Una società può dunque stare meglio anche se non è libera? E di
cosa parliamo quando parliamo di libertà?
Massimiliano Valerii
Le ciliegie di Hegel
Una riflessione sull'idea di libertà
PONTE ALLE GRAZIE
- Collana: SAGGI
- Pagine: 288
- Prezzo: 16.80 €
Il libro
«A cosa serve la libertà?» si chiede Valerii, visto che oggi solo il 20
per cento della popolazione del mondo può dirsi libera e,
paradossalmente, crescita economica e miglioramento delle condizioni
sociali non sono necessariamente correlati a un maggiore grado di
libertà. Una società può dunque stare meglio anche se non è libera? E di
cosa parliamo quando parliamo di libertà? Per comprenderlo bisogna
risalire agli albori della modernità inaugurata dalla Rivoluzione
francese e illuminata dall’astro di Napoleone. A quei tempi il
Württemberg è ancora sotto la rigida cappa dell’ortodossia luterana. Il
collegio teologico di Tubinga ne rappresenta un modello esemplare: con
la sua architettura di monastero medievale e gli studenti vestiti con
lunghe tonache nere. All’ arrivo del giovane Hegel da Stoccarda, che qui
incrocia altri due straordinari protagonisti del tempo, Hölderlin e
Schelling, il seminario si trasforma in un crogiolo di entusiasmo per
quel nuovo mondo che da Parigi pulsa ai confini della Germania. Storia,
filosofia e sentimenti si intrecciano: questo libro è anche la cronaca
di passioni selvagge, segreti compromettenti, amicizie tradite, amori
impossibili e terribili battaglie.
BIOGRAFIA
Massimiliano
Valerii è direttore generale del Censis. Dopo gli studi in Filosofia a
Roma, si è dedicato alla ricerca sociale, economica e territoriale. È il
curatore dell’annuale Rapporto sulla situazione sociale del Paese,
considerato uno dei più qualificati e completi strumenti di
interpretazione della realtà socio-economica italiana. Con Ponte alle
Grazie ha pubblicato La notte di un’epoca (2019) e Il contagio del desiderio (2020).
Queste sono le sue pubblicazioni:
L'autore ricorda che paradossalmente crescita economica e
miglioramento delle condizioni sociali non sono necessariamente
correlati a un maggiore grado di libertà. A suo parere per
comprendere il il vero significato della libertà bisogna
risalire agli albori della modernità inaugurata dalla
Rivoluzione francese e da Napoleone.
A quei tempi il Wuttemberg è ancora sotto le rigide regole
dell'ortodossia luterana. Il giovane Hegel arriva al collegio
teologico di Tubinga, qui incontra altri due protagonisti del
tempo, Holderlin e Schelling e il seminario si trasforma in un
crogiolo di entusiasmo per quel nuovo mondo che da Parigi pulsa
ai confini della Germania.
Storia, filosofia e sentimenti si intrecciano. L'autore
ricorda che i tre filosofi furono i più grandi protagonisti
della disputa sulla libertà del tempo, e il libro diventa anche
la cronaca di passioni selvagge, segreti compromettenti,
amicizie tradite, amori impossibili e terribili battaglie.
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