Scrivere, scrivere sul serio, significa addentrarsi nel profondo di un mistero ed è un'attività totalizzante.
Caterina Giuseppa Buttitta
Come funzionano i romanzi
Breve storia delle tecniche narrative per lettori e scrittori
James Wood
Minimun fax
Il libro
Che cos’è che rende così speciale una storia? Che cos’è esattamente lo
stile? Qual è la connessione tra il realismo e la vita reale? Sono solo
alcuni degli interrogativi ai quali James Wood fornisce una risposta in
questo brillante saggio.
Spaziando lungo tutto l’arco della storia
letteraria, ma soffermandosi soprattutto sull’Ottocento e il Novecento,
rispettivamente la stagione d’oro del romanzo borghese e il secolo
dell’incertezza e della crisi del realismo, Wood accompagna il
lettore, passo dopo passo, in un viaggio attraverso gli elementi
basilari della narrazione e approda a quella che si può definire una
vera e propria «filosofia del romanzo», ma anche una guida alla lettura e alla scrittura, indispensabile per chiunque voglia avvicinarsi all’arte del racconto.
RECENSIONE
Quando non esistevano libri di scrittura creativa sui nostri scaffali e non esistevano neanche le scuole di scrittura. Oggi, le cose sono molto cambiate. Torna in libreria James Wood "Come funzionano i romanzi. Breve storia delle tecniche narrative per lettori e scrittori". (Minimun fax).
Se, quindi, il desiderio di scrivere e pubblicare è diffuso da sempre, è invece più recente l'idea che si possano apprendere una serie di tecniche attraverso le quali realizzare tale sogno senza passare dalla strada consueta e usuale: la lettura di centinai di romanzi e rscconti.
Non è una caso che il titolo del saggio sia Come funzionano i romanzi. Breve storia delle tecniche narrative per lettori e scrittori di James Wood reciti: <<sul diventare un romanziere>>, con l'accento quindi sul processo di trasformazione da dilettante a professionista, che è poi, ci spiega l'autore, un processo più esistenziale che tecnico.
L'autore precisa:<<Non necessariamente, alla base si accompagna la sensibilità verbale, vale a dire il talento (e l'interesse) di uno scrittore per la comprensione dei meccanismi di funzionamento della lingua>>: ciò che conta è una reale curiosità per le parole, un insanabile appetito per la lettura, una volonta ardente, nessuna paura rispetto alla prospettiva di fare la fame o di vedere gente meno dotata passarci avanti anni.
Se oggi i manuali di scrittura sono in lotta con i testi di critica letteraria per la conquista dello scaffale, sarà allora facile trovare, accanto al testo di James Wood l'intersezione tra il testo critico e il manuale di scrittura.
Un viaggio che, ci porta oltre il romanzo, fino a quella <<proliferazione narrativa>> che è la cifra di tutti i grandi scrittori: la creazione di un'opera unica, i cui rizomi finiscono addirittura a innervare quelle altrui.
Ecco rivelarsi, allora, qualcosa che l'aspirante ignora, e che anche l'autore affermato scopre solo quando è troppo tardi: scivere, scrivere sul serio, significa addentrarsi nel profondo di un mistero ed è un'attività totalizzante.
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