martedì 17 maggio 2022

RECENSIONE “LA SERA SULLE LORO CASE” di EDUARD VON KEYSERLINGK - L'ORMA EDITORE

 La legge dei loro padri.

Caterina Giuseppa Buttitta

 

Eduard von Keyserling

La sera sulle case

L'ORMA EDITORE

  gennaio 2022
  208 pagine     € 18,00  € 17,10
  a cura di Giovanni Tateo
  traduzione di Giovanni Tateo

 «“Dio mio,” pensò Fastrade “qui si vive come se da un momento all’altro dovessimo svegliarci, e solo allora cominciare a confrontarci con la realtà.”»

Il libro

La giovane baronessa Fastrade von der Warthe torna nel castello di famiglia per accudire il padre. Ritrova così il mondo dell'infanzia e gli innevati scenari del Baltico, ma anche l'atmosfera di immobilità in cui vive un'aristocrazia ormai fuori dal tempo che si ostina a sottrarsi a ogni innovazione. L'incontro con il famigerato Dietz von Egloff - inquieto rampollo che sperpera al tavolo da gioco le ricchezze del proprio casato - spingerà la ragazza a una scelta inaspettata... A pochi mesi dallo scoppio della Prima guerra mondiale, "La sera sulle case" mette in scena il conflitto generazionale tra la gaudente rassegnazione dei padri e la vana ribellione dei figli, coniugando in un perfetto equilibrio formale tragedia e ironia, melanconia e levità, dialoghi serrati e descrizioni suggestive. Capace di schizzare folgoranti miniature, ma anche di abbandonarsi a paesaggi accesi di mille colori, Eduard von Keyserling compone un romanzo corale, denso di triangoli amorosi, duelli e ardori mai sopiti.

 Autore


Eduard von Keyserling
(1855-1918) è considerato uno dei maestri del primo Novecento tedesco. Discendente di una famiglia aristocratica, trascorse la giovinezza nel dorato e claustrofobico isolamento della sua nativa Curlandia – l’antica regione baltica dei cavalieri teutonici, oggi in Lettonia – per poi lambire per un breve periodo la bohème di Monaco insieme al drammaturgo Franz Wedekind. La sua esistenza fu presto segnata dalla malattia, una tabe dorsale che lo portò alla paralisi e alla cecità. Amato da Mann e Walser, paragonato a Turgenev e Fontane, è autore di una vasta opera narrativa, spesso ambientata nei castelli della sua infanzia, che racconta con grande finezza psicologica le segrete pulsioni di una società apparentemente immobile. 

RECENSIONE

 

La legge dei loro padri.

La sera sulle case è un romanzo di un vero e proprio scontro generazionale accompagnato da descrizione dei paesaggi invernali fiabeschi della Curlandia, dove però sarà solo una generazione a prevalere sull’altra.

 

Il castello di Paduren si era fatto assai silenzioso dopo le tante sventure che lo avevano afflitto. Il grande edificio bruno dal tetto massiccio e curiosamente ricurvo si ergeva muto e un po’ imbronciato fra gli ippocastani spogli.” (p.1)

 

Le alte lesene della facciata bruna somigliavano alle spesse rughe che solcano il viso di un vecchio. Sulla gradinata esterna era sdraiato un setter nero: le quattro zampe allungate, cercava di riscaldarsi sotto l’opaco sole di novembre. Di quando in quando una domestica o uno stalliere attraversavano la corte a passo lento e pigro. Lì nessuno pareva aver fretta.” (p.1) 

 

“«Le tribune non fanno per me» soleva dire, ma la sua opinione continuava ugualmente a essere autorevole, e in tutte le questioni importanti la domanda che ci si poneva era sempre la stessa: «Cosa ne pensa Warthe?». In ogni vicenda politica o agraria, in ogni controversia famigliare o d’onore, la sua parola era quella decisiva.” (p. 12)

 

«Si, tornare, tornano tutte, ma come? Con i nervi a pezzi, conciate come polli dopo un acquazzone. Il povero Warthe aveva pienamente ragione, non ce n’è più una che abbia voglia di rimanere al proprio posto di guardia. Una volta le signorine nobili non avevano certi talenti da coltivare, e anche questo e un segno dei nuovi tempi».”(p. 23)

 

Egloff insorse: «Serio? Perché il nostro fidanzamento dovrebbe essere più serio di altri? Perché qui tutto e di una silenziosità e una solennità spettrali? Perché tuo padre e stato severo e io devo esser messo alla prova? Tutte cose da cui il nostro fidanzamento non si farà contagiare. Naturalmente tornerò qui per sottopormi agli esami, ma per vederci, nel vero senso della parola, dovremo vederci soltanto fuori di qui. Quando sento quel vento soffiare e scuotere le imposte mi viene subito voglia di afferrarti e di portarti via!». Fastrade sorrise. «Non sarebbe contrario alla legge, come dice il barone Port?». Con la mano aperta Egloff diede un colpo sul bracciolo del divano e scoppio in una fragorosa risata. «Infrangere la legge del barone Port equivale a compiere una buona azione!»” (pp. 95-96) 

 

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