Mathias Enard
Bussola
Il libro
Un romanzo maestoso, erudito e appassionante su un tema di grandissima attualità: i nostri rapporti con le civiltà orientali, islamiche, turche, persiane, siriane.
La doppia storia di due amori impossibili: la prima tra un timido orientalista austriaco e un’affascinante collega francese lungo le strade di Turchia, Siria, Persia; e la seconda tra Occidente e Oriente nel corso della Storia.
Vincitore del Premio Goncourt 2015.
Con questo straordinario romanzo-fiume uno dei più raffinati autori francesi ha vinto il Premio Goncourt nel 2015. Bussola
è la storia d’amore tra Franz, uno specialista dell’Oriente, e Sarah,
anch’essa studiosa delle civiltà orientali, un amore che dura anni e si
snoda attraverso Europa, Iran, Siria e Turchia. Ma è anche la storia di
un altro amore tormentato: quello tra l’occidente e l’oriente. Un amore
raccontato attraverso le centinaia di storie di coloro, donne e uomini
europei, che nel corso dei secoli hanno dedicato le loro vite (e spesso
le hanno perse tragicamente) all’inseguimento di questa passione
“impossibile”.
Con un’erudizione impressionante che non offusca mai il piacere della
lettura, Enard racconta le vite avventurose e appassionate di scrittori,
avventurieri, musicisti, viaggiatrici che si sono lasciate ammaliare
dall’esotismo e dalla sensualità di luoghi come la Persia,
Costantinopoli, Palmira; luoghi di questa passione divisa tra miraggio e
illusione da una parte e vite reali e ben concrete dall’altra. Cos’è
stato l’orientalismo? Un miraggio del deserto favorito dai fumi
dell’oppio, dai profumi delle spezie e dalle mire coloniali dell’Europa,
o un vero incontro tra culture diverse ma complementari, l’una
bisognosa dell’altra, alla continua ricerca dell’Altro che ci completa?
L'autore
Mathias Enard
Mathias Enard è nato nel 1972. Dopo essersi formato in storia dell’arte
all’École du Louvre, ha studiato arabo e persiano. Dopo lunghi
soggiorni in Medio Oriente, nel 2000 si stabilisce a Barcellona, dove
collabora a diverse riviste culturali. All’attività di professore di
arabo all’università autonoma di Barcellona affianca quella di
traduttore. Fra le sue opere ricordiamo Breviario per Aspiranti terroristi (Nutrimenti), Zona, Parlami di battaglie, di re e di elefanti (E/O), Via dei ladri (Rizzoli), L'alcol e la nostalgia (E/O), La perfezione del tiro (E/O), Ultimo discorso alla società proustiana di Barcellona (E/O), Parlami di battaglie, di re e di elefanti (E/O) e Il banchetto annuale della confraternita dei becchini (E/O). Con Bussola
(E/O 2016) ha vinto il premio Goncourt e il Von Rezzori, ed è stato
inoltre finalista al Man Booker International Prize e al Premio Strega
Europeo.
Franz è un musicologo austriaco amante del Medio Oriente.
Ha appena ricevuto una lettera di Sarah, la donna di cui è innamorato, che è andata “a oriente dell’Oriente” come diceva Pessoa.
Ma riceve anche la conferma di una diagnosi dal suo medico, Franz è gravemente malato.
I capitoli sono scanditi dal tempo, il viaggio introspettivo di Franz inizia alle 23,10…
“La vita è una sinfonia di Mahler, non torna mai indietro, non ricomincia mai daccapo.”
Franz ripercorre i viaggi in Oriente accanto a Sarah, francese e
studiosa orientalista, icona di conoscenza e bellezza, e fra questi
grovigli di pensieri e fumo, ci riporta alla mente anche immagini di
rovine e distruzioni, ma soprattutto lo scempio compiuto dall’Isis.
Sono due mondi a confronto, noi occidentali da un lato, e il mondo
mediorientale dall’altro, e come sfondo ci sono luoghi, colori, odori
che suscitano mistero e bellezza.
“L’Europa ha scalzato l’Antichità da sotto i siriani, gli iracheni e gli egiziani; le nostre gloriose nazioni, forti del monopolio della scienza e dell’archeologia”
Molti passaggi fanno riferimento ad opere letterarie i cui protagonisti prendono vita pagina dopo pagina.
Inizialmente lo avevo sentito come un asettico elenco di autori, libri, opere musicali.
Non scorreva come doveva o come ci si aspetta da un libro, poi invece i
pezzi si sono incastrati alla perfezione come un puzzle, Berlioz,
Beethoven, Liszt, Donizetti, Wagner, ma anche Heine, Goethe, fino a
Pessoa.
È un tripudio di cultura, arte e musica, è lirismo all’ennesima potenza.
Ripercorriamo con Bussola, quindi, un’infinità di capolavori come ad
esempio Danubio di Magris, in cui Franz viene paragonato allo scrittore:
«Magris è come te, un nostalgico. È un triestino malinconico che rimpiange l’impero».”
Bussola è un viaggio tra le rovine di Palmira, fra i gloriosi resti
dei bronzetti, sigilli cilindrici, lucerne bizantine, crocifissi,
monete, statue, bassorilievi e anche trabeazioni o capitelli scolpiti.
Ci apre gli occhi e la mente come farebbe il fumoso oppio di Franz.
“Queste immagini mi hanno tormentato a lungo: avevano il vantaggio, se non altro, di ricordarmi che nonostante le infinite seduzioni dell’Iran ci ritrovavamo comunque in un paese maledetto, terra del dolore e della morte, in cui tutto, persino i papaveri, fiori del martirio, era rosso di sangue.”
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