Editore: DeA Planeta (11 settembre 2018)
Genere Narrativa
Formato cartonato con sovraccoperta
Pagine 560
Data di uscita 11.09.2018
SINOSSI
«Vivi ogni istante come se fosse l’ultimo.» Facile a dirsi, un po’ meno a
farsi, soprattutto se sei ancora giovane e il tuo corpo non perde
occasione per ricordarti che il futuro, ormai, è questione di mesi. Tre
mesi, per la precisione: cento giorni per realizzare, provare, scoprire
tutto quello che hai sempre sognato e che forse non hai mai trovato il
coraggio di confessare neppure a te stessa. È questa la sfida che Polly
lancia alla neo-amica Annie, conosciuta tra i corridoi e le spoglie sale
di attesa di un ospedale e subito adottata come una bimba farebbe con
un cucciolo fradicio in un giorno di pioggia. Peccato che sia Polly, e
non Annie, a dover morire, e Annie, non Polly, ad aver perso la voglia
di andare avanti. Nasce così, da un incontro fra due destini di segno
all’apparenza contrario, un’amicizia un po’ matta, quasi sempre
luminosa, qualche volta disperata. In grado di cambiare tutto proprio
quando l’epilogo sembrava già scritto.
Biografia: EVA WOODS
Eva Woods è nata in Irlanda ed è cresciuta a stretto contatto
con una zia che concludeva ogni frase con l’invocazione «Sempre che Dio
ci risparmi». Del tipo: «Domani andremo alla spiaggia, sempre che Dio
non decida di sterminarci tutti stanotte». Immaginate l’allegria! Da
qualche anno Eva si è trasferita a Londra, dove si sforza di pensare
positivo ma anche di far posto ai momenti di tristezza.
RECENSIONE
Polly amava la vita. La agognava, come l'aria nei polmoni di cui si ha bisogno. Voleva possedere il suo potere ancestrale sugli uomini e dentro di lei. Se si poteva avrebbe voluto rubarla. All'improvviso una debolezza misteriosa la colpisce, mettendo in pericolo il loro rapporto. Dietro quella malattia si cela uno spietato verdetto.
Eppure dietro quella sua maschera c'era un canto di speranza, una melodia dolce e affettuosa che desiderava ardentemente vivere. Un giorno lei scelse di andarsene. La morte è separazione. Anelava a raggiungere quella striscia di arcobaleno, della quale non invitata, apparteneva.
Mentre le ombre si stagliavano contro le montagne, un grido improvviso gelò l'aria e la pioggia si confondeva con le lacrime. In quell'ambiente ospedaliero, dove Polly conosce la sua neo-amica Annie, si raccontano brandelli frastagliati di vite sospese.
Subito si riconoscono per la vita a rotoli, non importa quanto tempo sia passato, la vita di Polly non sarebbe più tornata quella di prima. Li accomuna la rabbia e l'irresistibile ricerca di un cuore sconfitto che cerca di resistere nella battaglia dove i piaceri, le emozioni, la vita e se stessi gli vengono negati. Entrambe spaventate di quanto siano simili, ma unite da un legame profondo.
Nella vita di Annie non ci sono più emozioni e lei non sempre riesce a riconoscere quella magia speciale, di un nuovo inizio. Succede così quando si perde fiducia in se stessi e sembra che nulla possa davvero iniziare. Pensa allora, che il mondo le abbia voltato le spalle, invece accade che nella vita quando qualcosa finisce, da qualche parte ce n'è sia un'altra che inizia.
E' difficile vedere contenta Annie: sembra come se avesse il terrore a mostrarla, quasi potessero portargliela via da un momento all'altro. Consapevole di essersi avvicinata ad un punto debole della vita. In lei non si agitano domande ma una realtà che risale dalle profondità dell'altra ed è come una luce potentissima che trova infine, i loro occhi.
Entrambe non possono negare l'evidenza. Nei momenti più cupi Annie precipita in una spirale nella quale rischia di soccombere. Finchè entrambe capiscono che devono trovare la forza in loro stesse. Insieme trovano quell'equilibrio perfetto dove ognuno di loro era forte e debole insieme, dove ognuno prende e dà.
L'autrice Eva Woods, ci guida fra le storie e la psicologia dei suoi protagonisti, in un romanzo di formazione alla vita, ed è anche un romanzo sulla passione, sulla riflessione per la natura ora sfuggente del successo ed ora del fallimento.
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