TITOLO: IL TESORO MERAVIGLIOSO
AUTRICE: IMMA D'ANIELLO
CASA EDITRICE: LES FLANEURS EDIZIONI
SINOSSI
Venezia, 1758. Dopo la morte di suo padre, ucciso di notte in
circostanze oscure, la vita della contessina Maria Teresa Spina è a un
bivio: sposare un uomo che non ama o partire per Napoli alla ricerca del
prezioso tesoro di famiglia?
La giovane donna non ci pensa due volte. Viaggia da Venezia fino a Napoli, in compagnia dell’unico uomo per cui arde di passione: Marco, un affascinante soldato. Trovano ospitalità nel palazzo dei Filangieri, ma imprevisti e colpi di scena mettono in serio pericolo la vita della contessina e portano alla luce uno squallido complotto. Anche il rapporto con Marco sembra essere compromesso per sempre, a causa di un doloroso equivoco… Il tesoro delle meraviglie è una storia d’amore d’altri tempi, tra sguardi rubati e baci mancati, ma con le sfumature di un racconto d’avventura. Mentre i protagonisti si struggono di passione, la ricerca dello scrigno, i travestimenti carnascialeschi e le cospirazioni rendono il ritmo della narrazione vorticoso e avvincente.
La giovane donna non ci pensa due volte. Viaggia da Venezia fino a Napoli, in compagnia dell’unico uomo per cui arde di passione: Marco, un affascinante soldato. Trovano ospitalità nel palazzo dei Filangieri, ma imprevisti e colpi di scena mettono in serio pericolo la vita della contessina e portano alla luce uno squallido complotto. Anche il rapporto con Marco sembra essere compromesso per sempre, a causa di un doloroso equivoco… Il tesoro delle meraviglie è una storia d’amore d’altri tempi, tra sguardi rubati e baci mancati, ma con le sfumature di un racconto d’avventura. Mentre i protagonisti si struggono di passione, la ricerca dello scrigno, i travestimenti carnascialeschi e le cospirazioni rendono il ritmo della narrazione vorticoso e avvincente.
CONOSCIAMO L'AUTRICE: IMMA D'ANIELLO
Imma D’Aniello è nata e vive a Napoli. Ha pubblicato racconti, poesie e aforismi in numerose antologie. I suoi ultimi ebook sono Sotto il cielo di Parigi, Non ti dimentico, Levigo il vento e ti vengo a cercare (Delos Digital).
RECENSIONE
Si tratta di una storia d'amore particolare
non solo per gli eventi descritti della Venezia del 1758. Erano anni che
precedevano la caduta della Repubblica. Venezia venne a trovarsi in una
posizione di tumulti e di slancio che ne mettevano in pericolo lo splendore e la
stabilità.
Si era caricata di molte responsabilità da
quando suo padre il conte Spina era morto e non avrebbe più portato a termine
la ricerca del tesoro maledetto. Teresa
Spina riconosceva che la sua esistenza era molto in pericolo nonostante i suoi
sforzi, eppure provò un notevole sollievo nel lasciare per sempre il palazzo.
Era consapevole che il prestigio dipendeva quasi soltanto dal lignaggio e non
aveva dubbi che il suo fosse corrotto in maniera irreparabile, a causa dell’incidente
con il barone Roncalli. Si convinse che per dare una svolta al suo destino,
doveva evitare di frequentare la nobiltà,
almeno finchè le acque non si fossero calmate, ma soprattutto doveva
trovare il tesoro, in modo da liberarsi e decidere della sua felicità.
Partì alla ricerca del tesoro insieme a
Marco e a Giuditta. Lui fece irruzione nel suo mondo tranquillo che dopo la
morte del padre, piombò in un luogo insidioso. Restia a prendere marito
impostole dalla madre Antonietta Spina, cercava solo un rifugio sicuro, dove
sentirsi felice e soddisfatta. Questo desiderio
e avere l’amore di Marco, corrispondeva alla sua aspirazione. Marco, da
parte sua era pronto ad ammettere il suo amore per Teresa e la sua lealtà nei confronti del duca Spina.
