Uomini e cani
Editore: Adelphi (3 luglio 2018)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8845932842
ISBN-13: 978-8845932847
€ 16,00
SINOSSI
In una immaginaria, ma più che verosimile, cittadina del Salento,
chiamata Languore, non esistono buoni e cattivi, ma solo individui che
lottano per la sopravvivenza, con rabbia, con brutalità, o con cieca
disperazione; le sparatorie, le violenze, gli stupri, le sopraffazioni
di ogni genere si susseguono, quasi a toglierci il respiro – né c'è
differenza vera tra gli uomini e i cani che questi si sono scelti come
compagni, altrettanto feroci e ottusi. Sullo sfondo di una natura
riarsa, in una terra che sembra posta agli estremi confini del mondo, si
consuma una serie di drammi strettamente intrecciati fra loro. E a
raccontare questa umanità sconfitta e allucinata, c'è la lingua di Omar
Di Monopoli – una lingua, è stato scritto, «tornita, barocca e
dialettale».
OMAR DI MONOPOLI
RECENSIONE
Salerno è la città immaginaria dove ognuno vuole scrutare, dentro il <<mistero>> o dentro i <<misteri>> di Languore così chiamata, per ricavarne non una testimonianza documentaria ma, un messaggio poetico o addirittura una lezione di vita. (Ovvero non per ricavarne dati sulla situazione apparente della città, ma per capire la poesia e la saggezza che si nascondono in Salerno e nei Salernitani.)
E' dunque evidente che vi sono come anche descritto dall'Autore, componenti costanti spirituali e magari anche cifre o formule o schemi o luoghi comuni che agiscono dal profondo su ciascuno che metta l'occhio sulla realtà ... comune della città,infatti, se Languore ha un tale fascino, vuol dire che in essa esistono (e sono sempre esistite), caratteristiche tutte sue, che turbano profondamente chi si occupi della città.
Una caratteristica di Salerno è un'antica rassegnazione, un consenso alla rissa, al cicaleccio, al grido sterile che sfocia in una disperazione a zuffe individuali, ai pettegolezzi, ad esplosioni di collera senza conseguenze e senza frutti.
Il romanzo "Uomini e cani", mette in evidenza una pietà non religiosa ma umana, quindi capricciosa e soggetta al gioco degli unori e delle circostanze, la loro è una pietà per i casi individuali, una pietà che oggi c'è, domani no.
Una socialità che è complice della tragressione, non certamente civismo e difesa del patrimonio comune. I Salernitani sono solidali tra loro ma, non per migliorare la città o le proprie condizioni di vita; lo sono solo per trasgredire alle norme, alla legge.
Un'indifferenza alla natura e un continuo inno ad essa come matrice di ozio divagante.Anche se spesso ne parlano ( ad esempio nelle loro canzoni lodano il loro mare, ma poi fanno di tutto per inquinarlo), ma per divertimento, per avere un pretesto per fantasticare.
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