C’è stato un tempo in cui madre e figlia erano una cosa sola: che cosa si è guastato, perché? È ancora possibile riavvicinarsi, riconoscersi, ritrovarsi?
Vincitore del piú importante premio letterario
israeliano e best seller in patria, Come amare
una figlia lancia sulla scena internazionale
una grandissima autrice contemporanea.
«Hila Blum ha una coscienza emotiva
che non smette mai di sfidare e riflettere».
Etgar Keret
“A volte i genitori mi fanno pena: devono fare i genitori ventiquattr’ore al giorno, e non sanno neanche da dove cominciare”. Ai corsi pre parto ci insegnano come spingere e respirare durante il tanto atteso momento della nascita ma se poi mio figlio sentirà di amare un’anima una casa diversa per costruirsi una vita altrove, senza quasi piú dare notizie
Eppure, c’è stato un tempo in cui madre e figlia erano una cosa sola:
che cosa si è guastato, perché? È ancora possibile riavvicinarsi,
riconoscersi, ritrovarsi?
Ripercorrendo il passato di una famiglia tanto solida ieri quanto allo
sbando oggi, Hila Blum ci racconta, con partecipazione ma anche con
spietata sincerità, quanto sia facile superare il confine minato fra
amore e possesso, fra tutela e prevaricazione.
Caterina Giuseppa Buttitta
Come amare una figlia
Il libro
Quanti errori commettiamo per troppo amore? Gli inganni di poco conto, i piccoli sotterfugi quotidiani su cui si reggono le vite di tutti noi.
Lontana cinquemila chilometri da casa, sola, in una strada buia, una
donna israeliana guarda una finestra illuminata. Dentro, ci sono due
ragazzine che giocano: le sue nipoti. Yoela non le ha mai conosciute: da
anni sua figlia Leah se n’è andata di casa per costruirsi una vita
altrove, senza quasi piú dare notizie. Eppure, c’è stato un tempo in cui
madre e figlia erano una cosa sola: che cosa si è guastato, perché? È
ancora possibile riavvicinarsi, riconoscersi, ritrovarsi?
Ripercorrendo il passato di una famiglia tanto solida ieri quanto allo
sbando oggi, Hila Blum ci racconta, con partecipazione ma anche con
spietata sincerità, quanto sia facile superare il confine minato fra
amore e possesso, fra tutela e prevaricazione.
Il camino in soggiorno, malgrado fosse spento, diffondeva una sorta di calore. C’era una sensazione di casa. E c’erano libri ovunque, anche in cucina. Era un appartamento dall’aspetto benevolo. Tutto, in esso, ricordava la semplicità delle materie prime: la legnosità degli alberi nella foresta, le nuvole nel cielo. Ma poiché osservavo mia figlia e la sua famiglia a loro insaputa, ero io in realtà a correre un rischio. La loro vita senza veli splendeva pericolosamente sotto i miei occhi.
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