Teresa dopo la perdita del padre che segnò
un duro colpo, ignorava il brivido della paura; non capiva cosa significasse
scrutare nel futuro con l’intima convinzione che sarebbe stato cupo. Marco da
parte sua riconosceva di non essere all’altezza di Teresa, però sperava che con
il tempo imparasse a conoscerlo e apprezzare le sue qualità. Venne colto dai
rimorsi, ma si affrettò a reprimerli. Del resto Teresa era figlia di un duca,
con il miglior lignaggio dell’aristocrazia veneziana: era consapevole del
proprio posto in società e vi era inserita alla perfezione. Cosa che invece
Marco non poteva affermare di se stesso.
Dopo il tragico incidente con il barone
Roncalli, Teresa decise di scappare.
Senza dubbio tutta la classe sociale era interessata e il rischio di uno
scandalo era dietro l’angolo. Approfittando
della festa che il doge Loredan, aprirà con un corteo d’imbarcazioni che
porterà tutti a seguirlo fuori dalla laguna attraverso la bocca di porto del
Lido, lei partì insieme alla sua governate Giuditta e Marco per Napoli.
Doveva nascondersi, lei era ricercata e
nessuno doveva sapere chi fosse realmente. Così decise di travestì da uomo in modo impeccabile, adotto
il nome di Mario Sacchi.. Trovò ospitalità presso la contessa Filangeri. Qui
durante un ricevimento Marco subì il fascino della contessina Carolina. Durante
i ricevimento, e forse con una buona
dose di alcool, Marco sarebbe riuscito ad annegare la consapevolezza che non
avrebbe mai goduto della felicità e dell’amore di Teresa.
Da parte sua Teresa si rendeva conto di
essere attorniata da persone che non si facevano scrupolo al violare la legge,
se solo lo ritenevano necessario. Durante il ricevimento, Carolina stessa
confidò di far parte della massoneria e che il marito, insieme a molti nobili e
allo stesso principe, si stavano intrattenendo in una bisca clandestina.
Raimondo di Sangro era il gran maestro di tutte le logge napoletane. I balli,
dunque, non erano altro che un ritrovo per praticare l’alchimia e l’esoterismo,
dopo la finta abiura del re.
Teresa dovette lottare contro i suoi sensi
e rinnegare il suo desiderio anche in quella circostanza. Amava la forza di
Marco, il suo temperamento intrepido. Tuttavia qualcosa la rendeva agitata,
quella loggia rappresentava un pericolo soltanto per lei? Ne era certa.
Lo intuiva. Lo sapeva, proprio come era sicura che lei poteva contare solo su
due persone affini a lei: Giuditta e Marco.
Teresa aveva scoperto di recente che il
giorno della festa della Sensa, ovvero dell’Ascensione di Cristo. Un suo vecchio
spasimante indugiava davanti al portone. Costui le si muoveva attorno con
disinvoltura, tranquillo e sicuro di sé, senza temere di essere scoperto. Lei,
invece, si sentiva a disagio. Un paio di volte aveva avuto l’impressione che la
guardasse con troppa insistenza, era un avventuriero, un uomo che ignorava la
paura. La sua postura esprimeva tolleranza, ma anche impazienza, quasi avesse
fretta di correre alla ricerca di nuove emozioni intime. La contessina maturò definitivamente
la sua decisione: avrebbe cercato il tesoro, in autonomia. Lo aveva promesso al
padre e avrebbe mantenuto la sua parola, a qualsiasi costo.
Ma lei pensava a Marco. Le loro esperienze
passate avevano creato tra loro un legame inscindibile. Con un semplice
sguardo, infatti, pareva trasformarla da ragazza impacciata in una donna
affascinante, capace di sedurlo. Lei nutriva nei suoi confronti un’attrazione
che non aveva mai conosciuto. Fino a quel giorno, nessuno era stato in grado di
infiammarla di passione, di indurla a desiderare con intensità baci e
carezze. Una profonda delusione la colse
non appena si rese conto che il duca era uno di quelli che non ritenevano
possibile che gli altri potessero innalzarsi
al di sopra delle proprie origini. Teresa avrebbe voluto lasciarlo ai
suoi pregiudizi meschini, però la ricerca del tesoro le imponeva di
trattenersi.
