Un'odissea. Un padre, un figlio e un'epopea Copertina rigida – 6 mar 2018
di
Daniel Mendelsohn
(Autore),
N. Gobetti
(Traduttore)
Editore: Einaudi (6 marzo 2018)
Collana: Frontiere Einaudi
2018
eBook
pp. 320
€ 9,99
ISBN 978885842786
eBook
pp. 320
€ 9,99
ISBN 978885842786
Traduzione di Norman Gobetti
«Omero ha una definizione per coloro che si sanno esprimere in modo
tanto ammaliante: hanno parole alate. Mendelsohn ha parole alate».
«The Times»
«The Times»
SINOSSI
Quando Daniel Mendelsohn consente al padre Jay di seguire il suo seminario sull'Odissea,
non conosce la portata del viaggio che insieme stanno per compiere.
Settimana dopo settimana, il matematico ottantunenne prende posto fra le
matricole del corso e, armato del suo impaziente rigore
etico-scientifico, sfida gli insegnamenti dell'illustre classicista, suo
figlio. A semestre concluso, poi, il loro viaggio prosegue oltre le
mura dell'aula, in un'improbabile crociera a tema sulla via di Itaca.
Daniel si scopre ora Telemaco, sulle tracce di un padre sconosciuto e
inarrivabile, ora Odisseo, alle prese con la fragilità del decrepito
Laerte. Ne nasce un memoir raffinato e struggente che sa dare carne,
sangue e pensiero all'universalità dei classici.
Nel gennaio del 2011, al primo incontro del seminario sull'Odissea
tenuto da suo figlio Daniel, mescolato alle matricole diciottenni siede
Jay Mendelsohn, matematico e ricercatore scientifico all'epoca
ottantunenne. «Sarà un incubo», pensa Daniel a fine mattinata, quando
appare chiaro che Jay non si atterrà al ruolo di silenzioso uditore che
aveva immaginato per lui. Il vecchio Mendelsohn è cresciuto nel Bronx ed
era ragazzo durante la guerra. Detesta la debolezza e il raggiro,
valuta le cose in base alla fatica per ottenerle e la sua sola fede è
nelle scienze esatte. Non può non aver da ridire sulla figura di
Odisseo, il polytropos, l'uomo dalle molte svolte, ma anche dai molti
trucchi, lacrime, aiuti divini, donne. «Non capisco perché dovremmo
considerarlo un grande erooooe», ripete Jay per lo stupore divertito
degli studenti. Eppure, settimana dopo settimana, affronta le tre ore di
viaggio da Long Island al Bard College per apprendere dalla voce di suo
figlio delle Vacche del Sole e di Penelope e del nostos. E va oltre:
quando Daniel, quasi per gioco, gli propone una crociera nel
Mediterraneo che ripercorra i luoghi dell'epopea, Jay acconsente. Per
Daniel è un'esperienza pregna di rivelazioni: per mano a suo padre
capisce appieno lo sgomento dell'Ade; nei ricordi coniugali del vecchio
genitore ritrova la forza dell'homophrosyne, il «pensare allo stesso
modo», e in quell'uomo inaspettatamente tanto aperto e socievole, in
classe come a bordo, non riconosce forse un Odisseo dalle molte svolte?
«Il viaggio complesso e multidimensionale di un padre e di un figlio, le loro peregrinazioni attraverso la vita e l'amore».
«The New York Times Book Review»
«Mendelsohn sa che c'è sempre una verità piú profonda da scoprire su coloro che pensiamo di conoscere meglio, noi stessi inclusi. La sua intelligenza scintilla a ogni pagina».
«Los Angeles Review of Books»
«Un libro riuscito e coraggioso, che è la dimostrazione della validità del messaggio piú imperituro dell'Odissea, ovvero che l'intelligenza vale poco se non si allea con l'amore».
«The Observer»
«The New York Times Book Review»
«Mendelsohn sa che c'è sempre una verità piú profonda da scoprire su coloro che pensiamo di conoscere meglio, noi stessi inclusi. La sua intelligenza scintilla a ogni pagina».
