SERVONO PAROLE NUOVE PER MONDI NUOVI
Caterina Giuseppa Buttitta
L'importanza della letteratura in tempo di guerra (perchè questo è un tempo di guerra), l'importanza (anche culturale) dell'Europa, un'Europa che non è solo un sogno, l'importanza della scrittura in prima persona (ma non necessariamente parlando di sè): ecco i cinque finalisti del Premio Strega Europeo.
I nomi Mikhail Shishkin - Amélie Nothomb
Amélie Nothomb, con il romanzo Primo sangue (Voland), e Mikhail Shishkin, con il romanzo Punto di fuga (21lettere), si aggiudicano ex aequo la nona edizione del Premio Strega Europeo.
Il Premio Strega Europeo 2022 ci ha lasciato la percezione di <<vivere improvvisamente in una nuova epoca, in una realtà che sta cambiando in fretta>>, ma nella quale la parola, il dialogo, la letteratura possono e devono continuare a fare la loro parte. Cinque autori, tutti recentemente tradotii e pubblicati in Italia e già tradotti e pubblicati in Italia e già detentori nei loro Paesi di un importante premio nazionale. Si tratta di Mikhail Shishkin, con il romanzo Punto di fuga (21lettere), e di Amélie Nothomb, con il romanzo Primo sangue (Voland).
Questa edizione dello Strega Europeo <<non sarà come tutte le altre>>, il giudizio e unanime. I loro libri sono usciti prima dell'invasione russa dell'Ucraina e certamente retituiscono un'istantanea di alcuni movimenti letterari dell'ultimo periodo. Nel frattempo il 2022 è diventato sopra ogni cosa l'anno della guerra, di un conflitto <<che chiama in causa il nostro continente, e il mondo intero>>, che sfida le categorie preesistenti e sollecita <<una riflessione sul senso stesso della scrittura e del linguaggio>>.
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