Giuditta le aveva sempre consigliato di
seguire il cuore e di ribellarsi ai doveri da nobile, di viversi il suo grande
amore, ma Teresa non avrebbe mai dato un dispiacere a sua madre; anche al costo
di sacrificare la propria vita, in cambio della felicità della donna che
l’aveva messa al mondo.
La contessa imparò a valutare la gente e
aveva la netta impressione che il duca non fosse sincero. Ma quello che le dava
più pensiero era il comportamento di Marco con la contessina Carolina, a quanto
pareva si rendeva di proposito antipatico. Teresa si chiedeva il perché. In quell’istante Marco si girò a guardarla e
lei sorrise maliziosa, incerta sul perché si impegnasse tanto per provocarla.
Inoltre, non voleva dare scandalo, ma soprattutto non voleva compromettere la
ricerca del tesoro. Quell’aspetto della personalità di Marco divenne di colpo
così evidente che Teresa sentì il cuore martellarle nel petto e le gambe
tremare.
Era incredibile come la situazione si fosse
capovolta da un momento all’altro, sfuggendole di mano. Teresa non si era certo aspettata di rimanere
incredula dopo avere scoperto Marco e Carolina a letto insieme. Turbata da quel
che i suoi occhi vedevano, provò un’attrazione insolita e potente, un disperato impulso di ribellarsi, ma cercò
di trattenersi.
Marco dopo la notte di passione con
Carolina, si rese conto di essersi comportato in maniera orribile con Teresa,
però era stato colto alla sprovvista
dalla propria reazione alla vicinanza di Carolina e gli effluvi
dell’alcool fecero il resto. Quella donna accendeva la passione sotto le
lenzuola. Tuttavia ad ammaliarlo era stato soprattutto quello che le mancava:
l’innocenza. Non vi era traccia in lei. Con la vita che aveva condotto, non
somigliava a Teresa.
Marco non era tipo da perdere il controllo, ma
aveva capito, che qualcosa si era incrinato nel suo rapporto con Teresa. Quella
notte di passione segnò un divario nelle loro vite. A quel punto forse era
troppo tardi.
Giuditta non capiva come fosse possibile
andare contro natura, rinunciare all’amore per Marco. Tuttavia Marco non era
uomo da sottrarsi alle proprie responsabilità, doveva aiutarla, proteggerla,
così come aveva promesso. Per lui quello significava trascorrere molto tempo
accanto ad una donna che metteva a dura prova la sua pazienza. Ma non c’era
alternativa, non poteva certo abbandonare lo scopo della missione. Nonostante
tutto Teresa era sicura e onesta, una vera anima innocente, tra tutti i membri
dell’alta società, ben più sofisticati e pericolosi.
Un fremito di desiderio, fiero e
improvviso, lo attraversò e comunque il fatto che lui potesse non amarla
non significava certo che lei intendesse permettergli di farlo. Ma la crudele
verità che emerge a poco a poco, li costringe ad affrontare mille pericoli e
peripezie, rafforzerà il tenero sentimento che nonostante tutto è sbocciato tra
loro.
Imma D’Aniello autrice del “Tesoro
Meraviglioso”, con la sua rinomata
capacità di cogliere con grande delicatezza e intelligenze le situazioni
quotidiane e le sfumature dell'animo umano, una delle chiavi del suo successo e
motivo dell'amore del grande pubblico. Tra queste pagine del romanzo vi è una
vita intera, quella di Teresa Spina, con i suoi drammi e le sue gioie. E qui
Teresa si confessa, riversa in un libro
la sua giovinezza, i suoi segreti, i suoi dolori.