«Los Angeles Review of Books»
«Un libro riuscito e coraggioso, che è la dimostrazione della validità del messaggio piú imperituro dell'Odissea, ovvero che l'intelligenza vale poco se non si allea con l'amore».
«The Observer»
BIOGRAFIA
Daniel Mendelsohn
Daniel Mendelsohn è studioso di lettere classiche, critico, traduttore e docente di Letteratura al Bard College. Collabora regolarmente con il «New Yorker», la «New York Review of Books» e il «New York Times». È autore di Gli scomparsi, vincitore del National Book Critics Circle Award 2006, del Prix Médicis 2007 e di numerosi altri riconoscimenti, del memoir The Elusive Embrace (1999), di due raccolte di saggi e di un'edizione critica delle opere di Kavafis. Per Einaudi ha pubblicato Un'Odissea (2018), risultato finalista al Baillie Gifford Prize 2017 e Gli scomparsi (2018).
RECENSIONE
Daniel Mendelsohn Autore, racconta con uno stile dirompente, il difficile rapporto tra un padre con le sue molteplici figure, e il figlio. In seguito a quel viaggio/crociera Jay Mendelsohn, matematico e ricercatore scientifico, sente come se stesse andando in pezzi. Tutto si sta allontanando da lui come ... come l'universo.
Mascherata sotto le vesti di una sobria narrazione tutta affidata al dialogo e al monologo interiore, Daniel Mendelsohn, accompagna i suoi personaggi dal presente al passato in un inesauribile gioco della memoria: i flash-back delle nozze, la crescita, l'educazione e l'istruzione dei figli.
E' il romanzo dei dolci ricordi, degli affetti tranquilli. Infatti, lungo le sue 320 pagine, il libro rievoca con la pacata e dolente contemplazione di una vita umana ricca di esperienze e di affanni.
Sia il poema che il significato del vivere nel romanzo: il tempo, l'amore, la nascita, la morte sono coltivati come "ritmo" e come "eco" di un fluire sensoriale. Essi presentano anche molti punti in comune: la celebrazione del coraggio e dell'intraprendenza individuali, ma anche, dei valori della famiglia e della <<gente>>.
Jay, si distingue nel romanzo, per il suo valore più di testa che di cuore, più di mente che di braccio. Questo ritratto si arricchisce e si perfeziona come nell'odissea. Ulisse resta sempre l'eroe di un'astuzia, che è figlia dell'intelligenza e della prudenza, di un coraggio che affronta e supera gli ostacoli più difficili con cautela di chi, valutando le proprie forze e quelle dell'avversario, prepara un piano e lo sa portare a compimento con tenacia e fede.
Ma, calato in un intreccio narrativo di maggiore varietà, Ulisse/Jay, appare più versatile e ricco di umanità, più vivo nella sua inquieta esistenza, che egli accetta così com'è, senza neppure sognarsi un destino diverso.
Gli incantesimi magici possono trattenere l'eroe, ma non riescono ad agganciarne lo spirito. Jay, si sente soprattutto uomo ed intende vivere sino in fondo la sua condizione di uomo, accettando l'esistenza con tutto quanto di vivo, di lieto, di doloroso, di inebriante, di triste essa possa concedere all'uomo.
A seguito di un brutto incidente Jay, va incontro a un'Odissea in cui tutta la sua vita sembra tragicamente naufragare. I capelli che un tempo brillavano al sole, sono ora sbiaditi da aver preso il colore della polvere. Il fatto è che qualcosa si è intromesso sul gozzo del romanzo della sua vita. Jay ha un aspetto pulito, assorto, tipico dei professori.
Per questo profondo sentimento della propria umanità, Jay ha una istintiva fiducia nei valori umani e morali della vita. E' capace di profonda amicizia, di tenera fedeltà, di ardente affetto, di sottile tenacia e nostalgia.
Come ha affermeto un grecista Umberto Albini, Omero non può scomparire dalla nostra cultura, perchè nei suoi poemi <<coesistono, in nuce, tutti i generi letterari: l'eroismo individuale e collettivo, la confessione intima, la componente da favola e addirittura l'oratorio>>.
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