’autore Luigi Schettini, riesce nello stesso tempo a farci stare in apprensione per questo caso che si rivelerà terribile,  a prendere parte ai sentimenti  ed alle vicende ora di un personaggio ora dell’altro. Le vicende narrate da Luigi Schettini sono una vertiginosa caduta negli anfratti più tormentati e cupi dell’animo umano.

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