Una vicenda intensa che cattura il lettore,
ricca di avvenimenti e tematiche come la politica, i sentimenti, la famiglia. I
personaggi sono descritti nei dettagli, si animano, ogni situazione è
coinvolgente. Una storia d’amore di vecchio stampo, struggente, come un film. Anche
la ricostruzione storica di cui il romanzo accenna è curata, così come lo stile
utilizzato. Le ambientazione, le feste e i ricevimenti e, perchè no, anche gli
scandali e i pettegolezzi, ricalcano perfettamente l'epoca dell'ambientazione.
CITAZIONI DEL LIBRO
La soddisfazione di
avere contribuito alla realizzazione di un sogno».
Non ho intenzione
di continuare un’avventura che mi porterà dritta nella tomba».
Duca,
i sentimenti si devono coltivare e io saprò far germogliare il seme dell’amore.
Però, ragazza mia, che
senso ha vivere nel lusso, se si hanno il deserto
e la povertà nel
cuore?».
Le iridi di Marco erano per
lei come un prato verde su cui distendersi, un sole in cui scaldarsi, un angolo
di paradiso in cui sostare per l’eternità.
Marco aveva la fama di un grande amatore,
per il suo fisico asciutto, il suo fascino, la sua gentilezza. Teresa ardeva di passione per quell’uomo. Ogni volta che lui
la guardava, il suo cuore correva all’impazzata e la lingua tremava nel parlare.
Darei anche la
vita, se fosse necessario.
La contessina e
Marco erano legati entrambi da una passione violenta che li incatenava da
sempre, alimentata
da lunghi sguardi che si scambiavano di nascosto, ogni volta che i loro occhi
s’incrociavano. Il loro era un sentimento contrastato dalla ragione, dovevano
accontentarsi
di vivere solo
anelando all’amicizia.
Teresa non aveva osato guardare Marco per
tutto il tempo. Il suo sguardo era rimasto basso. La sera precedente lui l’aveva
rifiutata e lei aveva giurato a sé stessa che non gli avrebbe dato più modo di
ferirla nell’orgoglio. Aveva respinto il bacio di una contessa e ormai per
Teresa era tutto fin
troppo chiaro: Marco non la desiderava. Non
l’amava. Lei aveva soltanto frainteso l’atteggiamento del soldato, che a Venezia
non aveva fatto altro che conquistarla con sguardi seducenti, gli stessi che
aveva continuato a lanciarle anche durante il viaggio. Evidentemente si era
illusa, accecata
dall’amore che provava nei suoi riguardi.
Ma come poteva aver
sbagliato tutto? Davvero quell’uomo non provava niente per lei?
-
Dovette lottare contro i suoi sensi e rinnegare
il suo desiderio anche in quella circostanza. Amava la forza di Marco, il suo
temperamento intrepido.
Ti ho amato fin da
quando ti ho veduto. I miei occhi non chiedono che i tuoi. Non ho parole per
spiegare il mio amore. Non ho lacrime per piangerlo né respiri da esalare.
Non ho più la
ragione, mentre la follia sovente mi violenta.
Ti amerò come il
mare ama la sabbia, il sole,
il cielo, le stelle, la luna. Ti seguirò da lontano
e fingerò
indifferenza. Io ci sarò, anche se non lo vorrai. Non posso smettere di
amarti, solo perché tu non mi ami.
Quella donna era
dentro di lui, incatenata alla sua anima, e sarebbe
stata nel suo cuore per sempre. Ne era certo.
Marco, io sono innamorata di te e
lo sono sempre stata. Non lasciarmi sposare
un uomo che non
voglio. Ti prego, sono nelle tue mani. Se hai un briciolo di
amore, aiutami ancora a riprendermi il tesoro.
Io sono al vostro servizio,
ma il mio cuore non può essere vostro schiavo.
Non posso restare
incatenato al vostro respiro e morire per un vostro
sguardo. Voi non mi amate, state mentendo. Voi desiderate solo il
tesoro. Vi supplico di dimenticarmi.
Io ti amo Marco, ma
questo non ti è bastato. Non so cosa darti.
Prenditi i miei
occhi. Prenditi la mia bocca, la mia mente. Prendi
tutto ciò che
desideri, perché a me non serve niente senza di te.
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